Secondo una ricerca
l'inquinamento uccide 9 milioni di persone all'anno, diventando così responsabile di un decesso su sei. L'aria velenosa, l'acqua e il suolo contaminati "rappresentano una
minaccia esistenziale per la salute umana e per la salute del pianeta e mettono a
rischio la sostenibilità delle società moderne", si legge nel rapporto.
Più morti che per Hiv, incidenti e malattie
Le morti a causa dell'inquinamento superano quelle per incidenti stradali, Hiv/Aids, malaria e tubercolosi messe insieme
Il numero di morti causate dall'inquinamento è
superiore a quello dei decessi causati dal
traffico stradale, dall'HIV/AIDS, dalla malaria e dalla tubercolosi messe insieme, ma anche a quelle provocate dall'abuso di droghe e alcol. La nuova revisione, pubblicata sulla rivista Lancet Planetary Health, ha analizzato i dati del progetto "
Global Burden of Disease 2019", i più recenti disponibili. L'impatto complessivo dell'inquinamento non è migliorato dalla
prima relazione globale del 2017, quando si era calcolato che 45 milioni di vite umane erano andate perdute a causa dell'inquinamento. Secondo i ricercatori, la
prevenzione è stata ampiamente trascurata nell'agenda dello sviluppo internazionale e i finanziamenti sono aumentati solo in minima parte dal 2015. I decessi causati da
sostanze chimiche e aria tossica sono
aumentati del 7% rispetto alla precedente revisione e del 66% dal 2000, a causa della maggiore produzione di combustibili fossili, dell'aumento della popolazione e dell'urbanizzazione non pianificata. Questo aumento è stato compensato dai
miglioramenti negli "antichi flagelli", ovvero
l'acqua inquinata da agenti patogeni, le carenze igienico-sanitarie e il fumo degli ambienti interni prodotto dai fuochi di cucina.
"Stiamo tornando indietro"
L'inquinamento è la principale minaccia esistenziale per la salute umana e terrestre
Secondo i ricercatori, l'inquinamento, la crisi climatica e la devastazione della natura "sono le principali questioni ambientali globali del nostro tempo". Questi
problemi sono
strettamente collegati e la soluzione di ciascuno di essi andrà a beneficio degli altri. "Non possiamo continuare a ignorare l'inquinamento.
Stiamo tornando indietro", afferma il professor Philip Landrigan, del Boston College (Stati Uniti). Il principale autore dell'analisi ha poi dichiarato: "L'inquinamento è ancora la più grande
minaccia esistenziale per la salute umana e terrestre. Prevenire l'inquinamento può anche rallentare il cambiamento climatico – ottenendo un doppio beneficio per la salvezza del pianeta – e con il nostro rapporto chiediamo una massiccia e rapida
transizione da tutti i combustibili fossili all'energia pulita e rinnovabile". La consapevolezza del problema è fondamentale, ha spiegato Richard Fuller, della Global Alliance on Health and Pollution (GAHP) in Svizzera, un altro autore di riferimento. A oggi solo 11 governi nazionali hanno presentato piani d'azione: "I ministri sono semplicemente sbalorditi dal grande impatto che l'inquinamento sta avendo nel loro Paese". Quantificarne la presenza e rendere pubblico il dato spinge al cambiamento: "
La gente vuole fare qualcosa, per questo si mette a
manifestare e a
gridare contro i politici. Tutto può nascere da questo".
L'inquinamento atmosferico
L'inquinamento atmosferico causa il 75% dei decessi totali per questa causa. Con 1,8 milioni di morti supera quelle causate dall'HIV/AIDS
L'inquinamento atmosferico ha causato quasi
il 75% dei 9 milioni di morti totali. Le sostanze chimiche tossiche, nello specifico, hanno causato 1,8 milioni di decessi, tra cui 900mila dovuti all'inquinamento da piombo, più di quelli causati dall'HIV/AIDS. Secondo gli scienziati, il numero di decessi dovuti ad agenti inquinanti è probabilmente sottostimato, poiché solo una piccola parte dei 350mila prodotti chimici sintetici in uso è stata adeguatamente testata per verificarne la sicurezza. E a gennaio i ricercatori avevano già lanciato l'allarme: il cocktail di inquinamento chimico che pervade il pianeta ha superato il limite di sicurezza per la stabilità degli ecosistemi globali da cui dipende l'umanità. L'acqua non sicura o contaminata causa invece 1,4 milioni di morti premature all'anno, ma questo dato è in calo grazie ai miglioramenti avvenuti nei servizi igienici e sanitari, soprattutto in Africa. Tuttavia, secondo le Nazioni Unite, oltre 2 miliardi di persone non hanno ancora accesso all'acqua potabile.
Aiutare i Paesi poveri per salvare l'umanità
L'inquinamento colpisce di più i Paesi a basso reddito, ma per salvare la specie umana tutti devono agire
Oltre il
90% dei decessi dovuti all'inquinamento avviene
in Paesi a basso e medio reddito, come India e Nigeria, mentre i Paesi ad alto reddito, come gli Stati Uniti e i membri dell'Unione Europea sono riusciti finora a tenere sotto controllo le forme peggiori di questa piaga. Solo poche nazioni meno ricche sono invece state capaci di rendere la questione una priorità da affrontare a livello politico. Com'è ovvio, però, l'inquinamento attraversa i confini internazionali, trasportato dai venti o dalle esportazioni. "Se vogliamo
mantenere tutti al sicuro, dobbiamo aiutare i Paesi che hanno questi problemi a
fermare l'inquinamento alla fonte", sottolinea quindi Fuller. I ricercatori hanno chiesto ai governi e ai donatori privati di aumentare i
finanziamenti per il controllo dell'inquinamento, di migliorare il monitoraggio e di istituire
un nuovo organismo scientifico indipendente per valutare il problema, sul modello del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, i cui influenti rapporti sono approvati da tutti i governi. "L'inquinamento è sempre stato visto come
una questione locale", ha dichiarato Rachael Kupka, anch'essa del GAHP, che comprende il Programma Ambiente delle Nazioni Unite e la Banca Mondiale. "Tuttavia, è chiaro che è
una minaccia planetaria. È necessario un intervento globale".