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Home » Scienze e culture » Rinascere dopo il cancro: da Marina di Carrara salpa un barca a vela per le donne in difficoltà

Rinascere dopo il cancro: da Marina di Carrara salpa un barca a vela per le donne in difficoltà

La Giornata mondiale contro il cancro è stata indetta nel 2000 dalla Union for International Cancer Control (UICC) e si celebra il 4 febbraio ogni anno. Mentre gli oncologi lanciano l'allarme sulle conseguenze della pandemia su diagnosi e cure, la mortalità per tumore scende

Marianna Grazi
4 Febbraio 2022
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Ventiquattro mesi di pandemia. Un periodo che se in generale è apparso lunghissimo, travagliato, difficoltoso e soprattutto del quale ancora non si vede la fine, per le persone che già in precedenza vivevano con quell’‘ospite indesiderato’ chiamato cancro, la pandemia non ha fatto altro che rendere ancora più problematica una situazione di per sé non facile. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica lancia allora l’allarme per l’aumento di casi di tumore in fase avanzata, a causa dei ritardi nelle diagnosi e nelle cure accumulati in questi due anni: “Per questo, serve subito un Recovery plan, ovvero un Piano di recupero dell’oncologia, per colmare i ritardi nell’assistenza”. Gli oncologi avvertono: “Senza un’adeguata programmazione, con assegnazione di risorse e personale, le oncologie non saranno in grado di affrontare l’ondata di casi in fase avanzata stimati nei prossimi mesi e anni”. L’emergenza sanitaria per il Covid-19, insomma, rischia di creare un cortocircuito – in realtà già pericolosamente avviato – che condizionerà gravemente la cura di quella che è tra le patologie più frequenti e le maggiori cause di morte dell’essere umano.

L’Associazione Italiana di Oncologia Medica lancia l’allarme per l’aumento di casi di tumore in fase avanzata, a causa dei ritardi accumulati con la pandemia

La giornata mondiale contro il cancro

Il 4 febbraio si rinnova l’appuntamento con il World Cancer Day, la Giornata mondiale indetta nel 2000 dalla Union for International Cancer Control (UICC). L’obiettivo della ricorrenza è sensibilizzare e mobilitare la comunità internazionale contro il cancro, una malattia che è ancora oggi un’emergenza mondiale: solo in Italia lo scorso anno sono stati diagnosticati circa 377mila nuovi casi di tumore, più di 1000 al giorno, e sono state stimate 181.330 morti per neoplasie.

Secondo un recente studio dell’Università di Milano insieme all’Università di Bologna, sostenuto dalla Fondazione Airc e pubblicato su Annals of Oncology, i tassi di mortalità per tumore in Europa si sono andati riducendo nell’arco degli ultimi 30 anni. Secondo il professor Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica ed epidemiologia all’Università Statale di Milano, e il suo gruppo di ricercatori, alla fine di quest’anno il numero di decessi per cancro si ridurrà di un ulteriore 6% tra gli uomini e del 4% tra le donne, rispetto al 2017. La diminuzione, in particolare, riguarda i 10 tipi più diffusi di neoplasie: seno, prostata, polmone, colon-retto, ovaio, utero, fegato, melanoma, pancreas, stomaco.

Il 4 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro il cancro

Se la ricerca e la medicina vanno avanti, dunque, la speranza cresce. Ed è quindi indispensabile mettere in essere tutte quelle condizioni che ne permettano i lavori, fornendo i supporti necessari ai/alle pazienti e ai medici e scienziati perché si possa finalmente battere quella che ormai viene definita “la malattia del secolo“. Con o senza Covid tutti i/le malati/e di tumore devono potersi affidare alle cure di cui hanno bisogno per tornare alla ‘normalità’.

Una vela per la rinascita

Navigazione, esercizio fisico, buon cibo e… tanta voglia di stare insieme. Sono questi le attività alla base di un’iniziativa benefica che fa del mare e del suoi ‘poteri curativi’ gli elementi chiave per ‘rinascere’ dopo un periodo buio. Si chiama infatti Una vela per la rinascita il progetto di Mure a Dritta ASD MAD a sostegno di donne che hanno subito interventi o cure per neoplasie o altre patologie invalidanti e alle vittime di maltrattamenti. Saranno alcuni team medici, insieme ai coordinatori delle associazioni IlVolto della Speranza Onlus, associazione di Massa Carrara che da 40 anni si occupa di prevenzione e di sostegno a pazienti oncologici, e Yac Italia Onlus (Young Women Against Breast Cancer), a proporre le donne che potranno trarre maggiore giovamento dai percorsi terapeutici proposti.

L’associazione Mure a Dritta ASD MAD lancia il progetto “Una vela per la rinascita” per le donne che hanno subito interventi o cure per neoplasie e alle vittime di maltrattamenti

Ma in cosa consiste Una vela per la rinascita? Si tratta di giornate in barca che prenderanno ufficialmente il via i prossimi 28 e 29 maggio da Marina di Carrara (MS). “Durante le prime giornate, che saranno l’inizio del percorso a cui le prime ospiti parteciperanno, toccheremo temi di grande importanza, sia per chi segue o ha seguito delle terapie per problemi oncologici, sia per chi ha subito maltrattamenti”, scrive in una nota Mure a Dritta.

Sole, mare e vela: il tumore si batte insieme

Perché scegliere la vela? Si tratta, in effetti, di un’attività sportiva adatta a tutti, in cui l’esercizio fisico si affianca ai momento di condivisione, collaborazione e sostegno reciproco. Insomma un’attività che si dimostra di grande aiuto per chi deve superare un periodo di difficoltà, diventando in questo modo una ulteriore integrazione anche a livello terapeutico. Sole, aria di mare e una o più giornate di svago sono preziosi alleati per la salute, a cui si deve aggiungere il momento di apprendimento di una nuova disciplina sportiva e la possibilità di avere a bordo esperti in nutrizione e istruttori di ginnastica/pilates specializzati in riabilitazione e figure altamente specialistiche secondo le tematiche affrontate nel corso delle singole esperienze. Così le donne coinvolte possono trarre beneficio sia dal veleggiare sia, soprattutto, dalla comune esperienza, facendo della compagnia, delle storie, dei consigli le une delle altre, un ingrediente per rinascere davvero.

“Le pazienti saranno affiancate in tutti i passaggi e non sosterranno alcuna spesa“, dice Roberta Crudeli, infermiera professionista e consigliera del Pd. “Una vela per la rinascita si propone con un approccio multidisciplinare e di volta in volta vengono coinvolte figure professionali differenti – sottolinea Silvia Landi, presidente ASD MAD – dalla fisioterapista specializzata in riabilitazione post operatoria, alla nutrizionista specializzata in nutrizione per pazienti oncologici, alla psicologa”.

I programmi dell’iniziativa propongono, oltre all’attività di vela, anche fisioterapia o pilates e sedute con esperti di nutrizione (Foto Mure a dritta)

“Intendiamo proporre – si legge sul sito – nel corso dell’anno 2022, almeno 10 giornate, quattro fine settimana e due settimane corte in barca a vela”. Nelle prime due giornate di maggio, che segnano l’inizio di un importante viaggio di rinascita per Marta, Paola, Giovanna, Irene e le altre donne e pazienti che saranno poi coinvolte, prenderà il via un percorso di cura del corpo attraverso il movimento e la giusta alimentazione; a cui si affiancherà anche l’apprendimento, per conoscere le basi della conduzione a vela grazie ai comandanti di lungo corso. “Ogni esperienza sarà diversa dalla precedente e ogni volta ne resteremo stupiti – si legge – un giorno sarà Portovenere a fare da sfondo alle nostre attività, un altro potremmo farci raccontare da un mastro d’ascia la storia di una delle incantevoli barche d’epoca ormeggiate a Le Grazie o, ancora, ammirare i delfini che si divertono a giocare intorno alle nostre barche”.

I programmi

Le barche che verranno impiegate nel progetto “Una vela per la rinascita” sono tutti cabinati a vela adatti ad accogliere da 4 a 8 ospiti e ideali per l’organizzazione di attività collaterali alla vela stessa. Si tratta di barche da crociera dotate di spazi esterni e interni e di bagno ampiamente fruibili e organizzati per una vivibilità ottimale. I programmi per il progetto sono variegati e vanno dalle veleggiate giornaliere alle giornate fit, in cui insieme all’equipaggio sarà presente la dottoressa Francesca Giunti, fisioterapista esperta in riabilitazione post operatoria che terrà una lezione con esercizi mirati per le diverse partecipanti, esercizi che potranno essere poi replicati anche a casa. E poi la giornata sani e in forma con un esperto in nutrizione a bordo, i fine settimana o le settimane corte per piccoli gruppi di 4-6 ospiti per barca.

Le donne saranno accompagnate in uno o più giorni di svago da professionisti esperti (Foto Mure a dritta)

Le giornate inaugurali

Le giornate inaugurali si svolgeranno il 28 e 29 maggio con partenza da Marina di Carrara: nel corso della prima giornata si parlerà di cibo, di nutrizione e del rapporto corretto con gli alimenti. “Lo faremo insieme alla nostra nutrizionista e, naturalmente, mangeremo e cucineremo con una nuova consapevolezza, quella che il cibo possa e debba essere un prezioso alleato per la nostra salute”. La seconda giornata sarà invece incentrata sul movimento, a bordo insieme alle ospiti avremo una fisioterapista specializzata – tra le altre cose – in riabilitazione post operatoria. “Con lei affronteremo un altro tema di cruciale importanza sia per chi ha subito interventi chirurgici e chemioterapia, sia per chi ha sottoposto il proprio corpo a forte stress in seguito a situazioni personali complesse”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia

Ventiquattro mesi di pandemia. Un periodo che se in generale è apparso lunghissimo, travagliato, difficoltoso e soprattutto del quale ancora non si vede la fine, per le persone che già in precedenza vivevano con quell''ospite indesiderato' chiamato cancro, la pandemia non ha fatto altro che rendere ancora più problematica una situazione di per sé non facile. L'Associazione Italiana di Oncologia Medica lancia allora l'allarme per l'aumento di casi di tumore in fase avanzata, a causa dei ritardi nelle diagnosi e nelle cure accumulati in questi due anni: "Per questo, serve subito un Recovery plan, ovvero un Piano di recupero dell'oncologia, per colmare i ritardi nell'assistenza". Gli oncologi avvertono: "Senza un'adeguata programmazione, con assegnazione di risorse e personale, le oncologie non saranno in grado di affrontare l'ondata di casi in fase avanzata stimati nei prossimi mesi e anni". L'emergenza sanitaria per il Covid-19, insomma, rischia di creare un cortocircuito – in realtà già pericolosamente avviato – che condizionerà gravemente la cura di quella che è tra le patologie più frequenti e le maggiori cause di morte dell'essere umano.

L'Associazione Italiana di Oncologia Medica lancia l'allarme per l'aumento di casi di tumore in fase avanzata, a causa dei ritardi accumulati con la pandemia

La giornata mondiale contro il cancro

Il 4 febbraio si rinnova l'appuntamento con il World Cancer Day, la Giornata mondiale indetta nel 2000 dalla Union for International Cancer Control (UICC). L'obiettivo della ricorrenza è sensibilizzare e mobilitare la comunità internazionale contro il cancro, una malattia che è ancora oggi un'emergenza mondiale: solo in Italia lo scorso anno sono stati diagnosticati circa 377mila nuovi casi di tumore, più di 1000 al giorno, e sono state stimate 181.330 morti per neoplasie. Secondo un recente studio dell'Università di Milano insieme all'Università di Bologna, sostenuto dalla Fondazione Airc e pubblicato su Annals of Oncology, i tassi di mortalità per tumore in Europa si sono andati riducendo nell'arco degli ultimi 30 anni. Secondo il professor Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica ed epidemiologia all'Università Statale di Milano, e il suo gruppo di ricercatori, alla fine di quest'anno il numero di decessi per cancro si ridurrà di un ulteriore 6% tra gli uomini e del 4% tra le donne, rispetto al 2017. La diminuzione, in particolare, riguarda i 10 tipi più diffusi di neoplasie: seno, prostata, polmone, colon-retto, ovaio, utero, fegato, melanoma, pancreas, stomaco.
Il 4 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro il cancro
Se la ricerca e la medicina vanno avanti, dunque, la speranza cresce. Ed è quindi indispensabile mettere in essere tutte quelle condizioni che ne permettano i lavori, fornendo i supporti necessari ai/alle pazienti e ai medici e scienziati perché si possa finalmente battere quella che ormai viene definita "la malattia del secolo". Con o senza Covid tutti i/le malati/e di tumore devono potersi affidare alle cure di cui hanno bisogno per tornare alla 'normalità'.

Una vela per la rinascita

Navigazione, esercizio fisico, buon cibo e... tanta voglia di stare insieme. Sono questi le attività alla base di un'iniziativa benefica che fa del mare e del suoi 'poteri curativi' gli elementi chiave per 'rinascere' dopo un periodo buio. Si chiama infatti Una vela per la rinascita il progetto di Mure a Dritta ASD MAD a sostegno di donne che hanno subito interventi o cure per neoplasie o altre patologie invalidanti e alle vittime di maltrattamenti. Saranno alcuni team medici, insieme ai coordinatori delle associazioni IlVolto della Speranza Onlus, associazione di Massa Carrara che da 40 anni si occupa di prevenzione e di sostegno a pazienti oncologici, e Yac Italia Onlus (Young Women Against Breast Cancer), a proporre le donne che potranno trarre maggiore giovamento dai percorsi terapeutici proposti.
L'associazione Mure a Dritta ASD MAD lancia il progetto "Una vela per la rinascita" per le donne che hanno subito interventi o cure per neoplasie e alle vittime di maltrattamenti
Ma in cosa consiste Una vela per la rinascita? Si tratta di giornate in barca che prenderanno ufficialmente il via i prossimi 28 e 29 maggio da Marina di Carrara (MS). "Durante le prime giornate, che saranno l'inizio del percorso a cui le prime ospiti parteciperanno, toccheremo temi di grande importanza, sia per chi segue o ha seguito delle terapie per problemi oncologici, sia per chi ha subito maltrattamenti", scrive in una nota Mure a Dritta.

Sole, mare e vela: il tumore si batte insieme

Perché scegliere la vela? Si tratta, in effetti, di un'attività sportiva adatta a tutti, in cui l'esercizio fisico si affianca ai momento di condivisione, collaborazione e sostegno reciproco. Insomma un'attività che si dimostra di grande aiuto per chi deve superare un periodo di difficoltà, diventando in questo modo una ulteriore integrazione anche a livello terapeutico. Sole, aria di mare e una o più giornate di svago sono preziosi alleati per la salute, a cui si deve aggiungere il momento di apprendimento di una nuova disciplina sportiva e la possibilità di avere a bordo esperti in nutrizione e istruttori di ginnastica/pilates specializzati in riabilitazione e figure altamente specialistiche secondo le tematiche affrontate nel corso delle singole esperienze. Così le donne coinvolte possono trarre beneficio sia dal veleggiare sia, soprattutto, dalla comune esperienza, facendo della compagnia, delle storie, dei consigli le une delle altre, un ingrediente per rinascere davvero. "Le pazienti saranno affiancate in tutti i passaggi e non sosterranno alcuna spesa", dice Roberta Crudeli, infermiera professionista e consigliera del Pd. "Una vela per la rinascita si propone con un approccio multidisciplinare e di volta in volta vengono coinvolte figure professionali differenti – sottolinea Silvia Landi, presidente ASD MAD – dalla fisioterapista specializzata in riabilitazione post operatoria, alla nutrizionista specializzata in nutrizione per pazienti oncologici, alla psicologa".
I programmi dell'iniziativa propongono, oltre all'attività di vela, anche fisioterapia o pilates e sedute con esperti di nutrizione (Foto Mure a dritta)
"Intendiamo proporre – si legge sul sito – nel corso dell’anno 2022, almeno 10 giornate, quattro fine settimana e due settimane corte in barca a vela". Nelle prime due giornate di maggio, che segnano l'inizio di un importante viaggio di rinascita per Marta, Paola, Giovanna, Irene e le altre donne e pazienti che saranno poi coinvolte, prenderà il via un percorso di cura del corpo attraverso il movimento e la giusta alimentazione; a cui si affiancherà anche l'apprendimento, per conoscere le basi della conduzione a vela grazie ai comandanti di lungo corso. "Ogni esperienza sarà diversa dalla precedente e ogni volta ne resteremo stupiti – si legge – un giorno sarà Portovenere a fare da sfondo alle nostre attività, un altro potremmo farci raccontare da un mastro d’ascia la storia di una delle incantevoli barche d’epoca ormeggiate a Le Grazie o, ancora, ammirare i delfini che si divertono a giocare intorno alle nostre barche".

I programmi

Le barche che verranno impiegate nel progetto “Una vela per la rinascita” sono tutti cabinati a vela adatti ad accogliere da 4 a 8 ospiti e ideali per l’organizzazione di attività collaterali alla vela stessa. Si tratta di barche da crociera dotate di spazi esterni e interni e di bagno ampiamente fruibili e organizzati per una vivibilità ottimale. I programmi per il progetto sono variegati e vanno dalle veleggiate giornaliere alle giornate fit, in cui insieme all’equipaggio sarà presente la dottoressa Francesca Giunti, fisioterapista esperta in riabilitazione post operatoria che terrà una lezione con esercizi mirati per le diverse partecipanti, esercizi che potranno essere poi replicati anche a casa. E poi la giornata sani e in forma con un esperto in nutrizione a bordo, i fine settimana o le settimane corte per piccoli gruppi di 4-6 ospiti per barca.
Le donne saranno accompagnate in uno o più giorni di svago da professionisti esperti (Foto Mure a dritta)

Le giornate inaugurali

Le giornate inaugurali si svolgeranno il 28 e 29 maggio con partenza da Marina di Carrara: nel corso della prima giornata si parlerà di cibo, di nutrizione e del rapporto corretto con gli alimenti. "Lo faremo insieme alla nostra nutrizionista e, naturalmente, mangeremo e cucineremo con una nuova consapevolezza, quella che il cibo possa e debba essere un prezioso alleato per la nostra salute". La seconda giornata sarà invece incentrata sul movimento, a bordo insieme alle ospiti avremo una fisioterapista specializzata - tra le altre cose - in riabilitazione post operatoria. "Con lei affronteremo un altro tema di cruciale importanza sia per chi ha subito interventi chirurgici e chemioterapia, sia per chi ha sottoposto il proprio corpo a forte stress in seguito a situazioni personali complesse".

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