Triplicate in 5 anni le specie di uccelli minacciate a livello globale

I dati pubblicati da Birds in Europe 4: a rischio ci sono anche la gallina prataiola, il capovaccaio, il gabbiano corso e la berta minore

di DOMENICO GUARINO
15 agosto 2023

“Birds in Europe 4”: aumentano le specie in sofferenza

La perdita di biodiversità non ha solo a che fare con il rispetto delle altre specie viventi. E’ un termometro esatto per 'misurare' lo stato di salute del nostro pianeta, e dunque nostra stessa sopravvivenza che è legata, direttamente e indirettamente, con quella di tutti gli altri esseri viventi presenti sulla terra. Deve pertanto preoccupare la notizia che, in 5 anni, le specie di uccelli minacciate a livello globale sono addirittura triplicate, passando da 24 a 74. I dati sono stati pubblicati da Birds in Europe 4 (realizzato dalle associazioni partner di BirdLife Europa tra cui per l’Italia la Lipu-BirdLife Italia).
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Pavoncella (Lipu)

Le specie prese in esame

In pratica, delle 546 specie di uccelli prese in esame, 207 razze di volatili selvatici si trovano in un cattivo stato di conservazione. Non  solo bird esotici o di sperduti in Paesi di cui fatichiamo anche a pronunciare i nomi, figuriamoci se localizzarli sulla carta geografica. Ma tipologie molto vicine a noi. Tra le  più minacciate a livello globale ci sono, infatti, la gallina prataiola, il capovaccaio, il gabbiano corso, la berta minore, il pulcinella di mare e la tortora selvatica. Una situazione pesante, destinata ad aggravarsi qualora non si corra ai ripari.
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207 specie di volatili selvatici si trovano in un cattivo stato di conservazione (Lipu)

Marco Gustin, responsabile Specie e Ricerca della Lipu, che ha collaborato allo studio, avverte: “Lo studio rivela un peggioramento dello stato di salute dei volatili europei". "Ma nel contempo ci informa come gli sforzi di conservazione prodotti dalle direttive, dalle normative nazionali e dai progetti ad hoc abbiano migliorato in diversi casi lo stato di conservazione di diverse specie particolarmente protette o in Allegato I della Direttiva uccelli, come il marangone minore, la cicogna bianca, la spatola e il nibbio reale” spiega ancora.

Dove e quali le situazioni più a rischio

L’area presa in esame da Birds in Europe 4 si si estende dalla Groenlandia a nord-ovest, fino agli Urali russi a nord-est e comprende gli arcipelaghi atlantici delle Azzorre, Madera e delle isole canarie, oltre a Turchia, Cipro e Caucaso. In generale Birds in Europe 4 denuncia, rispetto al 2017, un peggioramento dello stato di salute dei bird che vivono in Europa, in particolare per le razze tipiche degli ambienti agricoli o delle zone umide, ambienti marini o steppici.
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Voltapietre (Lipu)

Per esempio, 44 specie non erano precedentemente a rischio: si tratta del piviere tortolino, del voltapietre, del labbo, della poiana calzata e dello smeriglio, tipologie che si riproducono nelle regioni artiche e boreali, ma anche delle più comuni in Italia soprattutto in inverno come germano reale, mestolone, frullino e beccaccia. Naturalmente l’uomo ci mette la sua anche con pratiche cruente legate all’attività venatoria. Negli ultimi 5 anni infatti i bird cacciabili in stato di conservazione sfavorevoli sono aumentati in modo considerevole (+56%). Tra queste troviamo  pavoncella, mestolone, combattente e canapiglia.

L'esempio della Sardegna: le aquile di Bonelli

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Le aquile di Bonelli rilasciate a Bosa (Foto Ufficio Stampa Regione Sardegna)

Alla luce di questi dati, assume un’importanza ulteriore quanto accaduto qualche giorno fa, a Bosa, in Sardegna, dove sono state rilasciate sei aquile di Bonelli. L'azione è stata realizzata nell’ambito del progetto “Aquila a-Life” volta all’incremento di questo tipo di volatile che in Italia è classificato in pericolo critico di estinzione. “Il progetto, iniziato a ottobre 2017 con una durata di cinque anni, coinvolge partner spagnoli e francesi" sottolinea l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu. "Le sua azioni sono in capo all’Ispra e prevedono la reintroduzione della specie in Sardegna, dove l’estinzione viene fatta risalire agli anni Novanta" spiega. "La Regione Sardegna supporta fortemente il progetto, attraverso l’agenzia Forestas, attivamente coinvolta nella scelta e gestione dei siti di rilascio" dice l'assessore. E conclude: "La reintroduzione dell’animale nel territorio regionale rappresenta una grande opportunità per la conservazione dell'aquila di Bonelli nell’area del Mediterraneo centro-occidentale, anche attraverso il ripristino della continuità di areale”.