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Home » Spettacolo » ‘African Dreamers’, storie di donne che lottano per i loro sogni di riscatto

‘African Dreamers’, storie di donne che lottano per i loro sogni di riscatto

Su Rai Play la storia e i sogni di cinque ragazze di 4 diversi paesi del continente: “Per immaginare l’Africa che non immaginate"

Lucia Lapi
1 Febbraio 2023
African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne

African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne

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Wangare e Grace, Deborah, Marveille e Mariam hanno deciso di restare e di provare a cambiare la loro difficile vita, lottando contro i pregiudizi, le credenze, le violenze e le culture antiche che troppo spesso negano diritti universali. Così percorrendo piste polverose, baraccopoli e paesaggi mozzafiato, le loro storie nell’arco di tre anni ci sono venute incontro e tra piccole e grandi difficoltà ciascuna di loro sta provando a navigare verso il proprio sogno. Il sogno di un riscatto.

Da qui nasce African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne. È disponibile in streaming gratuito su Rai Play il film documentario scritto, diretto e realizzato dal collettivo di autori Hic Sunt Leones. Protagoniste le storie di cinque giovani donne in 4 paesi del continente, “per immaginare l’Africa che non immaginate. Quell’Africa di cui non sentiamo la voce, nemmeno un flebile respiro, sulle nostre quotidiane cronache”.

In occasione del viaggio di Papa Francesco in Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan, RaiPlay e Gruppo Icaro di Rimini presentano il film African Dreamers, scritto, diretto e realizzato dal collettivo di autori Hic Sunt Leones. La storia di cinque giovani donne, in 4 paesi di quell’Africa da dove molti fuggono in cerca di una vita migliore. Wangare e Grace, Deborah, Marveille e Mariam hanno deciso di restare e di provare a cambiare la loro difficile vita, lottando contro i pregiudizi, le credenze, le violenze e le culture antiche che troppo spesso negano diritti universali.

“Così percorrendo piste polverose, baraccopoli e paesaggi mozzafiato, le loro storie nell’arco di tre anni ci sono venute incontro e tra piccole e grandi difficoltà ciascuna di loro sta provando a navigare verso il proprio sogno”, le parole degli autori.

African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: Nice Nailantei Leng’ete
African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: Nice Nailantei Leng’ete

Il sogno di riscatto

“Continuerò a lottare affinché le ragazze crescano, diventino donne senza essere mutilate. Tutte le ragazze africane devono diventare donne e poter sognare. Sono sicura che tutto ciò sia possibile.”
E’ una frase pronunciata da Nice Nailantei Leng’ete, nel 2018 inserita nella lista delle 100 persone più influenti al mondo dalla rivista Time. Nice è una donna masai di 32 anni, che lotta da anni per i diritti delle giovani africane. E’ da questa frase che tutto è cominciato.

“Con African dreamers  vogliamo provare a dar voce a quella parte di mondo che molto spesso non ha voce sottolineano gli autori – . Quella parte più debole della società africana: le bambine e le donne. Lo abbiamo fatto anche coinvolgendo tanti che si sono appassionati a queste storie come ad esempio alcune attrici e attori del cinema e teatro che hanno dato loro la voce”.

Cinque storie che si intrecciano, cinque voci, accompagnate da una narrazione asciutta, che lascia parlare le immagini, i suoni, i colori.

“Vogliamo farvi immaginare l’Africa che non immaginate. Questa è la nostra la missione. La missione di Hic Sunt leones. Quell’Africa di cui non sentiamo la voce, nemmeno un flebile respiro, sulle nostre quotidiane cronache. Noi sette abbiamo deciso che quelle cronache, semplici storie di coraggio e di libertà diventino le nostre e le vostre storie”, riprendono.

African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: nella foto, la locandina
African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: nella foto, la locandina

Il film

Di Roberto Cavalieri, Francesco Cavalli, Davide Demichelis, Angelo Ferrari, Raffaele Masto, Alessandro Rocca, Luciano Scalettari. Con Wangare, Merveille, Mariam, Deborah, Grace. La partecipazione di Nice Nailantei Leng’ete e le voci di Saba Anglana, Simona Cavallari, Lella Costa, Stella Egitto, Giulia Michelini, Silvia Salvatori, Claudio Castrogiovanni, Ignazio Oliva

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Wangare e Grace, Deborah, Marveille e Mariam hanno deciso di restare e di provare a cambiare la loro difficile vita, lottando contro i pregiudizi, le credenze, le violenze e le culture antiche che troppo spesso negano diritti universali. Così percorrendo piste polverose, baraccopoli e paesaggi mozzafiato, le loro storie nell’arco di tre anni ci sono venute incontro e tra piccole e grandi difficoltà ciascuna di loro sta provando a navigare verso il proprio sogno. Il sogno di un riscatto. Da qui nasce African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne. È disponibile in streaming gratuito su Rai Play il film documentario scritto, diretto e realizzato dal collettivo di autori Hic Sunt Leones. Protagoniste le storie di cinque giovani donne in 4 paesi del continente, “per immaginare l’Africa che non immaginate. Quell’Africa di cui non sentiamo la voce, nemmeno un flebile respiro, sulle nostre quotidiane cronache”. In occasione del viaggio di Papa Francesco in Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan, RaiPlay e Gruppo Icaro di Rimini presentano il film African Dreamers, scritto, diretto e realizzato dal collettivo di autori Hic Sunt Leones. La storia di cinque giovani donne, in 4 paesi di quell’Africa da dove molti fuggono in cerca di una vita migliore. Wangare e Grace, Deborah, Marveille e Mariam hanno deciso di restare e di provare a cambiare la loro difficile vita, lottando contro i pregiudizi, le credenze, le violenze e le culture antiche che troppo spesso negano diritti universali. "Così percorrendo piste polverose, baraccopoli e paesaggi mozzafiato, le loro storie nell’arco di tre anni ci sono venute incontro e tra piccole e grandi difficoltà ciascuna di loro sta provando a navigare verso il proprio sogno", le parole degli autori.
African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: Nice Nailantei Leng’ete
African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: Nice Nailantei Leng’ete

Il sogno di riscatto

“Continuerò a lottare affinché le ragazze crescano, diventino donne senza essere mutilate. Tutte le ragazze africane devono diventare donne e poter sognare. Sono sicura che tutto ciò sia possibile.” E’ una frase pronunciata da Nice Nailantei Leng’ete, nel 2018 inserita nella lista delle 100 persone più influenti al mondo dalla rivista Time. Nice è una donna masai di 32 anni, che lotta da anni per i diritti delle giovani africane. E’ da questa frase che tutto è cominciato. “Con African dreamers  vogliamo provare a dar voce a quella parte di mondo che molto spesso non ha voce sottolineano gli autori - . Quella parte più debole della società africana: le bambine e le donne. Lo abbiamo fatto anche coinvolgendo tanti che si sono appassionati a queste storie come ad esempio alcune attrici e attori del cinema e teatro che hanno dato loro la voce”. Cinque storie che si intrecciano, cinque voci, accompagnate da una narrazione asciutta, che lascia parlare le immagini, i suoni, i colori. “Vogliamo farvi immaginare l’Africa che non immaginate. Questa è la nostra la missione. La missione di Hic Sunt leones. Quell’Africa di cui non sentiamo la voce, nemmeno un flebile respiro, sulle nostre quotidiane cronache. Noi sette abbiamo deciso che quelle cronache, semplici storie di coraggio e di libertà diventino le nostre e le vostre storie”, riprendono.
African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: nella foto, la locandina
African Dreamers, su Rai Play la storia e i sogni di cinque giovani donne: nella foto, la locandina

Il film

Di Roberto Cavalieri, Francesco Cavalli, Davide Demichelis, Angelo Ferrari, Raffaele Masto, Alessandro Rocca, Luciano Scalettari. Con Wangare, Merveille, Mariam, Deborah, Grace. La partecipazione di Nice Nailantei Leng’ete e le voci di Saba Anglana, Simona Cavallari, Lella Costa, Stella Egitto, Giulia Michelini, Silvia Salvatori, Claudio Castrogiovanni, Ignazio Oliva
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