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Home » Spettacolo » Bradley Cooper, la storia dell’amico che l’ha salvato dalla droga. “Ero dipendente dalla cocaina”

Bradley Cooper, la storia dell’amico che l’ha salvato dalla droga. “Ero dipendente dalla cocaina”

La star di Hollywood ha raccontato il periodo più buio della sua carriera prima di diventare l'attore famoso che tutti oggi conosciamo: ecco cosa ha svelato nel podcast "Smartless"

Edoardo Martini
16 Giugno 2022
Bradley Cooper

Bradley Cooper

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Bradley Cooper, famoso attore e produttore cinematografico statunitense, ha confessato alcuni retroscena della sua vita privata e professionale che probabilmente fino ad oggi nessuno conosceva. Dopo aver iniziato la sua carriera come attore girando alcuni film commerciali, in particolare la serie ‘Una notte da leoni’ Bradley si è fatto rapidamente conoscere nel panorama cinematografico mondiale, diventando una vera e propria star di Hollywood. Sono due i film che lo hanno inserita nella lista dei divi del cinema, ‘Il lato positivo del 2012′, per il quale ha ricevuto la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista, e ‘American Sniper’ di Clint Eastwood.

Bradley Cooper, famosa star del cinema di Hollywood

“Ha cambiato tutta la mia vita”: l’omaggio dell’attore al regista

Le confessioni del 47enne hanno lasciato interdetti tutti i suoi stimatori. Cooper ha infatti ammesso di aver avuto problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti. Ospite di Jason Bateman, Will Arnett e Sean Hayes nel podcast Smartless, il cecchino più famoso di Hollywood ha parlato degli inizi nel mondo del cinema: “Erano i primi anni 2000 ed ero appena stato licenziato dalla serie thriller Alias, non mi avevano confermato per la seconda stagione”, ha ricordato Cooper. “La mia autostima era a zero. Mi sentivo così smarrito, è così che sono diventato dipendente dalla cocaina. Il vantaggio, se così vogliamo dire, è stato che è successo quando avevo 29 anni”, ha confessato.

Nella sua dichiarazione ha raccontato quanto sia stato importante l’aiuto del regista Arnett, con cui ha stretto una profonda amicizia. L’aneddoto risale al 2004 quando, ospitato a casa sua, Arnett gli fece notare di aver dimenticato di portare fuori i suoi cani. “Quella è stata la prima volta che mi sono reso conto di avere un problema con la droga e l’alcol. Arnett mi ha aiutato a realizzarlo”, ha ammesso, aggiungendo: “È stato Will a mettermi davanti alla realtà, non lo dimenticherò mai. Ha cambiato tutta la mia vita.”

Bradley Cooper insieme al regista Will Arnett. I due hanno stretto una grande amicizia

La svolta avvenuta con la nascita di sua figlia Lea

L’attore aveva già parlato dei suoi problemi di dipendenza nel 2013 in una lunga intervista a GQ, in cui aveva affermato: “Non bevo né mi drogo più. La sobrietà è una grande cosa. A un certo punto ho realizzato che proseguendo su quella strada mi sarei rovinato la vita“.

Grazie alla terapia e alla nascita di sua figlia, Lea, con l’ex fidanzata Irina Shayk, Cooper ha cambiato completamente il suo modo di vivere.  “Tutto è cambiato”, ha detto. “Ogni singola cosa è assolutamente fantastica soprattutto per il fatto che divento il padre di un meraviglioso essere umano. È semplicemente la cosa più bella in assoluto”.

Arnett ha dichiarato che è stata una gioia vedere il suo amico in via di guarigione. “È stato fantastico vederti in questo posto e vederti a tuo agio, niente mi ha reso più felice di vederti così come sei.”

La star di Hollywood è attualmente impegnata sul set del film Maestro da lui stesso diretto, prodotto e interpretato. Dichiarazioni shock quelle di Bradley, ma nonostante tutto siamo sicuri che non intaccheranno minimamente l’affetto di tutti i suoi fan del mondo, pronti come sempre ad ammirarlo davanti e dietro la cinepresa.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Bradley Cooper, famoso attore e produttore cinematografico statunitense, ha confessato alcuni retroscena della sua vita privata e professionale che probabilmente fino ad oggi nessuno conosceva. Dopo aver iniziato la sua carriera come attore girando alcuni film commerciali, in particolare la serie 'Una notte da leoni' Bradley si è fatto rapidamente conoscere nel panorama cinematografico mondiale, diventando una vera e propria star di Hollywood. Sono due i film che lo hanno inserita nella lista dei divi del cinema, 'Il lato positivo del 2012', per il quale ha ricevuto la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista, e 'American Sniper' di Clint Eastwood.
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