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Cannes, 'May December' rompe il tabù amore e differenze d’età

Presentato il nuovo film di Todd Hayne, paladino del cinema queer che ha diretto la storia lesbo di 'Carol'. Protagoniste Natalie Portman e Julianne Moore: quest'ultima è Gracie, amante di un 13enne

di LETIZIA CINI -
21 maggio 2023
Cannes, in ‘May December’ con Julianne Moore e Natalie Portman, di Todd Haynes affronta il tabù amore e differenze d’età

Cannes, in ‘May December’ con Julianne Moore e Natalie Portman, di Todd Haynes affronta il tabù amore e differenze d’età

Cannes, le attrici da Oscar Julianne Moore e Natalie Portman sono le protagoniste di May December, film che mette in scena il complesso rapporto fra due donne, una delle quali ha dato scandalo in gioventù. Ovvero una storia passionale con un adolescente di appena 13 anni. Natalie Portman vuole diventare Julianne Moore nel nuovo film di Todd Haynes May December passato sabato 20 maggio in concorso al Festival di Cannes. C’era attesa per la nuova opera del regista americano che ha incantato nel 2015 con la storia lesbo di Carol, paladino di un cinema queer e comunque mai scontato. Se in Carol il confronto, in un period drama ambientato nell’America di inizio anni ‘50, era tra Rooney Mara e Cate Blanchett qui il focus sono altre due attrici a confronto Julianne Moore e Natalie Portman, entrambe premiate con l’Oscar.
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Cannes, in ‘May December’ con Julianne Moore e Natalie Portman, di Todd Haynes affronta il tabù amore e differenze d’età

Quest’ultima interpreta una famosa attrice di Hollywood che per entrare meglio nel personaggio del suo prossimo film si reca in Georgia per conoscere da vicino, quasi indagare, la vera donna della storia ossia Gracie, interpretata da Julianne Moore. Gracie ha occupato pagine e pagine dei tabloid per aver avuto una relazione due decenni prima con un ragazzino di appena 13 anni. Proprietaria di un pet shop, sposata e con figli, Gracie si è innamorata al punto di aver abbandonato tutto per cominciare una nuova vita con lui, il giovane Joe (l’attore coreano americano Charles Melton visto in Riverdale), giudicata dalla sua comunità, per la loro differenza di età. Ora i due oggetti dello scandalo sono grandi, con altri figli, una casa grande piena di amici ma quel passato riaffiora quando nella loro vita si insinua l’attrice Portman. È stata la stessa attrice israeliana a proporre al candidato all’Oscar Haynes questo film, che lei stessa ha in parte prodotto e che si vedrà anche in Italia distribuito da Lucky Red. È chiaro che in questo intreccio pieno di sottintesi, scavi psicologici, traumi mai rimossi c’era la materia adatta per il regista. E i luoghi, i colori caldi, l’ambientazione paludosa e umida di Savannah sono stati ulteriori elementi di suggestione per questo melodrammone che non convince del tutto. Per Moore è il terzo film con Haynes dopo Safe e Lontano dal Paradiso, un vero sodalizio artistico. "La storia - ha detto Haynes cui il centre Pompidou di Parigi dedica questo mese una retrospettiva - viene raccontata con una moderazione, un’intelligenza e una perspicacia avvincente, ti tiene in uno stato di costante attesa e incertezza morale su come si andrà ad evolvere, modi che ho trovato così eccitanti. Questa vicenda parla di due donne, e il secondo personaggio era un personaggio incredibilmente complesso e ambiguo e Julianne Moore era l’ideale". Avere una relazione tra maggio e dicembre, ossia tra due persone di grande differenza d’età continua ad essere un tabù sociale.

 Julianne Moore, icona del pubblico queer

Ritenuta una delle migliori attrici della sua generazione, Julianne Moore è stata candidata cinque volte all’Oscar, vincendolo nel 2015 con ‘Still Alice (2014), in cui ha interpretato il ruolo di una donna a cui viene diagnosticato l’Alzheimer. Si è aggiudicata poi tre Golden Globe ed è stata inoltre la seconda donna nella storia (dopo Juliette Binoche) ad aver completato la cosiddetta ‘tripla corona europea‘ della recitazione, in quanto è riuscita a portare a casa premi da tutti e tre i principali festival cinematografici del continente: l’Orso d’argento al Festival di Berlino, un Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes e due Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile proprio alla Mostra del cinema di Venezia.
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Julianne Moore è Laura Brown in ‘The Hours‘. Nella scena il bacio con l’amica Kitty

Celebre per la sua versatilità al cinema e in tv, tanto da essere anche una vera e propria icona per il pubblico queer, nel corso della sua straordinaria carriera, Moore ha spesso indossato i panni di personaggi Lgbtq+. Dopo il debutto cinematografico nel 1990, con il film ‘I delitti del gatto nero‘ e il successo internazionale raggiunto con ‘Nine Months – Imprevisti d’amore‘ (1995) e ‘Jurassic Park – Il mondo perduto‘ (1997), già nel 2002 ha rappresentato sul grande schermo la bellissima Laura Brown in ‘The Hours, un film tratto dall’omonimo romanzo scritto da Michael Cunningham. Brown è una donna infelice nell’America degli anni ’50, che si consola tra le pagine del famoso libro di Virginia Woolf ‘La Signora Dalloway’ e a volte trova conforto nei baci sulle labbra scambiati con l’amica Kitty (Toni Collette). Ma basta fare un salto di 7 anni più avanti e ritroviamo l’attrice americana (che ha anche la cittadinanza britannica) nel ruolo di Kat, la compagna di Robin Weigert in ‘La vita segreta della Signora Lee‘. E ancora, nel 2010 fa coppia lesbica – cinematografica – con Annette Benning ne ‘I ragazzi stanno bene‘.
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I ragazzi stanno bene

Con Elliot Page, nel 2015, Moore è stata protagonista di ‘Freeheld‘, pellicola tratta dalla storia vera della detective lesbica Laurel Stacie, che dopo aver scoperto di avere un tumore maligno, lotta per concedere la pensione e pari diritti alla fidanzata Stacie Andree.

L’impegno fuori dal set

Ma l’attrice 62enne, in passato come oggi, si è sempre dimostrata attenta alle questioni della comunità Lgbtq+ anche fuori dalle scene, spendendosi in prima persona in importanti battaglie di sensibilizzazione e per il riconoscimento dei diritti. Nel 2011, ad esempio, ha pubblicato il suo libro ‘Freckleface Strawberry: Best Friends Forever’, che ha come protagonista una bambina cresciuta da due mamme: "I miei figli (Caleb e Liv, avuti con il secondo marito, il regista Bart Freundlich, ndr) hanno una sacco di amichetti con due mamme o due papà, e sanno che possono scegliere di sposare un uomo o una donna – raccontò all’epoca dell’uscita –. Per quando saranno adulti, spero sarà una realtà possibile per chiunque”. Ma già negli anni Ottanta l’attrice aveva partecipato alla marcia di protesta di Act Up!, a New York, per invocare maggior supporto da parte del governo durante l’esplosione dell’AIDS. Supporto che, fino ad allora, si era dimostrato quasi inesistente: “Le persone si ammalavano, morivano velocemente, e nessuno sapeva di cosa si trattasse. Così mi sono unita alla comunità”, dichiarò Julianne Moore in un’intervista nel 2015. Cinque anni fa, invece, si è unita alla cantante SIA e alla collega attrice Zoe Saldana nel video musicale di “Free Me“, che voleva promuovere la sensibilizzazione sull’HIV e raccogliere fondi per l’associazione #endHIV: nel video, la voce narrante di Moore raccontava la storia di una donna incinta e positiva alla malattia.
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L’attrice e modella Lily-Rose Depp, figlia del “Pirata dei Caraibi” e della cantante e attrice francese Vanessa Paradis

Lily Rose e 'The Idol'

Al festival 2023 c’è anche la figlia di Johnny Depp, Lily Rose-Depp, che approda a Cannes con la serie HBO The Idol, che vede protagonista Abel Tesfaye, meglio conosciuto come The Weeknd. Serie già molto controversa, ai limiti della bufera: si parla di contenuti "ai limiti del rape porn, incentrati su violenza e torture" in un’inchiesta pubblicata da Rolling Stone. Nella serie “The Idol” c’è un amore tossico per Lily-Rose Depp, nella realtà la figlia di Johnny Depp vive una sessualità fluida. Attesissima, la serie arriverà il 5 giugno: protagonista l’attrice e modella Lily-Rose Depp, figlia del “Pirata dei Caraibi” e della cantante e attrice francese Vanessa Paradis, al suo primo ruolo importante.