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Home » Spettacolo » Corpo libero, cinque adolescenti tra le dure regole della ginnastica artistica e un mistero da svelare

Corpo libero, cinque adolescenti tra le dure regole della ginnastica artistica e un mistero da svelare

La serie tv racconta la vita di allenamenti, tensioni e pressione di un gruppo di atlete. La regista: "Un mondo chiuso, senza vie d'uscita"

Barbara Berti
26 Ottobre 2022
La serie tv Corpo Libero debutta su Paramount+ mercoledì 26 ottobre

La serie tv Corpo Libero debutta su Paramount+ mercoledì 26 ottobre

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Un universo femminile dove il sentirsi parte di un tutto si tramuta in un gioco alla distruzione interna, tra scherno e tossicità. E’ quello raccontato dalla serie tv “Corpo libero”, dal 26 ottobre su Paramount+ e nel corso del 2023 in onda su Raidue. La serie – scritta da Chiara Barzini, Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari – è una coproduzione Indigo Film e Network Movie, in coproduzione con ZDFneo, in collaborazione con Rai Fiction e Paramount+, in associazione con All3Media International. Il teen drama – basato sull’omonimo romanzo di Ilaria Bernardini – è un thriller in sei puntate ambientato nel mondo della ginnastica artistica femminile, sport fatto di leggerezza, salti e voli ma anche di addestramento militare, regole severe e terribili sacrifici.

Una scena di "Corpo libero", la serie tv sul mondo della ginnastica artistica femminile
Una scena di “Corpo libero”, la serie tv sul mondo della ginnastica artistica femminile

“Da sempre sono interessata a raccontare mondi chiusi dove spesso ci sono delle regole proprie. Uno degli aspetti che più mi ha colpito è l’idea della perfezione e della maschera che le ginnaste devono sopportare, esaltata spesso anche con il trucco e i body scintillanti. Si entra in un mondo fatto di oppressione, dove si deve mostrare una facciata perfetta in cui si intravedono delle crepe. È anche interessante vedere cosa ci sia dietro questa pretesa di perfezione, che poi ormai ci riguarda tutti, attraverso il rapporto con i social media” commenta Cosima Spender che firma la regia insieme a Valerio Bonelli.

Il mondo immaginato da Ilaria Bernardini è pieno di competizione, ossessione e distruzione (fisica e mentale). Salti, cadute, litigi, prove di resistenza, fughe notturne, allucinazioni da farmaci caratterizzano la quotidianità di questo gruppo di adolescenti così unite e disunite al tempo stesso: “la ginnastica artistica è un gioco di squadra, non puoi capire nessuna di noi se non capisci le altre”, afferma la voce narrante. Sacrificio, dedizione, allenamenti, impegno continuativo e costante, voglia di arrivare, riuscire, vincere: la serie tv “Corpo libero” è scandita da tutto questo, è un racconto di formazione dove la forza centrifuga dell’adolescenza è compressa dalla forza centripeta dell’agonismo, racchiusa in un body scintillante rosa e argento, e in un metro e cinquanta di altezza.

I registi Cosima Spender e Valerio Bonelli, autori della docuserie "SanPa"
I registi Cosima Spender e Valerio Bonelli, autori della docuserie “SanPa”

La trama di “Corpo libero” tra competizioni e un giallo da risolvere

“Corpo Libero” è la storia di una settimana che cambierà la vita di un gruppo di ragazze, di atlete di ginnastica artistica, che da Napoli arrivano in Abruzzo per partecipare al torneo Winter Fox. Tra le protagoniste c’è Martina, una ragazza di 15 anni che dopo un brutto incidente, è tornata a gareggiare e fa parte della squadra Vis Invicta che rappresenta l’Italia al torneo. Martina deve ritrovare il suo spazio in un gruppo dominato, in tutti i sensi, da Carla e Nadia e in cui ci sono anche Anna e Benedetta, soprannominate in modo dispregiativo “le inutili”. Insieme a loro la coach Rachele che ha riversato tutte le sue delusioni del passato in queste ragazze e il medico sportivo Alex, che le cura con passione e dedizione. Per sette giorni le ragazze saranno chiuse in un albergo, gareggiando contro le altre squadre europee. Quando viene ritrovato il cadavere di una ragazza, attraverso le indagini di un’ispettrice di polizia, ripercorreremo quanto successo durante i sette giorni.

Alessia De Falco interpreta Martina
Alessia De Falco interpreta Martina

Un cast di atlete vere ‘prestate’ alla recitazione

Le cinque giovani protagoniste sono vere ginnaste, per la prima volta sullo schermo: Alessia De Falco, Giada Savi, Federica Cuomo, Eva Iurlaro e Giada Pirozzi che interpretano, rispettivamente Martina (la stella della ginnastica che però ha avuto un incidente e adesso è insicura), Carla (la nuova star, manipolatrice, subdola e prevaricatrice), Nadia (l’ombra di Carla), Benedetta e Anna. Nel cast figurano, poi, Filippo Nigro nei panni del medico sportivo Alex Borrelli, Antonia Truppo in quelli della coach Rachele Riace e Barbara Chichiarelli in quelli della detective Elena Pace.

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  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet
Un universo femminile dove il sentirsi parte di un tutto si tramuta in un gioco alla distruzione interna, tra scherno e tossicità. E’ quello raccontato dalla serie tv “Corpo libero”, dal 26 ottobre su Paramount+ e nel corso del 2023 in onda su Raidue. La serie - scritta da Chiara Barzini, Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari - è una coproduzione Indigo Film e Network Movie, in coproduzione con ZDFneo, in collaborazione con Rai Fiction e Paramount+, in associazione con All3Media International. Il teen drama – basato sull’omonimo romanzo di Ilaria Bernardini - è un thriller in sei puntate ambientato nel mondo della ginnastica artistica femminile, sport fatto di leggerezza, salti e voli ma anche di addestramento militare, regole severe e terribili sacrifici.
Una scena di "Corpo libero", la serie tv sul mondo della ginnastica artistica femminile
Una scena di "Corpo libero", la serie tv sul mondo della ginnastica artistica femminile
“Da sempre sono interessata a raccontare mondi chiusi dove spesso ci sono delle regole proprie. Uno degli aspetti che più mi ha colpito è l’idea della perfezione e della maschera che le ginnaste devono sopportare, esaltata spesso anche con il trucco e i body scintillanti. Si entra in un mondo fatto di oppressione, dove si deve mostrare una facciata perfetta in cui si intravedono delle crepe. È anche interessante vedere cosa ci sia dietro questa pretesa di perfezione, che poi ormai ci riguarda tutti, attraverso il rapporto con i social media” commenta Cosima Spender che firma la regia insieme a Valerio Bonelli. Il mondo immaginato da Ilaria Bernardini è pieno di competizione, ossessione e distruzione (fisica e mentale). Salti, cadute, litigi, prove di resistenza, fughe notturne, allucinazioni da farmaci caratterizzano la quotidianità di questo gruppo di adolescenti così unite e disunite al tempo stesso: “la ginnastica artistica è un gioco di squadra, non puoi capire nessuna di noi se non capisci le altre”, afferma la voce narrante. Sacrificio, dedizione, allenamenti, impegno continuativo e costante, voglia di arrivare, riuscire, vincere: la serie tv “Corpo libero” è scandita da tutto questo, è un racconto di formazione dove la forza centrifuga dell’adolescenza è compressa dalla forza centripeta dell’agonismo, racchiusa in un body scintillante rosa e argento, e in un metro e cinquanta di altezza.
I registi Cosima Spender e Valerio Bonelli, autori della docuserie "SanPa"
I registi Cosima Spender e Valerio Bonelli, autori della docuserie "SanPa"

La trama di "Corpo libero" tra competizioni e un giallo da risolvere

“Corpo Libero” è la storia di una settimana che cambierà la vita di un gruppo di ragazze, di atlete di ginnastica artistica, che da Napoli arrivano in Abruzzo per partecipare al torneo Winter Fox. Tra le protagoniste c’è Martina, una ragazza di 15 anni che dopo un brutto incidente, è tornata a gareggiare e fa parte della squadra Vis Invicta che rappresenta l’Italia al torneo. Martina deve ritrovare il suo spazio in un gruppo dominato, in tutti i sensi, da Carla e Nadia e in cui ci sono anche Anna e Benedetta, soprannominate in modo dispregiativo “le inutili”. Insieme a loro la coach Rachele che ha riversato tutte le sue delusioni del passato in queste ragazze e il medico sportivo Alex, che le cura con passione e dedizione. Per sette giorni le ragazze saranno chiuse in un albergo, gareggiando contro le altre squadre europee. Quando viene ritrovato il cadavere di una ragazza, attraverso le indagini di un’ispettrice di polizia, ripercorreremo quanto successo durante i sette giorni.
Alessia De Falco interpreta Martina
Alessia De Falco interpreta Martina

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Le cinque giovani protagoniste sono vere ginnaste, per la prima volta sullo schermo: Alessia De Falco, Giada Savi, Federica Cuomo, Eva Iurlaro e Giada Pirozzi che interpretano, rispettivamente Martina (la stella della ginnastica che però ha avuto un incidente e adesso è insicura), Carla (la nuova star, manipolatrice, subdola e prevaricatrice), Nadia (l’ombra di Carla), Benedetta e Anna. Nel cast figurano, poi, Filippo Nigro nei panni del medico sportivo Alex Borrelli, Antonia Truppo in quelli della coach Rachele Riace e Barbara Chichiarelli in quelli della detective Elena Pace.
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