Dopo aver conquistato i cinema, non solo italiani, e le piattaforme di streaming, Paola Cortellesi si prepara a fare incetta di David di Donatello. Per ora – ma solo per ora – si deve “accontentare” delle candidature che gli sono valse un nuovo record per il suo film esordio (alla regia ovviamente), “C’è ancora domani”. Ben 19, infatti, le nomination conquistate dal film campione di incassi che ha fatto innamorare praticamente tutti. Senza distinzione di età.
E’ piaciuto a tutti, grandi e piccini, di destra e di sinistra, italiani, francesi e non solo. Il tema della violenza domestica, della sudditanza e soprattutto del riscatto femminile nel primissimo dopoguerra, raccontato in bianco e nero, con particolare attenzione ai dettagli e con ironia, senza mai soffermarsi morbosamente sulle scene violente, anzi sdrammatizzandole, senza la solita narrazione melensa, pedante e ruffiana, ha funzionato. Ha conquistato le anime più sensibili, ma anche chi solitamente storce il naso di fronte a certi temi percepiti erroneamente appannaggio di una certa area politica.
E’ rimasto nei cinema per mesi e ora sta sbancando anche sulle piattaforme streaming tra il pubblico più “pigro”.
Discorso diverso, certo, per il film di Garrone, “Io Capitano”. Il successo riscosso non è stato lo stesso, ma questo bel pacchetto di candidature ai David di Donatello (15) potrebbe addolcire la delusione dell’Oscar sfiorato.
Troppe? Forse sì, per entrambi i film. Qualcuno potrebbe avere da ridire sulla definizione di “capolavoro”. Ma sono la dimostrazione che i temi sociali piacciono, attirano. Si è visto anche dagli Oscar. Il rischio, però, che vengano utilizzati come calamite “acchiappa like” è sempre forte, a volte anche concreto. E’ una linea veramente sottile e si deve essere funamboli di lungo corso per non cadere.