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Home » Spettacolo » Emily in Paris, la battaglia contro la leucemia di Ashley Park. Lily Collins tra due fuochi

Emily in Paris, la battaglia contro la leucemia di Ashley Park. Lily Collins tra due fuochi

L'attrice americana di origini asiatiche è la coprotagonista della serie che torna con la terza stagione il 21 dicembre su Netflix

Barbara Berti
20 Dicembre 2022
Emily e Mindy, ovvero Lily Collins e Ashley Park (Instagram)

Emily e Mindy, ovvero Lily Collins e Ashley Park (Instagram)

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L’attesa è finita: la terza stagione di “Emily in Paris” sbarca su Netflix il 21 dicembre alle 9 e con lei tutto il glamour di Lily Collins, il romanticismo di Parigi, la vita frenetica delle agenzie di marketing e della comunicazione digital. Ma anche l’esuberanza e la simpatia di Ashley Park, coprotagonista della serie che da bambina ha affrontato una dura battaglia contro la leucemia.

Le attrici Lily Collins e Ashley Park (Instagram)
Le attrici Lily Collins e Ashley Park (Instagram)

All’attrice americana di origini asiatiche, Ashley Park (31 anni) – nella serie è l’amica di Emily, Mindy Chen – è stata diagnosticata la leucemia quando aveva soltanto 15 anni. Sei cicli di chemioterapia e otto mesi di ricovero in ospedale che hanno segnato la sua adolescenza cambiandola profondamente. “Quando ho sconfitto il cancro, ho sentito che l’avrei fatto vincere se avessi lasciato che mi definisse”, racconta l’attrice al “Sunday Times” ricordando la sua reazione alla malattia e il desiderio di riappropriarsi della sua vita. “Ho perso un semestre di scuola ma non volevo tornare indietro e ripeterlo, volevo continuare con la mia vita e mi andava bene essere un semestre indietro rispetto agli altri” dice ancora. Quando è arrivata la diagnosi, per Park è stata una doccia fredda. “Ero un’adolescente che non aveva la benché minima idea del proprio corpo, figuriamoci di una malattia del genere” racconta l’attrice che grazie alla sua forza di volontà ha trovato il modo per affrontare e sconfiggere la malattia. “So che in certi momenti della mia vita arriva sempre come un’illuminazione, qualcosa che mi fa cambiare il modo di pensare. È come se la mia mente si rifiutasse di farsi definire, di farsi modellare dalle cose che mi succedono” spiega l’attrice. E prosegue: “Penso che non voler essere definita dalla malattia mi abbia reso quello che sono oggi: mi ha sicuramente reso più resiliente, ma penso di essere sempre stata così. Penso che mi abbia reso più orientata alla soluzione piuttosto che al problema”.

L’attrice americana di origini asiatiche, Ashley Park (31 anni) nella serie è l’amica di Emily, Mindy Chen (Instagram)
L’attrice americana di origini asiatiche, Ashley Park (31 anni) nella serie è l’amica di Emily, Mindy Chen (Instagram)

Se il grande successo è arrivato con la serie tv “Emily in Paris”, Park ha iniziato dal teatro. “L’esperienza del cancro è tra le ragioni per cui faccio teatro. Appena uscita dall’ospedale non vedevo l’ora di avere persone intorno. I costumi, le canzoni e il resto mi facevano smettere di essere solo la ragazza che aveva il cancro” sono le parole dell’attrice che a tre anni è entrata nella Oceanside Dance Academy e a 5 ha iniziato anche lezioni di pianoforte. Le sue prime performance da attrice, cantante e ballerina risalgono alle recite scolastiche, mentre a Broadway il successo arriva con il musical “Mamma Mia!” e “The King and I”, suggellato dalla nomination per un Tony Award nel 2018 per la sua interpretazione encomiabile di Gretchen Wieners nel musical “Mean Girls”.

La terza stagione di “Emily in Paris” sbarca su Netflix il 21 dicembre alle 9
La terza stagione di “Emily in Paris” sbarca su Netflix il 21 dicembre alle 9

Il successo di “Emily in Paris”

“Emily in Paris” è una serie creata da Darren Star, già ideatore di “Beverly Hills 90210” e soprattutto di “Sex and the City”. La commedia romantica, in onda dal 2020, gira intorno alle avventure di Emily Cooper – interpretata da Lily Collins, figlia del celebre musicista inglese Phil Collins – appena trasferita a Parigi per seguire il lavoro dei suoi sogni. Ambiziosa direttrice di marketing, Emily porta la sua visione del mondo nella città dell’amore e tra un lavoro che ama ma che non sempre è rose e fiori, nuovi amori, nuovi amici e una nuova avventura da influencer, sfoggia meravigliosi outfit sullo sfondo di una splendida Parigi.

Nella terza stagione di "Emily in Paris", la protagonista è tra due fuochi (Instagram)
Nella terza stagione di “Emily in Paris”, la protagonista è tra due fuochi (Instagram)

La terza stagione di “Emily in Paris”

Come si capisce dal trailer dei nuovi episodi, nella terza stagione della serie (10 episodi in tutto), Emily resta a Parigi ma è ancora alle prese tra due fuochi: Alfie e Gabriel (s’intravede anche un viaggio in treno a tre, dalle conseguenze davvero imprevedibili). La giovane donna sembra però determinata a cercare una propria indipendenza e per questo si taglia anche la mitica frangia che l’aveva caratterizzata dalla prima stagione. Sul lavoro, Emily prende tempo e nel frattempo “fa il doppio gioco”, giostrandosi tra Madeline e Sylvie. Tra scampagnate romantiche in mezzo ai campi di lavanda, sognanti giri in mongolfiera, rigeneranti aperitivi in piscina e feste in cui sfoggiare abiti a dir poco vistosi, la protagonista dovrà pian piano decidere quale strada prendere: una decisione che cambierà per sempre il suo destino a Parigi.

I protagonisti della terza stagione di "Emily in Paris" (Instagram)
I protagonisti della terza stagione di “Emily in Paris” (Instagram)

Il cast della terza stagione

Nel cast della terza stagione della serie tornano tutti i principali personaggi dei precedenti episodi. Lily Collins, ovvero Emily, avrà al suo fianco l’amica Mindy interpretata da Ashley Park. L’attrice Philippine Leroy Beaulieu è Sylvie, Lucas Bravo interpreta Gabriel, Samuel Arnold è Luc, Camille Razat è Camille e Bruno Gouery presta il volto a Julien. Cresce d’importanza il personaggio di Alfie (l’attore Lucien Laviscount) e ci saranno due nuove guest star: Paul Forman nei panni di Nicolas de Leon e Melia Kreiling in quelli di Sofia Sideris.

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  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
  • La second hand, ossia l’oggetto di seconda mano, è una moda che negli ultimi anni sta diventando sempre più un’abitudine dei consumatori. Accumulare roba negli armadi, nei cassetti, in cantina, non è più un disagio che riguarda soltanto chi soffre di disposofobia, ossia di chi è affetto da sindrome dell’accumulatore compulsivo. Se l’acquisto è l’unica azione che rende felice l’uomo moderno, non riuscire a liberarsene è la condanna di molti.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Second-hand Economy 2021, realizzato da BVA Doxa per Subito.it, sono 23 milioni gli italiani che, nel 2021, hanno fatto ricorso alla compravendita di oggetti usati grazie alle piattaforme online. Il 52% degli italiani ha comprato e/o venduto oggetti usati, tra questi il 15% lo ha fatto per la prima volta. L’esperienza di compravendita online di second hand è quella preferita, quasi il 50% degli affari si conclude online anche perché il sistema di vendita è simile a un comune eCommerce: internet è il canale più veloce per quasi la metà dei rispondenti (49%), inoltre offre una scelta più ampia (43%) e si può gestire comodamente da casa (41%). Comprare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone, è al terzo posto tra i comportamenti sostenibili più messi in atto dagli italiani (52%) – preceduto sempre dalla raccolta differenziata (94%) e l’acquisto di lampadine a LED (71%) –, con picchi ancora più alti di adozione nel 2021 da parte dei laureati (68%), di chi appartiene alla generazione Z (66%), di chi ha 35-44 anni (70%) e delle famiglie con bambini (68%). 

Ma perché concretamente si acquista l’usato? Nel 2021 le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio (56%, in crescita di 6 punti percentuali rispetto al 2020), l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso (49%) e la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia e che rende molti oggetti più accessibili (43%). 

✍E tu? Hai mai comprato accessori oppure oggetti di seconda mano? Cosa ne pensi?

#lucenews #lucelanazione #secondhand #vintage
  • È iniziata come una sorta di sfida personale, come spesso accade tra i ragazzi della sua età, per testare le proprie capacità e resistenza in modo divertente. Poi però, per Isaac Ortman, adolescente del Minnesota, dormire nel cortile della sua casa è diventata una missione. 

“Non credo che la cosa finisca presto, potrei anche continuare fino all’università – ha detto il 14enne di Duluth -. È molto divertente e non sono pronto a smettere”. 

Tanto che ormai ha trascorso oltre 1.000 notti sotto le stelle. Il giovane, che fa il boy scout, come una specie di moderno Barone Rampante ha scoperto per caso il piacere di trascorrere le ore di sonno fuori dalle mura di casa, persino quando la temperatura è scesa a quadi 40 gradi sotto lo zero. Tutto è iniziato circa tre anni fa, nella baita della sua famiglia a 30 miglia da casa, diventando ben presto una routine notturna. Il giovane Ortman ricorda bene il giorno in cui ha abbandonato la sua camera da letto per un’amaca e un sacco a pelo, il 17 aprile 2020, quando era appena in prima media: “Stavo dormendo fuori dalla nostra baita e ho pensato: ‘Wow, potrei provare a dormire all’aperto per una settimana’. Così ho fatto e ho deciso di continuare”. 

“Non si stanca mai: ogni notte è una nuova avventura“, ha detto il padre Andrew Ortman, 48 anni e capo del suo gruppo scout. 

Sua mamma Melissa era un po’ preoccupata quella notte, lei e il padre gli hanno permesso di continuare la sua routine. “Sa che deve entrare in casa se qualcosa non va bene. Dopo 1.000 notti, ha la nostra fiducia. Da quando ha iniziato a farlo, è cresciuto sotto molti aspetti, e non solo in termini di statura”, dice orgogliosa. 

“Non lo sto facendo per nessun record o per una causa, mi sto solo divertendo. Ma con il ragazzo che dorme in Inghilterra, credo si possa dire che si tratta di una gara non ufficiale”, ha detto Isaac riferendosi all’adolescente inglese Max Woosey, che ha iniziato la sua maratona di sonno all’aperto il 29 marzo 2020, con l’obiettivo di raccogliere fondi per un ospedale che cura un suo anziano amico.

#lucenews #isaacortman #minnesota #boyscout
L’attesa è finita: la terza stagione di “Emily in Paris” sbarca su Netflix il 21 dicembre alle 9 e con lei tutto il glamour di Lily Collins, il romanticismo di Parigi, la vita frenetica delle agenzie di marketing e della comunicazione digital. Ma anche l’esuberanza e la simpatia di Ashley Park, coprotagonista della serie che da bambina ha affrontato una dura battaglia contro la leucemia.
Le attrici Lily Collins e Ashley Park (Instagram)
Le attrici Lily Collins e Ashley Park (Instagram)
All’attrice americana di origini asiatiche, Ashley Park (31 anni) – nella serie è l’amica di Emily, Mindy Chen – è stata diagnosticata la leucemia quando aveva soltanto 15 anni. Sei cicli di chemioterapia e otto mesi di ricovero in ospedale che hanno segnato la sua adolescenza cambiandola profondamente. “Quando ho sconfitto il cancro, ho sentito che l'avrei fatto vincere se avessi lasciato che mi definisse”, racconta l’attrice al “Sunday Times” ricordando la sua reazione alla malattia e il desiderio di riappropriarsi della sua vita. “Ho perso un semestre di scuola ma non volevo tornare indietro e ripeterlo, volevo continuare con la mia vita e mi andava bene essere un semestre indietro rispetto agli altri” dice ancora. Quando è arrivata la diagnosi, per Park è stata una doccia fredda. “Ero un’adolescente che non aveva la benché minima idea del proprio corpo, figuriamoci di una malattia del genere” racconta l’attrice che grazie alla sua forza di volontà ha trovato il modo per affrontare e sconfiggere la malattia. “So che in certi momenti della mia vita arriva sempre come un’illuminazione, qualcosa che mi fa cambiare il modo di pensare. È come se la mia mente si rifiutasse di farsi definire, di farsi modellare dalle cose che mi succedono” spiega l’attrice. E prosegue: “Penso che non voler essere definita dalla malattia mi abbia reso quello che sono oggi: mi ha sicuramente reso più resiliente, ma penso di essere sempre stata così. Penso che mi abbia reso più orientata alla soluzione piuttosto che al problema”.
L’attrice americana di origini asiatiche, Ashley Park (31 anni) nella serie è l’amica di Emily, Mindy Chen (Instagram)
L’attrice americana di origini asiatiche, Ashley Park (31 anni) nella serie è l’amica di Emily, Mindy Chen (Instagram)
Se il grande successo è arrivato con la serie tv “Emily in Paris”, Park ha iniziato dal teatro. “L’esperienza del cancro è tra le ragioni per cui faccio teatro. Appena uscita dall’ospedale non vedevo l’ora di avere persone intorno. I costumi, le canzoni e il resto mi facevano smettere di essere solo la ragazza che aveva il cancro” sono le parole dell’attrice che a tre anni è entrata nella Oceanside Dance Academy e a 5 ha iniziato anche lezioni di pianoforte. Le sue prime performance da attrice, cantante e ballerina risalgono alle recite scolastiche, mentre a Broadway il successo arriva con il musical “Mamma Mia!” e “The King and I”, suggellato dalla nomination per un Tony Award nel 2018 per la sua interpretazione encomiabile di Gretchen Wieners nel musical “Mean Girls”.
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Il successo di “Emily in Paris”

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Nella terza stagione di "Emily in Paris", la protagonista è tra due fuochi (Instagram)
Nella terza stagione di "Emily in Paris", la protagonista è tra due fuochi (Instagram)

La terza stagione di “Emily in Paris”

Come si capisce dal trailer dei nuovi episodi, nella terza stagione della serie (10 episodi in tutto), Emily resta a Parigi ma è ancora alle prese tra due fuochi: Alfie e Gabriel (s'intravede anche un viaggio in treno a tre, dalle conseguenze davvero imprevedibili). La giovane donna sembra però determinata a cercare una propria indipendenza e per questo si taglia anche la mitica frangia che l'aveva caratterizzata dalla prima stagione. Sul lavoro, Emily prende tempo e nel frattempo “fa il doppio gioco”, giostrandosi tra Madeline e Sylvie. Tra scampagnate romantiche in mezzo ai campi di lavanda, sognanti giri in mongolfiera, rigeneranti aperitivi in piscina e feste in cui sfoggiare abiti a dir poco vistosi, la protagonista dovrà pian piano decidere quale strada prendere: una decisione che cambierà per sempre il suo destino a Parigi.
I protagonisti della terza stagione di "Emily in Paris" (Instagram)
I protagonisti della terza stagione di "Emily in Paris" (Instagram)

Il cast della terza stagione

Nel cast della terza stagione della serie tornano tutti i principali personaggi dei precedenti episodi. Lily Collins, ovvero Emily, avrà al suo fianco l’amica Mindy interpretata da Ashley Park. L’attrice Philippine Leroy Beaulieu è Sylvie, Lucas Bravo interpreta Gabriel, Samuel Arnold è Luc, Camille Razat è Camille e Bruno Gouery presta il volto a Julien. Cresce d’importanza il personaggio di Alfie (l’attore Lucien Laviscount) e ci saranno due nuove guest star: Paul Forman nei panni di Nicolas de Leon e Melia Kreiling in quelli di Sofia Sideris.
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