Roma, 13 dicembre 2024 – Il diamante è la pietra più bella e preziosa e anche quella che resiste a tutto. “Come le donne”, afferma deciso Ferzan Ozpetek. Che anche su suggerimento dell’amica Mina ha intitolato Diamanti il suo nuovo film, dal 19 dicembre nelle sale. E indicando le diciotto attrici che compongono lo straordinario cast al femminile, dice: “Sono loro i miei diamanti”.
Una ricca compagine guidata da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, due sorelle alla guida di un atelier dove si confezionano costumi per il cinema e per il teatro, e in cui lavorano Paola Minaccioni, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Lunetta Savino, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Aurora Giovinazzo, Loredana Cannata, Giselda Volodi, Sara Bosi, Vanessa Scalera, Mara Venier. Completano il cast: Kasia Smutiniak, Carla Signoris, Milena Vukotic, Elena Sofia Ricci, Stefano Accorsi, Vinicio Marchioni e Luca Barbarossa, al suo debutto come attore.
Il film si apre sull’oggi con lo stesso Ozpetek che riunisce le sue attrici per parlare loro del film che ha in mente di fare. “È un film sul lavoro e il potere delle donne”, spiega il regista. “Insomma un film di fantascienza”, commenta Geppi Cucciari, sempre con la battuta pronta. Dall’oggi si passa al 1974 e all’interno della sartoria animata da un universo femminile ricco di volti e storie diverse. “Da anni pensavo di fare un film soltanto con attrici ma non avevo mai avuto il coraggio perché pensavo, sbagliando, che sarebbe stato difficile. Il fatto è che ho sempre ritenuto che il lato femminile, anche quello che c’è negli uomini, sia il lato importante della vita. Alla fine tutto si è sviluppato in maniera molto armoniosa e questo resterà per me un film indimenticabile, una bellissima esperienza artistica e umana”, racconta Ozpetek. L’idea del film è arrivata da un’esperienza personale. “Quando negli anni Settanta facevo l’aiuto regista, andavo spesso – racconta – alla sartoria Tirelli e lì ho imparato l’importanza dei dettagli”.
Confida Luisa Ranieri, presente anche nel precedente film di Ozpetek, Nuovo Olimpo: “Non pensavo che anche questa volta avremmo improvvisato, come Ferzan è solito fare, cambiando ogni giorno il copione. Un modo di lavorare che un po’ spaventa l’attore ma lo obbliga a stare sul pezzo, emotivamente sempre presente”. E anche questa volta è andata così, con risultati che danno ragione al regista.
Un’intensa Jasmine Trinca interpreta Gabriella e del suo personaggio dice: “È una di quelle persone incapaci di tirare fuori il proprio dolore e di cui magari, anche avendole accanto, non ci accorgiamo. Il fatto che Ferzan volesse rivolgere lo sguardo su una donna così, mi è sembrato bello e importante”. Uno sguardo che si posa su Gabriella ma anche sulle altre. “È come se la vita di tutte le donne di questa piccola grande comunità – prosegue Jasmine Trinca – trovasse valore e senso perché lo sguardo di un’altra si posa improvvisamente su di loro. E questo è accaduto anche tra noi attrici, perché ci siamo sentite tutte come vere sorelle, unite da una profonda solidarietà, che corrisponde a uno sguardo rivolto a un’altra e non solo a se stessa”.
Praticamente costretta da Ozpetek, perfetta nel ruolo di una amorevole cuoca e tuttofare, Mara Venier, di nuovo su un set dopo una trentina d’anni, racconta di avere tentato fino all’ultimo di scappare. “Non volevo fare il film per insicurezza, mi sentivo inadeguata. Poi Ferzan mi ha convinta, mi ha detto, “Ho paura anch’io come te“. Era un momento per me difficile, non vedevo da un occhio, ma tutte mi sono state vicine e questa esperienza mi ha fatto bene al cuore”. Ozpetek non dimentica anche le attrici che non ci sono più e con cui avrebbe voluto lavorare – Mariangela Melato, Virna Lisi e Monica Vitti – e a loro dedica il film.