Io sono Giorgia. Sì, ma Todrani, la cantante. È lei la protagonista del nuovo numero di Vanity Fair, nell’inedita veste – non troppo visto che ha affiancato Amadeus nella conduzione di una serata del Festiva di Sanremo 2024 – di conduttrice di X Factor.
Ma anche in quella di madre del 'Grinch', il soprannome che ha dato a suo figlio Samuel, con la sua ironia mentre fa le pulizie in casa, o di compagna-promessa sposa mancata del suo Emanuel Lo (“C'è stata la proposta, l'anello, la commozione, ma poi nessuno ha organizzato il matrimonio”, racconta nell’intervista), di donna a 360 gradi. “Una di noi”, normale nella quotidianità quanto straordinaria quando canta.
La famiglia non tradizionale e il femminismo
Giorgia è una delle più belle voci italiane. Sulle pagine del magazine ha parlato di diversi argomenti: dalla politica alla nuova esperienza al talent X Factor, fino alla vita privata. E proprio su questo punto si sofferma a raccontare la sua famiglia “non tradizionale”: con il compagno stanno insieme da vent’anni, in casa hanno quattro gatti e il ‘Grinch’, suo figlio. Ma adesso vorrebbe recuperare le nozze? "Non lo so, poi mi tocca occuparmene e ho da fà – risponde divertita –. E poi me lo deve chiedere lui, perché io sono femminista, ma almeno quello... Famo già tutto noi...”.
In che modo è femminista? “Viscerale. Sono cresciuta in una famiglia di donne che mi hanno dato l'esempio e mi hanno fatto leggere Virginia Woolf. Nessuno può dire a una donna come gestire il proprio corpo, si può scegliere di non fare un figlio, farlo da sole, farlo con un uomo, una donna... E lo dico io, che ho sofferto tanto perché non rimanevo incinta”. Qui rivela appunto i pensieri più profondi che arrivano prima di andare a dormire: “All'inizio pensavo di non essere neanche in grado di partorire. Il risultato è che una volta mi ha detto: ma tu hai vinto Sanremo Giovani o Sanremo Vecchi?”.
E torniamo alla famiglia: "Per me è normale dire che la famiglia la fa l'amore, perché mi devo sentire minacciata se il mio vicino ama un uomo o una donna? Si dovrebbe insistere sul rispetto reciproco, almeno su scelte così intime e personali. Non si allarga lo sguardo abbastanza, anche per le questioni di pelle... Invece si alimenta la paura e la paura porta a pensieri non utili, mentre abbiamo cose molto urgenti da fare. Stanno morendo il mare, le piante, e noi”. Il problema è “che, invece di parlare di idee, ci si divide per l'appartenenza alla casacca. È un peccato”.
“Io sono Giorgia”: la cantante e la premier
Ironia amara a parte la 53enne romana non si nasconde nemmeno quando le viene chiesto un parere sul mondo di oggi. E sulla sua nota omonima, la premier Meloni, che due giorni prima del voto alle Europee ha ribadito: chiamatemi Giorgia, cosa pensa? “Mi hanno chiamato per fare un commento, visto che già avevo scherzato sul primo meme ‘Io sono Giorgia’, due anni fa. Ma non ho detto niente, ho capito che non è un argomento su cui si può scherzare. Quindi mi sono finta morta. Sa che mio padre all'anagrafe voleva chiamarmi 'Georgia', per Georgia on my mind di Ray Charles, e glielo impedirono perché era un nome straniero? Fossi stata ‘Georgia’ non ci avrebbero associate. Mi sono chiesta: me lo sta a fà apposta?”.