Le Sugababes: "Vicktoria Beckham ispiratrice, bilanciamo maternità e band"

La girl band britannica si è sciolta nel 2011 ed è recentemente tornata insieme. In un'intervista a Apple Music ripercorrono

di MARIANNA GRAZI -
29 aprile 2023
Sugababes

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Le Sugababes tornano sulla scena musicale internazionale. La girl band britannica, formatasi nel 1998 e sciolta nel 2011, ha raggiunto Rebecca Judd nello studio di Apple Music parlare della reunion (con il nome originale riconquistato nel 2019) e riascoltare insieme i brani che hanno fatto la storia del gruppo. Nell'intervista, Mutya Buena, Keisha Buchanan e Siobhán Donaghy, le tre componenti del gruppo, hanno parlato anche del loro incontro con Victoria Beckham quando erano agli esordi e dei consigli che l'imprenditrice e cantante delle Spice Girl ha dato loro, dello stupore quando la loro "Too Lost in You" è stata utilizzata nel film Love Actually e, tra le altre cose, perfino dell'equilibrio tra maternità e lavoro in una band.

L'incontro con Victoria Beckham e i consigli alle Sugababes

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Le Sugababes sono una girl band formata da Mutya Buena, Keisha Buchanan e Siobhán Donaghy

"Abbiamo fatto CD:UK (Programma tv inglese, ndr) quando Victoria Beckham stava già lavorando come solista - dichiara Keisha Buchanan -. Ricordo di averla incontrata ed ero così eccitata perché ero una grande fan delle Spice Girls. Lo eravamo tutte. Al settimo anno ho riunito un sacco di ragazze e mi sono detta: 'Bene, dobbiamo fare una band. Dobbiamo esibirci come le Spice Girls'". Il nome del gruppo, fondato nel 1998, deriva infatti dal soprannome Sugar Baby che i compagni di scuola davano alla cantautrice, i cui genitori sono di origine giamaicana. "Io ho adorato il fatto che David Beckham fosse seduto fuori dalla sala e che nessuno di noi l'abbia notato - continua Donaghy -. (Sua moglie) È stata davvero adorabile, ci ha fatto un piccolo discorso di incoraggiamento prima di andare in scena ed è stato molto bello. Ci ha detto: 'Divertitevi'. Cercava di farci rilassare e di assicurarsi che non fossimo nervose. È stata davvero gentile".

Conciliare la maternità con la band

 
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Siobhan, 38 anni, aveva lasciato la band nel 2001 per poi tronare al fianco delle colleghe dieci anni dopo, quando si era riformata col nome Mutya Keisha Siobhan. Ma la cantautrice, oltre alla carriera musicale, porta avanti anche un'altra occupazione: "Essere mamma è un lavoro duro. Riesci a sentire la mia voce oggi? - chiede a Rebecca Judd - Sono esausta. Voglio dire, è la cosa più bella che esista. Sento che è stata la mia maturazione, adoro essere mamma - precisa . Ma penso che sia giusto dire che c'è bisogno di qualcosa anche al di fuori, per far sì che il tuo cervello adulto continui a funzionare. Ormai [i bambini] sono abbastanza grandi da sapere cosa faccio e gli piace molto. Sono presente per loro l'80% del tempo, non lavoro a tempo pieno. Perciò lo facciamo funzionare...".

Com'è cambiata l'industria musicale rispetto ai loro esordi

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Mutya Buena, Keisha Buchanan e Siobhán Donaghy sono diventate una band nel 1998 e si sono sciolte nel 2011, per tornare poi come gruppo con lo stesso nome nel 2019

"Penso sia una delle cose migliori che siano successe" sostiene Buchanan parlando dei sostanziali cambiamenti che sta vivendo l'industri musicale odierna. "Probabilmente la gente può trovarci anche degli aspetti negativi, ma quando stavamo nascendo noi, se avevi un sogno e volevi diventare una cantante, sembrava un'impresa impossibile. Ma ora si può davvero fare musica e pubblicarla". Insomma oggi i sogni diventano automaticamente realtà? Non proprio, ma certo le cose sono migliorate. "L'unico aspetto negativo è che il mercato diventa saturo e questo è davvero problematico, perché le cose si muovono velocemente. Mentre all'epoca era fondamentale lavorare sullo sviluppo dell'artista, pubblicare il proprio disco quando ci si sentiva in vena, dedicargli un po' di tempo, ora è come sfornare tutto subito - aggiunge -. Ed è difficile. Ma a parte questo, penso che sia bello per noi e per le vite che viviamo oggi, dove i bambini sono coinvolti e le cose sono diverse, è tutto un po' più tranquillo. All'epoca dovevamo cercare di convincere la gente a uscire di casa per comprare i nostri dischi".