Lol 3 si fa in due. Si è conclusa la terza edizione di
Lol Italia, il programma di Prime Video che mette in palio
centomila euro per il vincitore da donare in beneficenza. Lo show – dove l’obiettivo è
non ridere ma far ridere gli altri – ha visto un cast composto da alcuni tra i più importanti comici italiani e dalle nuove leve della comicità: Herbert Ballerina, Fabio Balsamo, Luca Bizzarri, Cristiano Caccamo, Paolo Cevoli, Marta Filippi, Nino Frassica, Paolo Kessisoglu, Brenda Lodigiani e Marina Massironi. Al timone c’era
Fedez nel ruolo di conduttore, affiancato da Frank Matano. Guest star è stato il vincitore di Lol 2, Maccio Capatonda. L’anno passato, Capatonda
donò il premio al Wwf. Quest’anno a chi è andato il premio? I
centomila euro da devolvere in beneficenza sono stati divisi equamente dai due vincitori: Luca Bizzarri e Fabio Balsamo.
L'abbraccio tra Luca Bizzarri e Fabio Balsamo (Facebook)
Nel finale dell’ultima puntata, i due, stanchi ma decisi a non perdere, si sono messi l’uno di fronte all’altro fissandosi, senza batter ciglio. All’improvviso Bizzarri ha proposto una soluzione inaspettata: “
Senti, ma perché non facciamo una cosa? La mia paura è che stiamo qua fino alle quattro del mattino. Io non posso più fare niente per farti ridere e tu non puoi più fare niente per farmi ridere. Visto che abbiamo fatto questo giro insieme, perché non facciamo a metà?
Io ho un’associazione a cui tengo molto e credo tu anche. Non le daremo 100, le daremo 50, ma credo che saranno contenti lo stesso”. Balsamo ha accettato la proposta definendola “una cosa stupenda”. Così i due ‘superstiti’ si sono guardati e hanno cominciato a ridere.
Luca Bizzarri e Fabio Balsamo (Facebook)
Ai vincitori, quindi, sono andati
50mila euro a testa. Luca Bizzarri ha deciso di donare la somma all’associazione Abeo che, come ha spiegato: “lavora con i pediatri e con il Gaslini e
aiuta le famiglie dei bambini con problemi molto gravi”. Fabio Balsamo, invece, ha donato la sua metà all’As.It.O.I., Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta, che è “
una malattia rara delle ossa su cui c’è ancora tanto studio da fare e c’è bisogno di tanto supporto per chi ce l’ha” ha sottolineato Balsamo.
L’Associazione Abeo
Abeo è l’acronimo di
Associazione Ligure del Bambino Emopatico e Oncologico. E’ un’associazione di volontariato senza scopo di lucro nata nel 1982 da un gruppo di genitori di bambini e adolescenti in cura presso il reparto di
onco-ematologia dell‘Istituto
Gaslini di Genova, affetti da tumori del sangue e leucemie. L’associazione è nata per sostenere le famiglie che arrivano da fuori Genova, creando strutture per ospitarle al di fuori dell’ospedale in modo da migliorare la qualità di vita del bambino e del nucleo famigliare. E così, grazie alle donazioni, è nata la
Casa dei Capitani Coraggiosi, una struttura a pochi passi dal Gaslini che dispone di 15 mini appartamenti dove possono alloggiare le famiglie per tutto il periodo di cura del bambino.
L’Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta
As.It.O.I. Onlus è nata a Padova nel 1984, fondata da una mamma,
Marcella Zingales, determinata a trovare specialisti in grado di dare risposte e assistenza a sua figlia Fabrizia affetta da
Osteogenesi Imperfetta. Nei primi anni ’90, As.It.O.I. è stata una delle associazioni fondatrici di OIFE, la Federazione Europea che, ancora oggi, rappresenta tutti i pazienti e la comunità scientifica che a loro si dedica in tutta Europa, promuovendo scambi e confronti a livello europeo e mondiale.
Fin dalla sua fondazione, la missione di As.It.O.I. è apparsa duplice:
riunire e far incontrare famiglie e persone interessate a vario titolo dai problemi legati a questa malattia e, soprattutto, sensibilizzare i medici, gli specialisti, e, in generale, la ricerca scientifica intorno all’
osteogenesi imperfetta, incoraggiando le attività di ricerca, la sperimentazione di
nuove terapie e il progresso medico. Oggi all’impegno dell’Associazione nel sostegno della ricerca medica si unisce anche la consapevolezza che è necessario
offrire risposte circa problematiche non direttamente connesse alla malattia, dall’integrazione scolastica al superamento delle barriere architettoniche, dal riconoscimento dell’invalidità civile ai problemi di integrazione lavorativa.