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Margherita Buy all'esordio come regista. Rubini: "Ha deciso di condividere una sua ferita"

L'ex marito, che l'ha diretta in varie pellicole, sarà attore nel primo film dietro la macchina da presa

di GIOVANNI BOGANI -
23 novembre 2022
Margherita buy regista

Margherita buy regista

"Farò un film, da attore, con Margherita Buy regista. Margherita è una delle più straordinarie attrici italiane e stavolta è all’esordio dietro la macchina da presa. Margherita la conosciamo tutti per la sua sensibilità, per quanto riesce a dare ai suoi personaggi. Come regista, ha individuato una sua ferita, una delle sue fragilità, e ha deciso di condividerla con il pubblico". Sergio Rubini, premiato con l’Ulivo d’oro al Festival del cinema europeo di Lecce, non dice di più su questo ritorno sul set, diretto dalla donna con cui ha condiviso la vita, l’amore e il cinema per lungo tempo. L’opera si dovrebbe intitolare "Volare", e dovrebbe raccontare di un gruppo di persone che si incontrano per vincere l’aviofobia, ovvero – appunto – la paura di prendere un aereo, di volare.

Margherita Buy ha interpretato recentemente la vedova di Aldo Moro in "Esterno Notte" di Marco Bellocchio

"Mi accingo a lavorare con Margherita con grande curiosità a con una nota di dolcezza. Sono spinto da sentimenti autentici: in fondo, ho sempre fatto questo lavoro mosso dal sentimento". Rubini è stato sposato dal 1991 al 1993 con Margherita Buy. Nel 1990 l'aveva diretta nel film "La stazione", dopo che già avevano recitato a teatro la pièce da cui il film è tratto. Fu un successo di critica e di pubblico, e lanciò la carriera della Buy, che ha lavorato con Rubini di nuovo in "L’amore ritorna" – interpretando il ruolo della ex moglie del protagonista – e in "Manuale d’amore", in cui di nuovo si trova ad interpretare una crisi di coppia con lui. È una delle attrici più premiate del cinema italiano: ha vinto sette David di Donatello, sette Nastri d’argento, cinque Globi d’oro, tredici Ciak d’oro. Non si era mai cimentata nella regia. Rubini, invece, ha da poco tenuto a battesimo un altro debutto nella regia: quello di Micaela Ramazzotti, che lo ha diretto in "Felicità", nel quale il 62enne recita al fianco di Florence Guérin, Anna Galiena e Max Tortora, oltre che alla stessa Ramazzotti. Il film, scritto da tre donne – con la Ramazzotti, Isabella Cecchi e Alessandra Guidi – è prodotto da Lotus in collaborazione con Raicinema. "È sempre emozionante prendere parte ad un esordio", dice. "All’inizio della mia carriera, feci un film con Federico Fellini, ‘Intervista’, e subito dopo l’esordio nel cinema di Giuseppe Piccioni, ‘Il grande Blek’. E mi sono accorto che siamo tutti, sempre, esordienti: è sempre uguale, c’è sempre quel ritrovarsi nudi di fronte alla macchina da presa". "C’è quel luogo comune, per esempio, che parla della ‘valigia dell’attore’, e noi tutti pensiamo sempre di ‘imparare’ il nostro mestiere. Ma l’attore, per definizione, deve essere vuoto, e farsi riempire dal personaggio. La valigia dell’attore deve essere vuota. L’attore più bravo è quello che ogni volta ‘disimpara’ il mestiere, che non si lascia proteggere dal mestiere".

Sergio Rubini, regista e attore, è stato sposato con la Buy dal 1991 al 1993 e reciterà nel suo primo film da regista

Riguardo alla presenza delle donne come registe, nel cinema italiano e in quello internazionale, dice: "Siamo ancora molto lontani dall’uguaglianza, in termini di presenza, di film, di opportunità. È una lunga strada, ma facciamo bene a percorrerla. Nel mio piccolo, cerco di fare la mia parte, mettendomi al servizio di due registe esordienti, di cui conosco la sensibilità". Rubini, intanto, sta scrivendo una mini serie – due puntate – per Raiuno, insieme a Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini. "Racconterò la storia di un poeta dell’Ottocento. Sono sempre sorpreso dal fatto che siano più spesso gli stranieri a raccontare la nostra arte, e mi chiedo: ma com’è possibile? I pittori del Rinascimento, i grandi scrittori vengono raccontati in film e fiction americane e non da noi, ma perché?". Alla fine dell'incontro, riceve il premio, l'Ulivo d'oro del Festival del cinema europeo. "È un premio alla carriera, ma preferisco pensarlo come le mie 'elezioni di mid term'. Ho ancora un'altra metà di carriera che vorrei cominciare".