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Home » Spettacolo » Nell’universo Marvel arriva la prima donna “Pantera Nera” di colore

Nell’universo Marvel arriva la prima donna “Pantera Nera” di colore

Nel film "Black Panther: Wakanda Forever", l'attrice Letitia Wright eredita il ruolo del compianto Chadwick Boseman

Barbara Berti
27 Luglio 2022
Letitia Wright in "Black Panther: Wakanda Forever"

Letitia Wright in "Black Panther: Wakanda Forever"

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Dopo “Tempesta” un’altra eroina di colore nell’universo Marvel. È di poche ore fa il rilascio del primo trailer di “Black Panther: Wakanda Forever“, sequel di “Black Panther”, il film del 2018 che ha riscosso un ampio consenso di pubblico. E la nuova pellicola, in uscita il 9 novembre in Italia, si preannuncia un altro successo.
Ryan Coogler, che firma la regia di entrambe le pellicole, ha avuto l’onore di portare a battesimo in questo sequel un nuovo personaggio dell’universo Marvel Studios, Namor il Sub-Mariner, interpretato dall’attore messicano Tenoch Huerta (tra i protagonisti della serie Netflix “Narcos: Messico”, interpretando il ruolo di Rafael Caro Quintero). Tuttavia, questa versione di Namor non sarà legata al popolo di Atlantide, bensì a un altro popolo di submarini che, in qualche modo, ha legami con i Maya.

 

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L’attenzione dei fan, però, è tutta concentrata sul personaggio di T’Challa. La prematura morte dell’attore Chadwick Boseman (ha perso la vita a causa di un tumore al colon), la prima Pantera nera della serie, ha inevitabilmente spinto gli sceneggiatori ad apportare delle modifiche ma si è scelto di non fare un nuovo casting per individuare il nuovo T’Challa. Come si evince dal trailer, infatti, i Marvel Studios pare abbiano deciso di far morire anche il personaggio, sostituendolo con un’altra Pantera Nera. E tutti gli indizi portano all’attrice britannica Letitia Wright: nel trailer viene mostrata quella che sembra una figura femminile con indosso la tuta di Black Panther.

L'attrice britannica Letitia Wright
L’attrice britannica Letitia Wright

L’attrice nei film interpreta Shuri, la sorella minore di T’Challa. Vista l’improvvisa morte dell’attore di Pantera Nera, gli sceneggiatori hanno deciso di dare più spazio al personaggio di Shuri che nel sequel prende la guida del Regno di Wakanda. All’annuale convention San Diego Comic-Con, all’attrice è stato chiesto se sarà veramente la prima donna Pantera Nera. Lei ha risposto così: “Non so di cosa stiate parlando. Ma l’11 novembre, comprate il vostro biglietto per scoprirlo” (in America il film esce l’11 novembre, ndr).

La britannica Letitia Wright nuova Pantera Nera?
La britannica Letitia Wright nuova Pantera Nera?

Aspettando di scoprire se sarà lei la nuova eroina Marvel, bisogna ricordare che la prima supereroina di colore a tutti gli effetti (e prima eroina di colore ad arrivare al cinema) è stata “Tempesta“, tra i più amati e seguiti personaggi del sottobosco mutante di casa Marvel, facendo parte in modo più o meno stabile del team degli X-Men sin dai tempi della rifondazione della squadra.

L'attrice Halle Berry nei panni di "Tempesta"
L’attrice Halle Berry nei panni di “Tempesta”

Nata dalla mente di Len Wein e disegnata da Dave Cockrum nel 1975, comparendo quell’anno per la prima volta sul fumetto “Giant-Size X-Men n.1”, Ororo Munroe (vero nome di “Tempesta”) è stata a lungo un simbolo dell’evoluzione culturale ‘black’ del panorama americano, non andando a ricalcarne le mode, quanto invece le tematiche politiche e sociali, con in più lo straordinario pregio di dar voce ad una ‘minoranza nella minoranza’. “Tempesta” è arrivata al cinema per la prima volta nel 2000, interpretata dalla bellissima Halle Berry, che dai tempi del primo film sugli X-Men ha mantenuto le vesti del personaggio sino a “X-Men: Giorni di un futuro” col passaggio di testimone in favore di Alexandra Shipp in “X-Men: Apocalisse” nel 2016.

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Dopo "Tempesta" un'altra eroina di colore nell'universo Marvel. È di poche ore fa il rilascio del primo trailer di "Black Panther: Wakanda Forever", sequel di "Black Panther", il film del 2018 che ha riscosso un ampio consenso di pubblico. E la nuova pellicola, in uscita il 9 novembre in Italia, si preannuncia un altro successo. Ryan Coogler, che firma la regia di entrambe le pellicole, ha avuto l’onore di portare a battesimo in questo sequel un nuovo personaggio dell’universo Marvel Studios, Namor il Sub-Mariner, interpretato dall'attore messicano Tenoch Huerta (tra i protagonisti della serie Netflix "Narcos: Messico", interpretando il ruolo di Rafael Caro Quintero). Tuttavia, questa versione di Namor non sarà legata al popolo di Atlantide, bensì a un altro popolo di submarini che, in qualche modo, ha legami con i Maya.
 
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  L'attenzione dei fan, però, è tutta concentrata sul personaggio di T’Challa. La prematura morte dell’attore Chadwick Boseman (ha perso la vita a causa di un tumore al colon), la prima Pantera nera della serie, ha inevitabilmente spinto gli sceneggiatori ad apportare delle modifiche ma si è scelto di non fare un nuovo casting per individuare il nuovo T’Challa. Come si evince dal trailer, infatti, i Marvel Studios pare abbiano deciso di far morire anche il personaggio, sostituendolo con un’altra Pantera Nera. E tutti gli indizi portano all'attrice britannica Letitia Wright: nel trailer viene mostrata quella che sembra una figura femminile con indosso la tuta di Black Panther.
L'attrice britannica Letitia Wright
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L'attrice Halle Berry nei panni di "Tempesta"
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