“‘Tutta Vita’ è la frase che ci diciamo quando sbagliamo qualcosa, ci tiriamo una pacca sulla spalla e diciamo: ‘Tutta Vita’”. Con queste parole il cantautore Olly ha definito il suo nuovo disco, intitolato proprio “Tutta Vita” e uscito il 25 ottobre, ai microfoni dell’autore e podcaster Lorenzo Luporini all’evento Today at Apple organizzato in collaborazione con Apple Music il 6 novembre nello store di Via del Corso a Roma.
Il 23enne genovese Federico Olivieri, meglio conosciuto appunto come Olly, pur giovanissimo sembra quasi voler ribadire una lezione di vita importantissima: le cose accadono, quelle belle tanto quanto quelle brutte, capita di sbagliare, capitano giornate o periodi no, fatti di errori, di emozioni negative, di eventi inattesi e non graditi. Ma è, appunto, tutta esperienza che entra, passaggio indispensabile di ogni esistenza, e spesso non c’è altro da fare che tirare avanti.
Come nasce “Tutta Vita”
Il cantautore è stato protagonista di uno speciale incontro durante il quale ha offerto ai fan e ai presenti a Roma un'opportunità unica per scoprire in modo autentico e approfondito il suo processo creativo, anche grazie alla presenza del suo produttore JVLI. Stimolato dalle domande di Luporini durante questo speciale appuntamento, Olly ha condiviso la sua prospettiva unica verso la scrittura e la composizione dei brani. Alla domanda su quando ha capito che l’album doveva chiamarsi così e sul motivo di questa scelta risponde: “Sul Lago di Garda con alcuni amici e JVLI ci stavamo ascoltando un po’ i brani e siamo partiti da Squarciagola, il primo che poi è uscito. All’inizio doveva chiamarsi ‘La nostra storia’, infatti ne Il Campione dico: ‘La nostra storia è la vostra storia’, poi però sembrava un po’ troppo didascalico e ci è piaciuto ‘Tutta Vita’ che alla fine è presente in tutte le canzoni”.
Dall’io al noi
Un disco collettivo, come lo definisce Olly, che si pone quasi come antitesi e superamento di quello che era stato il suo primo lavoro, invece incentrato tutto su di sé. “Esattamente 4 anni fa uscì ‘Io sono’, il mio primo progetto – dice – che era tutto ‘io’, ero un ragazzino arrabbiato, poi c’è stato ‘Gira il mondo gira’, e tutto il resto. Però ora questo album è ‘noi’, perché è importante rendersi conto che sì, ci sono io, ma c’è anche il mondo – aggiunge il 23enne – e alla fine tante cose di quelle che provo io, sono cose che proviamo tutti e la mia esigenza era quella di sentirmi parte di qualcosa con questo album”.
La salute mentale
Il disco è, insomma, una fotografia di uno stato d’animo che è cambiato nel tempo e che, per chi fa musica, viene immortalata di volta in volta con le nuove produzioni. Nella chiaccherata con Apple Music, infatti, vengono esplorati anche temi molto cari al pubblico di oggi, ai più giovani e non solo, come il benessere e la salute mentale. Olly come se ne prende cura? “È un tema caldo, ho riniziato da poco ad andare dalla psicologa, e mi trovo bene, mi alleno, che è una cosa importantissima – spiega al pubblico –. Cerco di ritagliarmi dei momenti di vita un pochino più ‘vera’, quindi: Genova, famiglia, la mia oasi di tranquillità, cercare di coltivare i miei rapporti più stretti. Ci sto lavorando”, aggiunge il cantautore.
E alla domanda di una ragazza del pubblico, se si sia fatto molte paranoie (come canta nel brano omonimo) con l’uscita di questo disco, risponde divertito: “Ho questo problema enorme, che più le cose vanno bene, più mi faccio paranoie. Quindi il fatto che Devastante sia andata bene, non mi ha tranquillizzato, anzi. Quindi me le farò per sempre e questa cosa non cambierà mai. Forse mi aiuta anche essere molto cauto nelle decisioni che prendo. Anzi, prendere decisioni è la cosa più difficile per me”.
Nel corso dell’incontro, l’artista si è quindi esibito in un mini live acustico insieme a JVLI eseguendo alcuni dei suoi brani più noti insieme a tracce tratte dal nuovo album.