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Home » Spettacolo » Le principesse Disney grasse, con le smagliature e depresse: il lato umano della maternità

Le principesse Disney grasse, con le smagliature e depresse: il lato umano della maternità

Nelle sue illustrazioni dell'artista Anna Belenky vuole abbattere l'ideale di perfezione che circonda le mamme e lo fa con ironia e leggerezza, utilizzando i personaggi femminili più amati

Marianna Grazi
29 Novembre 2022
Ariel - Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)

Ariel - Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)

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Una favola? Proprio no. La maternità non è affatto tutta rose e fiori, fatta solo di magia e arcobaleni fatati, di gioia, pace e felicità. Nonostante il mito che circonda questo momento cruciale della vita delle donne, i cambiamenti e le trasformazioni, anche difficili, che si trovano ad affrontare quando diventano madri sono tanti e tali da segnare un prima e un dopo nella loro esistenza. Da cui non si torna indietro uguali a prima. L’artista Anna Belenky (@annabell_illustration) ha voluto ‘smontare’ la favola proprio con l’aiuto delle principesse Disney.

Belle – Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)

Mettere al mondo un figlio è, in ogni caso, un’emozione incredibile. Unica nel suo genere. Ma affrontare una gravidanza e diventare madri comporta anche tutta una serie di problematiche, di ‘ombre’ dietro la luce splendente del dare la vita ad un altro essere umano. Problemi comuni a tutte le donne, chi più e chi meno, ma di cui all’esterno spesso si tende a dimenticare l’esistenza, si vogliono ignorare o semplicemente si fa finta che non esistano: le forme del corpo che cambiano, spesso le nausee, le rinunce da fare a tavola e non solo, ancora i dolori legati all’aumento del peso, e poi l’allattamento, le notti insonni, gli orari sballati della giornata che girano ormai intorno alle esigenze del* neonat*, la quasi totale assenza di tempo per se stesse, i segni della gravidanza che tardano a scomparire, lasciando qualche rotondità in più o qualche smagliatura qua e là… Per non parlare del momento del parto! Sono solo esempi di quello ogni mamma affronta in prima persona, sulla sua stessa pelle.

Mulan – Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)

Grazie a Mulan, Jasmine o Belle l’illustratrice racconta con ironia il ‘lato oscuro’ della maternità, rendendo anche queste principesse molto più vere e autentiche di quanto non siano le immagini di madri che, costantemente, vediamo apparire sul web, sulle riviste, sui social o in tv. Lontanissime da quella perfezione a cui la Disney ci ha abituato, Mulan e Ariel soffrono, l’una mentre allatta, con le smagliature da post-parto ben in vista, e l’altra guardando la figlia piangere invece di dormire, visibilmente provata dall’ennesima notte senza riposo. Le preoccupazioni, il corpo che è cambiato, la depressione post-partum appaiono nelle immagini di queste madri (non) ideali, che ingrassano mangiando cibo spazzatura (una voglia di Belle), che non riescono ad entrare nei pantaloni (si veda Tiana) che osservano stupite l’ecografia mentre accanto a loro il compagno si commuove alla sola vista di quel piccolo esserino che cresce nel corpo della donna.

Belle – – Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)

Anna Belenkiy porta le principesse-mamme sui social con una leggerezza incredibile, capace di far sorridere ma anche di pensare, di riflettere su come davvero si parli di maternità e di come invece andrebbe trattata. “Anche se il mio lavoro è fantastico, è stato dannatamente difficile per me uscire di casa, è una vera e propria riabilitazione, desideravo il suo odore e il suo tocco, mi sono ritrovata a piangere così tante volte dopo aver vissuto a casa la mattina” racconta la stessa artista parlando del rientro al lavoro dopo il periodo di congedo parentale. “È passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ho postato qui – scrive Belenkiy su Instagram -. Sono stata super impegnata da quando ho iniziato a lavorare come artista 2D in una delle più incredibili compagnie di gioco”. Sopra l’illustrazione di Jasmine vestita con un tailleur elegante, tipica ‘divisa’ da donna in carriera, che piange abbracciando il figlio, prima di lasciarlo per andare in ufficio.

Jasmine – Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)

“Anche se il mio lavoro è fantastico, è stato dannatamente difficile per me uscire di casa, è una vera e propria riabilitazione, desideravo il suo odore e il suo tocco, mi sono ritrovata a piangere così tante volte dopo aver vissuto a casa la mattina. Ora è un po’ più facile e spero davvero che lo sarà ancora di più in futuro. Condividete con me le vostre storie di ritorno al lavoro”, conclude l’artista. Insomma la realtà è ben diversa da quello che appare sui media, ed è forse questo il modo migliore di raccontare la maternità, lasciando da parte l’ideale, perché non c’è nulla di male nel raccontare anche le difficoltà che si incontrano durante questo periodo della vita. Si renderebbe solo merito alla forza di queste donne, alla loro umanità.

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  • Si chiama Olesya Krivtsova, ha 19 anni ed è russa. Segni particolari: un tatuaggio contro Putin, rischia fino a 10 anni di carcere.

L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
Una favola? Proprio no. La maternità non è affatto tutta rose e fiori, fatta solo di magia e arcobaleni fatati, di gioia, pace e felicità. Nonostante il mito che circonda questo momento cruciale della vita delle donne, i cambiamenti e le trasformazioni, anche difficili, che si trovano ad affrontare quando diventano madri sono tanti e tali da segnare un prima e un dopo nella loro esistenza. Da cui non si torna indietro uguali a prima. L'artista Anna Belenky (@annabell_illustration) ha voluto 'smontare' la favola proprio con l’aiuto delle principesse Disney.
Belle - Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)
Mettere al mondo un figlio è, in ogni caso, un’emozione incredibile. Unica nel suo genere. Ma affrontare una gravidanza e diventare madri comporta anche tutta una serie di problematiche, di 'ombre' dietro la luce splendente del dare la vita ad un altro essere umano. Problemi comuni a tutte le donne, chi più e chi meno, ma di cui all'esterno spesso si tende a dimenticare l'esistenza, si vogliono ignorare o semplicemente si fa finta che non esistano: le forme del corpo che cambiano, spesso le nausee, le rinunce da fare a tavola e non solo, ancora i dolori legati all'aumento del peso, e poi l'allattamento, le notti insonni, gli orari sballati della giornata che girano ormai intorno alle esigenze del* neonat*, la quasi totale assenza di tempo per se stesse, i segni della gravidanza che tardano a scomparire, lasciando qualche rotondità in più o qualche smagliatura qua e là... Per non parlare del momento del parto! Sono solo esempi di quello ogni mamma affronta in prima persona, sulla sua stessa pelle.
Mulan - Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)
Grazie a Mulan, Jasmine o Belle l'illustratrice racconta con ironia il 'lato oscuro' della maternità, rendendo anche queste principesse molto più vere e autentiche di quanto non siano le immagini di madri che, costantemente, vediamo apparire sul web, sulle riviste, sui social o in tv. Lontanissime da quella perfezione a cui la Disney ci ha abituato, Mulan e Ariel soffrono, l'una mentre allatta, con le smagliature da post-parto ben in vista, e l'altra guardando la figlia piangere invece di dormire, visibilmente provata dall'ennesima notte senza riposo. Le preoccupazioni, il corpo che è cambiato, la depressione post-partum appaiono nelle immagini di queste madri (non) ideali, che ingrassano mangiando cibo spazzatura (una voglia di Belle), che non riescono ad entrare nei pantaloni (si veda Tiana) che osservano stupite l'ecografia mentre accanto a loro il compagno si commuove alla sola vista di quel piccolo esserino che cresce nel corpo della donna.
Belle - - Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)
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Jasmine - Illustrazione di Anna Belenky (@annabell_illustration)
"Anche se il mio lavoro è fantastico, è stato dannatamente difficile per me uscire di casa, è una vera e propria riabilitazione, desideravo il suo odore e il suo tocco, mi sono ritrovata a piangere così tante volte dopo aver vissuto a casa la mattina. Ora è un po' più facile e spero davvero che lo sarà ancora di più in futuro. Condividete con me le vostre storie di ritorno al lavoro", conclude l'artista. Insomma la realtà è ben diversa da quello che appare sui media, ed è forse questo il modo migliore di raccontare la maternità, lasciando da parte l'ideale, perché non c'è nulla di male nel raccontare anche le difficoltà che si incontrano durante questo periodo della vita. Si renderebbe solo merito alla forza di queste donne, alla loro umanità.
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