Rocío Muñoz Morales per otto registe donne che celebrano e raccontano le donne. L’attrice e conduttrice televisiva (34 anni), fa il suo ingresso nella programmazione di Cielo (canale 26 del digitale terrestre) con una nuova produzione originale: i contenuti di un nuovo ciclo di film raccontati attraverso il rapporto medico-paziente, che sembra una confessione intima, ma che si rivela in realtà un gioco delle parti. Ambientata nello studio di uno psicanalista, la moglie di Raoul Bova interpreta la paziente che si racconta: il film diventa esperienza vissuta, direttamente o per interposta persona, mentre il dottore rappresenta il telespettatore, sempre più avido di conoscenza e incuriosito dai racconti della sua paziente.
Brevi filmati, ideati e prodotti dal team del canale introducono le otto pellicole, dirette da altrettante donne, per il nuovo ciclo “Lo sguardo di Lei”. La rassegna va in onda dal 24 febbraio, tutti i venerdì, alle ore 21,15. Sono otto prime serate in cui desiderio, amore, passione e sessualità sono raccontati senza tabù in una rassegna che è espressione di libertà e consapevolezza di sé. La sala d’attesa, lo specchio moltiplicatore di personalità e la sala da visita sono i tre ambienti in cui si snoda il racconto, che ha il suo compimento durante la seduta psicanalitica, un pretesto narrativo per raccontare qualcosa di intimo a un interlocutore immaginario. Il gioco di rimandi tra paziente e dottore aiuta a capire il film attraverso i suoi snodi principali, introducendo i passaggi fondamentali della pellicola in corrispondenza di alcune parole chiave. Nelle clip vengono anticipate anche alcune scene del film per coglierne il significato. Ne scaturisce un racconto divertente ed emozionante, in cui Morales aiuta a comprendere “Lo sguardo di Lei”, mettendo a fuoco il punto di vista femminile della storia. “Cosa accomuna le otto storie di questi film? Innanzitutto un dato oggettivo: si tratta di otto pellicole dirette da donne” scrive Morales su Instagram. E spiega: “Inoltre ognuna di queste storie ha come perno l’amore, ora nei suoi risvolti più dolorosi e melodrammatici, ora nei suoi contorni più leggeri e sfumati. In ogni caso lo sguardo di lei, ovvero della regista, è particolarmente importante perché inquadra la passione da un punto di vista prettamente femminile. Come vede la propria sessualità e il proprio desiderio una donna? Come lo racconta? A chi lo racconta? Cosa cattura il suo sguardo e come lo elabora attraverso i pensieri e il suo inconscio?”.Visualizza questo post su Instagram