Taylor Swift, l'appello di una disabile: "Due pedane per il concerto di Milano"

Silvia Stoyanova ha lanciato una petizione per chiedere più posti per le persone con difficoltà motorie: "Non siamo fan di Serie B"

di BARBARA BERTI
1 agosto 2023
I disabili italiani chiedono più posti per il concerto di Taylor Swift (Instagram)

I disabili italiani chiedono più posti per il concerto di Taylor Swift (Instagram)

Anche i disabili italiani hanno diritto a partecipare al concerto di Taylor Swift. La popolare cantautrice americana arriverà nel Belpaese nel 2024 con il suo “The Eras Tour”: l’appuntamento è per il 13 e 14 luglio allo stadio San Siro di Milano. Nonostante manchi quasi un anno, i fan italiani si sono già messi alla ricerca dei biglietti visto che l’artista non si esibisce nel nostro Paese da ben 13 anni.
taylor swift concerto las vegas

Taylor Swift posa per il lancio di Eras, il nuovo tour

Inoltre, per gli “swifties” si tratta di un live assolutamente imperdibile: questo tour, oltre ad aver segnato il ritorno della cantante sul palco, dà la possibilità di ascoltare tre album che non sono mai stati eseguiti dal vivo. L'evento, infatti, ha una durata totale di circa tre ore con 44 brani in setlist, due dei quali cambiano ogni volta rendendo ogni data speciale e unica. Insomma, le attese sono alle stelle e i fan vogliono essere presenti. A ogni costo. E senza ostacoli. Proprio per questo su Chance.org è stata lanciata una petizione per permettere anche alle persone con disabilità di fruire dell’evento. O meglio, un appello per ampliare i posti riservati ai disabili.

Silvia Stoyanova e la petizione per il concerto della sua cantante preferita

La petizione per il live di Taylor Swift

A far scattare la raccolta firme – già mille in cinque giorni - è stata Silvia Stoyanova. “Ho 35 anni, vivo a Milano, sono una ragazza sulla sedia a rotelle e sono una grande fan di Taylor Swift” così si presenta su Chance.org, prima di spiegare i motivi della petizione. La donna, appena saputo delle date italiane della sua cantante del cuore, si è precipitata a cercare i biglietti. E subito sono arrivare le prime discriminazioni. “Come tutti i disabili in Italia, ho dovuto compilare un modulo scaricabile sul sito degli organizzatori italiani dell'evento (la “Di and Gi srl, ndr), compilarlo e allegare la mia documentazione di invalidità e spedirlo via mail” racconta.
@taylorswift_karmaqueen I’m italian swiftie💜 PLEASE HELP ME https://chng.it/zyNXrdtJ @Taylor Nation @Taylor Swift Italia @ticketone @Taylor Swift #taylorswift #erastour #taylorswiftitalia #sansiro #taylornation #disabili #ingiustizia #disability ♬ suono originale - Taylor Swift (Karma Queen)
“Mi era stato spiegato telefonicamente dalla segretaria che si sarebbero presi la briga di ‘occuparsi’ di noi disabili una volta esauriti i biglietti in vendita su ticketone” aggiunge. E sottolinea: “Stiamo parlando dei biglietti riservati a chi non ha problemi motori, come se noi appartenessimo a una categoria di serie B, e per l'ennesima volta non abbiamo gli stessi diritti e priorità alla pari di chi cammina”. Detto questo, la 35enne si è comunque mossa da sola per assicurarsi un posto allo show. “Mi sono comprata un biglietto Vip fronte palco, zona prato. Ho speso la bellezza di 300 euro ma almeno sono sicura che è una zona accessibile per la sedia a rotelle, in quanto priva di gradini” dice. La fan dell'artista americana spiega che poi è stata effettivamente ricontattata dalla segreteria organizzativa. “Una volta chiuse le vendite effettivamente l'agenzia ha iniziato a occuparsi anche di noi, mandando a destra e a sinistra mail in cui decideva chi fare entrare e chi no” spiega.

La popolare cantautrice americana arriverà nel Belpaese nel 2024 con il suo “The Eras Tour” (Instagram)

Quindi precisa: “Il criterio con cui sono state prese tali decisioni non è mai stato reso noto o scritto nero su bianco sul sito degli organizzatori. Purtroppo, essendo un evento privato, questa agenzia può gestire le cose come più le pare e piace”. Nella scelta casuale, la 35enne rientra tra le escluse all’evento. “Ho chiamato l'agenzia comunicando loro che mi sono comprata un biglietto Vip” racconta ancora. “La loro risposta è stata: ‘In ogni caso, seduta sulla sedia a rotelle, non puoi partecipare pur avendo quel biglietto’, lasciando intendere che se io fossi in grado di alzarmi e camminare non ci sarebbe alcun problema” dice la milanese che poi è stata ‘invitata’ dall’agenzia a non contattarli ulteriormente. “Mi hanno detto che sarebbero stati loro a ricontattarci qualora qualcuno decidesse di non partecipare più all'evento, o se i posti dovessero aumentare” spiega ancora. Ed è stato proprio quel “se” che ha fatto scattare la petizione. “Mi rendo conto che sia impossibile far entrare tutte le persone con disabilità che hanno inviato la loro richiesta, ma sono certa che la costruzione di un ulteriore spazio, seppur limitato, potrebbe permettere a qualche fan in più di assistere all'evento” dice. “Si parla sempre di quanto bisogna aiutare i più fragili, abbattendo barriere e muri che li dividono dal mondo, quindi sembra assurdo che tutto questo stia accadendo proprio al live di una delle artiste più impegnate nei confronti dei fragili” dice Silvia.

Posti riservati ai disabili, dove sono?

Chiara Sommi al concerto dei Maneskin di Torino (Instagram)

Chiara Sommi al concerto dei Maneskin di Torino (Instagram)

Fino al 2000, i posti riservati alle persone con varie disabilità  – come ricorda Silvia Stoyanova - si trovavano in prima fila, proprio davanti al palco. Quell’area, tra le altre cose, era ritenuta anche una delle più sicure vista la presenza degli addetti alla sicurezza e dei numerosi volontari del 118, senza contate che in quella zona ci sono le uscite di sicurezza usate dai musicisti. Nel corso degli ultimi anni, però, la situazione è cambiata. “I posti a noi riservati sono stati messi in fondo alle sale, sempre più lontano dal palco e in alcuni casi (concerti all'aperto), posizionati proprio accanto ai bagni mobili che sotto il sole cocente rendono l'aria irrespirabile” ricorda la donna.

In vista delle due date milanesi dell'artista americana, è partita una petizione per ampliare gli spazi per le persone con disabilità

Alcuni posti per disabili, poi, si trovano sugli spalti dove le transenne sono all'altezza degli occhi e ne impediscono (o comunque limitano) la totale visuale. Il cambio di posto, secondo Stoyanova, è dovuto soltanto a ragioni economiche. “I posti in prima fila, che prima erano nostri, adesso vengono venduti come pacchetti Vip a prezzi esorbitanti” tuona. “E sono sempre gli organizzatori a gestire tutto questo; perché sono certa che se dipendesse dal Ministero della Disabilità le cose sarebbero gestite diversamente” dice.

L’appello per una seconda pedana

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Valentina Tomirotti ha vinto la battaglia legale per un'Arena di Verona più inclusiva

Silvia Stoyanova, ricordando che all’Arena di Verona, grazie alla battaglia di una disabile - l'attivista Valentina Tomirotti -, si è arrivati a una seconda pedana, fa un appello agli organizzatori. “Smettete di vederci come persone di serie B, non pensate solo al loro profitto: date a tutti noi fan gli stessi diritti” dice Silvia, ricordando la sensibilità della stessa artista, molto impegnata sui diritti civili. “La nostra beniamina non ci vorrebbe fuori sulla strada o rinchiusi come sempre tra le quattro mura di casa” dice ancora la donna che, quindi, chiede una seconda pedana: “Una pedana aggiuntiva allo stadio di San Siro non è un’opzione. Deve essere realizzata. Noi ci batteremo in tutti i modi per questo”.