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La storia della coraggiosa nuotatrice siriana Yusra Mardini raccontata in un film su Netfilx

La regista di "The Swimmers", Sally El-Hosaini: "Tutti volevano che questa storia fosse raccontata". L'ambasciatrice dell'UNHCR spera che possa far cambiare l'atteggiamento spesso ostile verso i rifugiati.

di MARIANNA GRAZI -
11 settembre 2022
Yusra e Sara nel film Netflix (TIFF)

Yusra e Sara nel film Netflix (TIFF)

Una storia che tutto il mondo invocava, che tutti "volevano fosse raccontata", come spiega la regista di "The Swimmers", il nuovo film di Netflix (uscirà il 23 novembre prossimo) che racconta la straordinaria vicenda di Yusra Mardini, una giovane rifugiata siriana e ambasciatrice di buona volontà dell'UNHCR, che è riuscita a sfuggire al conflitto e a partecipare a due Olimpiadi.

C'è una scena, in "The Swimmers" di Sally El-Hosaini che è stata così intensa da spingere diversi membri del cast a interrompere la produzione. Alcuni si sono sentiti fisicamente male. La scena in questione è la più straziante e difficile da vedere dell'intero programma del TIFF, il festival cinematografico di Toronto dove è stato presentato. Ma è la più importante di tutto il film. E il motivo per cui esiste.

La storia di Yusra e Sara Mardini

Yusra e Sara Mardini

Yusra e Sara Mardini sono sorelle siriane fuggite da Damasco nel 2015, che durante la traversata verso la Grecia hanno trascinato l'imbarcazione in avaria mettendo in salvo tutti i passeggeri

Basato su eventi realmente accaduti, il film di Working Title/Netflix racconta l'incredibile storia di Yusra e Sara Mardini, sorelle adolescenti siriane fuggite da Damasco nel 2015, mentre la devastante guerra civile si stava tragicamente avvicinando alla loro casa. Dopo aver raggiunto la Turchia, in preda alla disperazione, per attraversare il Mar Egeo e raggiungere l'isola greca di Lesbo, hanno pagato dei contrabbandieri per salire su un'imbarcazione pericolosamente sovraffollata con 18 compagni di viaggio. A metà percorso, il motore si è fermato e la barca ha iniziato ad imbarcare acqua; a quel punto le ragazze - che avevano entrambe praticato nuoto nel loro Paese - si sono eroicamente buttate in mare con altre due persone e hanno nuotato per oltre tre ore fino all'altra sponda, trascinando con sé la barca. Tutti sono sopravvissuti.

L'impegno dei produttori perché fosse "La storia vera"

yursra-mardini

Yusra Mardini, 24 anni, è ambasciatrice di buona volontà dell'Unhcr

"Questo è un film con cui ogni persona al mondo può confrontarsi", ha dichiarato la 24enne, ormai nota anche nel mondo del nuoto internazionale dopo aver partecipato a due Olimpiadi, poco prima della prima mondiale del film, in occasione della prestigiosa serata di apertura del Toronto International Film Festival (TIFF). "Vogliamo che il film faccia la differenza". Descritto come "un'epopea spettacolare", è stato diretto dall'acclamata regista egiziano-gallese Sally El Hosaini e ha come protagoniste le sorelle libanesi Nathalie e Manal Issa, che interpretano Yusra e la maggiore Sara. Il film racconta la loro infanzia a Damasco, la loro passione per il nuoto fin da piccole e il loro drammatico viaggio verso l'Europa nel 2015. Prima di sfilare sul tappeto rosso canadese, un'emozionatissima Mardini ha dichiarato: "Abbiamo raccontato tutta la storia. Volevamo che fosse quella vera, autentica", aggiungendo che i registi hanno fatto visita alla sua famiglia in Germania e si sono recati anche nei campi profughi greci dove hanno soggiornato come primo approdo in Europa. "Hanno investito molto tempo ed energia in questo progetto e non abbiamo dubitato neanche per un secondo che avrebbero fatto un ottimo lavoro".

"Vogliamo che il film faccia la differenza per i rifugiati"

Mentre il pubblico dovrà aspettare il 23 novembre per l'uscita generale del film, la 24enne lo ha già visto due volte e dice che è impossibile per lei scegliere i momenti migliori. "Onestamente, la mia scena preferita è tutto il film!", dice divertita. Ma il messaggio che la giovane vuole lanciare attraverso il grande schermo è importantissimo. Yusra spera infatti che si riveli molto più di un semplice momento di intrattenimento. "Questo film vuole mettere sul tavolo la discussione su cosa sia un rifugiato, su cosa vogliamo cambiare", afferma. El Hosaini, la regista, le fa eco in questa ambizione. "La mia più grande speranza per il film è che possa sovvertire gli obsoleti stereotipi sui rifugiati e sulle giovani donne arabe. Voglio che il film ci ricordi che i rifugiati sono persone comuni con vite piene e normali, con speranze e sogni. Persone qualunque che hanno dovuto fare scelte inimmaginabili, lasciando le loro case e rischiando tutto alla ricerca di una vita migliore e più sicura".
mardini olimpiadi

Yusra Mardini ha partecipato a due edizioni dei Giochi Olmpici con la squadra dei rifigiati

Da quando, nel 2017, è diventata la più giovane ambasciatrice di buona volontà dell'UNHCR e ha partecipato come nuotatrice alle Olimpiadi di Rio 2016 e Tokyo 2020, Yusra è emersa come una cassa di risonanza per i rifugiati, una portavoce esemplare che "The Swimmers" amplificherà ulteriormente.