Biodiversità, l’autodromo del Mugello adotta 120mila api impollinatrici

In occasione del Gran Premio d’Italia Brembo 2024, il famoso tracciato toscano ha installato cinque arnie all’interno della curva San Donato

di MARCO PILI
1 giugno 2024
La cerimonia di inaugurazione degli alveari - MotoGP su X

La cerimonia di inaugurazione degli alveari - MotoGP su X

Autodromo del Mugello non è unicamente sinonimo di adrenalina e velocità, ma anche di ambiente e sostenibilità. Negli ultimi anni il tracciato, famoso per le sue curve e i suoi saliscendi in grado di folgorare i motociclisti di tutto il mondo, ha deciso di rinnovare la sua identità, connotandola di una vera e propria vocazione green.

Un impegno che, nel 2020, ha permesso all’impianto toscano di ottenere per la prima volta al mondo l’Achievement of Excellence promosso dalla FIA, attestato che testimonia lo sforzo profuso dalla dirigenza nel garantire il raggiungimento degli obiettivi di biodiversità e tutela ambientale richiesti.

Un’attenzione costante al mondo della natura che, in occasione del Gran Premio d’Italia di MotoGP 2024, si è ulteriormente rinnovata con l’installazione di cinque arnie contenenti 120.000 api impollinatrici, il tutto all’interno della splendida cornice della curva San Donato. Teatro di staccate al fulmicotone e continue sfide sportive tra i migliori piloti al mondo, la parte conclusiva del rettilineo principale è stata scelta dagli organizzatori non solo per ospitare gli alveari, ma anche per diventare un simbolo concreto dell’impegno del circuito nel rispettare l’ambiente che lo circonda.

I cordoli che avvolgono la porzione di pista interessata dall’iniziativa, infatti, sono stati appositamente colorati per l’evento: per un breve tratto, via il tricolore della bandiera italiana, dentro il giallo e nero delle api. Una cerimonia che si è svolta con la partecipazione di tutti i piloti della massima serie, con l’obiettivo di aumentare la diffusione di questi valori e garantire un’ampia copertura mediatica all’iniziativa.

Il ruolo delle api, l’impegno dei piloti

Il Buzzin’ corner nel circuito di F1 di Suzuka
Il Buzzin’ corner nel circuito di F1 di Suzuka

Il mondo del motorsport, però, non è nuovo a iniziative di questo tipo. Se per la MotoGP si tratta di una prima assoluta, non si può dire lo stesso per la Formula 1. Fin dal suo ritiro, l’alfiere di casa Ferrari Sebastian Vettel si è dedicato ad avvicinare due mondi tanto vicini quanto apparentemente distanti, quali gli sport motoristici e l’ambiente. Già nel 2022, in occasione del Gran Premio di Formula 1 di Suzuka, il quattro volte Campione del mondo aveva ideato il Buzzin’ corner (la “Curva del ronzio”), installando ben 11 alveari in prossimità della pista.

Un’idea volta, innanzitutto, a favorire il ripopolamento delle api, fondamentali per garantire il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali viventi e il 35% della produzione globale di cibo. Un ruolo di primaria importanza, costantemente messo a rischio dall’impatto negativo che la specie umana sta sempre più perpetrando nei confronti della natura che ci ospita e ci circonda.

Le iniziative dell’autodromo del Mugello

La pista toscana, inoltre, vanta una lunga tradizione di iniziative ecologiche. Già nel 2013, ha introdotto il programma KISS, acronimo di ‘Keep it shiny and sustainable’. Un’iniziativa volta a promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti durante il weekend del motomondiale, nonché il recupero delle eccedenze alimentari da donare alle associazioni che forniscono gratuitamente pasti caldi a chi ne ha bisogno. 

La famosa curva di San Donato dove sono state posizionate le arnie
La famosa curva di San Donato dove sono state posizionate le arnie

La tribuna centrale, inoltre, è pavimentata con uno speciale materiale che, in funzione della sua componente ceramica e grazie a un processo fotocatalitico, riduce gli agenti inquinanti già presenti nell'aria o che vi vengono immessi dai mezzi ad altre prestazioni che sfrecciano tra le colline mugellane.

La natura, inoltre, contribuisce con un'area di 90 ettari di aree verdi e 30 di aree boschive, la quale ospita molte specie selvatiche autoctone, quali daini, lepri e cinghiali. Il piccolo polmone verde, manutenuto dall’autodromo, ha subito nel corso degli ultimi anni numerosi innesti, capaci di garantire l’assorbimento di oltre 103 tonnellate di anidride carbonica l’anno.

Infine, il tetto della tribuna è dotato di un impianto fotovoltaico in grado di produrre fino a 260.000 kW di energia, evitando l'immissione di 211 tonnellate di CO2 in atmosfera.