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Home » Sport » Il podio dopo la grande paura: il miracolo Giada Tognocchi, campionessa di speranza

Il podio dopo la grande paura: il miracolo Giada Tognocchi, campionessa di speranza

La schermitrice versiliese dal letto d'ospedale ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici. "Lo sport? La possibilità di mettermi in discussione"

Maurizio Costanzo
12 Luglio 2022
La schermitrice versiliese Giada Tognocchi, 23 anni

La schermitrice versiliese Giada Tognocchi, 23 anni

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Nata con una malattia neuromuscolare, la Sma, che da quando è nata la costringe su una sedia a rotelle, lo scorso ottobre la 23enne Giada Tognocchi ha rischiato di morire. È stata sottoposta a un impegnativo intervento chirurgico all’apparato respiratorio, a causa della sua malattia, e le complicazioni sono state gravissime: il rischio di non farcela era alto. Per riprendersi c’è voluto un mese e mezzo. Ma dopo questo periodo di stop, Giada ce l’ha messa tutta e la sua passione per la scherma, nata cinque anni fa, ha prevalso su ogni ostacolo. Dimostrando una forza straordinaria è tornata in pedana, pur tra mille incertezze: e così, la schermitrice versiliese che vive a Seravezza, nata a Pietrasanta, è tornata ad allenarsi e a gareggiare, cosa che non era affatto scontata. A Fermo, sia nella prima prova di qualificazione nazionale che nella seconda, è riuscita a vincere le prove di fioretto e spada femminile, aggiudicandosi l’argento nella spada e il bronzo nel fioretto. Ma i suoi successi non erano finiti: e a Macerata, dove si sono tenuti i “Campionati Assoluti Italiani Paralimpici”, è diventata infatti vice-campionessa italiana. Aggiudicandosi nella spada e nel fioretto nella categoria C, quella cioè delle disabilità più gravi, due medaglie d’argento.

Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici è diventata vice-campionessa italiana
Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici è diventata vice-campionessa italiana

È un doppio miracolo quello di Giada, che ha prima vinto la sfida con la morte in un letto d’ospedale, e poi ha vinto nello sport, superando ogni ostacolo, salendo sul podio. A questa campionessa, orgoglio della Toscana, nella rassegna che premia, anno dopo anno, gli atleti più meritevoli di ogni disciplina, il quotidiano “La Nazione” le ha riservato, prima del Covid, l’oscar versiliese dello sport. Un riconoscimento meritatissimo: era giugno del 2019 quando Giada vinse la prima medaglia, gareggiando a Palermo: un bronzo ai campionati assoluti. Prima tappa di un lungo cammino, che l’ha spronata a migliorarsi e a porsi sempre nuovi obiettivi. E così è passata ad allenarsi in quella che per lei è diventata come una seconda casa, la Società Schermistica Malaspina di Massa, sotto la guida tecnica di Claudio Del Macchia. L’atleta toscana si è cimentata in una sfida ulteriore, quella della doppia arma, con l’aggiunta del fioretto.

Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici
Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici

La sua storia di rinascita ricorda quella di Bebe Vio. “Mi ha ispirato – dice Giada – lei per me, come per altri atleti e non solo paralimpici, è un’icona. Cos’è per me lo sport? La possibilità di mettersi in discussione, un’occasione di ottimismo e di crescita personale. Dopo un periodo così turbolento, ha significato la rinascita, e vorrei fosse così non solo per me, ma per tutti”. Oggi Giada si allena quotidianamente con i normodotati, e ha un grande sogno da raggiungere: partecipare, a Terni, ai Mondiali che si svolgeranno in Italia nel 2023. Un obiettivo per cui lavora duramente ogni giorno, perché non è solo affetta dalla sua patologia, già di per sé invalidante. Ma a un certo momento le è anche subentrato un blocco della colonna vertebrale, e questo ha finito per limitarla moltissimo in tutti i movimenti, schermistici e non. Allenarsi coi normodotati non è semplice perché la loro mobilità è superiore, ma stimolante sì, visto che la sprona a impegnarsi sempre di più a raggiungere sempre maggiori obiettivi di livello tecnico.

Giada Tognocchi: "Lo sport? La possibilità di mettermi in discussione"
Giada Tognocchi: “Lo sport? La possibilità di mettermi in discussione”

La passione per la scherma è nata un po’ per caso cinque anni fa, anche se questa pratica sportiva le è sempre piaciuta. Ma non sono mancate le difficoltà per allenarsi, visto che vicino casa sua non c’erano palestre o strutture paralimpiche adatte. Ma quella che era nata come una sfida, iniziata a Navacchio e portata avanti lì per i primi due anni e mezzo, è proseguita a Massa, dove Giada si allena insieme ai normodotati. È grazie al maestro Claudio Del Macchia di Pisa se si è spostata in questa struttura, dove ora è seguita anche dal maestro Marco Fialdini. Con gli altri ragazzi si è instaurato subito un bel rapporto, Giada si trova bene con loro. Il momento più bello? “Quando i bambini che vengono da me e fanno la fila per tirare insieme a me. Ecco, questa è la cosa che mi fa davvero molto felice, perché è il simbolo dell’integrazione dello sport. Se mostriamo ai più piccoli che gli ostacoli possono essere superati, allora un domani avranno meno paura di affacciarsi al mondo della disabilità”. E anche se le Paralimpiadi per ora rimangono un sogno, visto che la categoria C al momento non è disciplina olimpica per carenza di numeri, Giada si sta preparando per i mondiali italiani oramai alle porte.

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  • Il grande fiume italiano sta scomparendo, anzi evaporando. Ed è sulla secca al Pian del Re, nel territorio di Crissolo (Cuneo), che va in scena la protesta delle sirene morte alla fonte del Po. Un gruppo di attiviste di Extinction Rebellion hanno indossato le vesti della creatura mitologica, con lunghe code blu e azzurre, colore delle acque ormai ricordo, e si sono sdraiate intorno alla sorgente del fiume. 

“L’obiettivo è richiamare l’attenzione sulla gravissima siccità che l’Italia intera sta vivendo e, più in generale, sulle conseguenze tangibili che la crisi climatica sta causando anche nei territori piemontesi.”

Le sirene ambientaliste erano già comparse lo scorso febbraio sulle secche del Po all’altezza dei Murazzi di Torino.

“A distanza di mesi il deficit idrico è ulteriormente peggiorato, tanto da far convocare uno stato di allerta nazionale. La piccola secca torinese, che gli attivisti denunciavano già a febbraio, oggi si è allargata notevolmente ed è ormai invasa dalle alghe, che stanno proliferando fuori controllo in tutto il tratto cittadino del fiume.”

Se da Nord a Sud Italia gli effetti delle alte temperature e dell’afa non danno tregua ai cittadini, arriva anche la risposta degli esperti: a oggi il 2022 è l’anno più caldo di sempre.  Una situazione drammatica, in cui a riemergere dalle acque, anzi dalla mancanza di oro blu, non sono solo alghe e residui bellici, ma anche figure mitologiche che lanciano l’allarme sul disastro imminente. E le voci delle sirene, si sa, non preannunciano mai buone nuove.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #extinctionrebellion #sirene #deltadelpo
  • Luoghi romantici e dove trovarli. Nel mondo esistono tanti posti che, per il loro suggestivo panorama, sono ideali per baciarsi. ✨

Senza andare troppo lontano, anche in Italia ci sono luoghi incantevoli che sembrano usciti da un libro di fiabe. La lista è lunga e da pochi giorni comprende anche il Belvedere del Sognatore di Anacapri, piccolo comune situato sull’isola di Capri, una piazzola romantica che affaccia sul mare di Punta Carena alla base del rosso faro che di notte indica la rotta ai naviganti. Qui, l’amministrazione comunale ha istituito l’obbligo di baciarsi. A dirlo è un cartello stradale blu, con la scritta “Zona romantica, obbligatorio baciarsi” e il disegno di due che lo fanno. 

In Italia, oltre ad Anacapri, ci sono altri posti romantici dove campeggiano i cartelli “Kiss Please“. Uno di questi cartelli si trova in Cilento, precisamente a Trentinara, sul belvedere del paese. Le due sagome che si baciano si pensa siano Saul e Isabella, i protagonisti di una leggenda del posto. Si narra, infatti, che i due amanti si gettarono dalla terrazza insieme, racchiusi in un abbraccio senza fine, e promettendosi amore per l’eternità.

A Tortoreto, in provincia di Teramo, i cartelli sono ben quattro e poi, ancora, un altro cartello con “obbligo” di bacio si trova a Sirmione, lungo la passeggiata sul Lago di Garda. 

#lucenews #lucelanazione #kissplease #anacapri #italy🇮🇹
  • I disturbi mentali, nonostante siano sempre più diffusi nella società odierna, ancora oggi non ricevono l’attenzione che meritano sia dall’opinione pubblica, sia dagli ambienti familiari e lavorativi: spesso capita che si accusi il malato di “pigrizia” o di “irresponsabilità”. 

Essi non si manifestano all’esterno come una malattia fisica, e per questo vengono presi meno sul serio, percepiti come meno reali.

Il disturbo mentale è per antonomasia una malattia invisibile, sì, ma non per questo è immaginaria. Serve fare attenzione, serve una lezione di umanità. Serve cura, soprattutto nelle parole.

#lucenews #lucelanazione #disturmimentali #mentalheath #metaldesorder
  • Se esistesse il premio come miglior bagnina del mese sicuramente lo avrebbe vinto lei. Natalia Lucas, 18 anni, ha fatto nascere un bambino all’interno della piscina YMCA, in Colorado. La mamma del piccolo si stava infatti godendo una giornata di relax quando è entrata in travaglio.

Infatti quando Tessa Rider e suo marito, Matthew Jones, sono andati in piscina, sapevano della possibilità dell’arrivo del figlio, visto le settimane di ritardo. La mamma di 29 anni ha affermato che una delle uniche cose che l’ha aiutata a sopportare il dolore mentre aspettava il parto era lo stare in acqua. “Sapevamo che il bambino sarebbe arrivato. Semplicemente non sapevamo se sarebbe stata una settimana, due settimane o oggi”, ha dichiarato qualche giorno fa Tessa. Le sue acque, però, si sono rotte proprio mentre è entrata in piscina. Suo marito ha preso immediatamente il telefono per chiedere aiuto.

Ed è proprio qui che è intervenuta Natalie. Mentre usava un walkie-talkie per informare i dipendenti della situazione, gridando ad altri nuotatori di chiamare i servizi di emergenza, ha afferrato un kit di pronto soccorso e degli asciugamani e si è precipitata ad aiutare la coppia. “Sono rimasta calma e non sono andata fuori di testa, perché è quello che devi fare in questo lavoro. Non puoi davvero esitare o aspettare che arrivi qualcun altro. Tu sei il bagnino, sei il salvagente per tutti ” ha dichiarato la giovane eroina. Natalie ha sorretto la testa della madre incinta mentre il padre ha aiutato il piccolo Toby a venire al mondo.

Oltre a congratularsi con la coppia felice, l’YMCA del Colorado settentrionale ha condiviso un messaggio speciale a Natalie sui social media, osservando che fare nascere “un bambino durante il suo turno domenicale” era “qualcosa di sicuramente diverso dal lavoro che deve svolgere quotidianamente. Natalia è andata oltre se stessa rispondendo con compassione, premura e grinta”. 

Ma non è finita qui. Il neonato della coppia, il figlio Toby, è stato dotato di un abbonamento a vita per entrare in piscina e chissà se in futuro seguirà le orme della sua eroina.

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Nata con una malattia neuromuscolare, la Sma, che da quando è nata la costringe su una sedia a rotelle, lo scorso ottobre la 23enne Giada Tognocchi ha rischiato di morire. È stata sottoposta a un impegnativo intervento chirurgico all’apparato respiratorio, a causa della sua malattia, e le complicazioni sono state gravissime: il rischio di non farcela era alto. Per riprendersi c’è voluto un mese e mezzo. Ma dopo questo periodo di stop, Giada ce l’ha messa tutta e la sua passione per la scherma, nata cinque anni fa, ha prevalso su ogni ostacolo. Dimostrando una forza straordinaria è tornata in pedana, pur tra mille incertezze: e così, la schermitrice versiliese che vive a Seravezza, nata a Pietrasanta, è tornata ad allenarsi e a gareggiare, cosa che non era affatto scontata. A Fermo, sia nella prima prova di qualificazione nazionale che nella seconda, è riuscita a vincere le prove di fioretto e spada femminile, aggiudicandosi l’argento nella spada e il bronzo nel fioretto. Ma i suoi successi non erano finiti: e a Macerata, dove si sono tenuti i “Campionati Assoluti Italiani Paralimpici”, è diventata infatti vice-campionessa italiana. Aggiudicandosi nella spada e nel fioretto nella categoria C, quella cioè delle disabilità più gravi, due medaglie d’argento.
Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici è diventata vice-campionessa italiana
Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici è diventata vice-campionessa italiana
È un doppio miracolo quello di Giada, che ha prima vinto la sfida con la morte in un letto d’ospedale, e poi ha vinto nello sport, superando ogni ostacolo, salendo sul podio. A questa campionessa, orgoglio della Toscana, nella rassegna che premia, anno dopo anno, gli atleti più meritevoli di ogni disciplina, il quotidiano "La Nazione" le ha riservato, prima del Covid, l’oscar versiliese dello sport. Un riconoscimento meritatissimo: era giugno del 2019 quando Giada vinse la prima medaglia, gareggiando a Palermo: un bronzo ai campionati assoluti. Prima tappa di un lungo cammino, che l’ha spronata a migliorarsi e a porsi sempre nuovi obiettivi. E così è passata ad allenarsi in quella che per lei è diventata come una seconda casa, la Società Schermistica Malaspina di Massa, sotto la guida tecnica di Claudio Del Macchia. L’atleta toscana si è cimentata in una sfida ulteriore, quella della doppia arma, con l’aggiunta del fioretto.
Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici
Giada Tognocchi ai Campionati Assoluti Italiani Paralimpici
La sua storia di rinascita ricorda quella di Bebe Vio. “Mi ha ispirato – dice Giada - lei per me, come per altri atleti e non solo paralimpici, è un’icona. Cos’è per me lo sport? La possibilità di mettersi in discussione, un’occasione di ottimismo e di crescita personale. Dopo un periodo così turbolento, ha significato la rinascita, e vorrei fosse così non solo per me, ma per tutti”. Oggi Giada si allena quotidianamente con i normodotati, e ha un grande sogno da raggiungere: partecipare, a Terni, ai Mondiali che si svolgeranno in Italia nel 2023. Un obiettivo per cui lavora duramente ogni giorno, perché non è solo affetta dalla sua patologia, già di per sé invalidante. Ma a un certo momento le è anche subentrato un blocco della colonna vertebrale, e questo ha finito per limitarla moltissimo in tutti i movimenti, schermistici e non. Allenarsi coi normodotati non è semplice perché la loro mobilità è superiore, ma stimolante sì, visto che la sprona a impegnarsi sempre di più a raggiungere sempre maggiori obiettivi di livello tecnico.
Giada Tognocchi: "Lo sport? La possibilità di mettermi in discussione"
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La passione per la scherma è nata un po’ per caso cinque anni fa, anche se questa pratica sportiva le è sempre piaciuta. Ma non sono mancate le difficoltà per allenarsi, visto che vicino casa sua non c’erano palestre o strutture paralimpiche adatte. Ma quella che era nata come una sfida, iniziata a Navacchio e portata avanti lì per i primi due anni e mezzo, è proseguita a Massa, dove Giada si allena insieme ai normodotati. È grazie al maestro Claudio Del Macchia di Pisa se si è spostata in questa struttura, dove ora è seguita anche dal maestro Marco Fialdini. Con gli altri ragazzi si è instaurato subito un bel rapporto, Giada si trova bene con loro. Il momento più bello? “Quando i bambini che vengono da me e fanno la fila per tirare insieme a me. Ecco, questa è la cosa che mi fa davvero molto felice, perché è il simbolo dell’integrazione dello sport. Se mostriamo ai più piccoli che gli ostacoli possono essere superati, allora un domani avranno meno paura di affacciarsi al mondo della disabilità”. E anche se le Paralimpiadi per ora rimangono un sogno, visto che la categoria C al momento non è disciplina olimpica per carenza di numeri, Giada si sta preparando per i mondiali italiani oramai alle porte.
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