È roba da uomini duri lo ’Spartan Race’, ma anche da donne e persino bambine d’assalto, che danno il massimo tra corsa, trail e resistenza estrema. E il 3 dicembre scorso ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, è arrivata l’ennesima conferma, con un medagliere ’made in Foligno’, targato associazione ’Molon Labe’, che ha confermato come questo sport faticoso e impegnativo sia in crescita anche in Umbria. Lucia Di Rienzo ha vinto il campionato Mondiale di Spartan Race nella sua categoria, (35-39 anni), mentre Ovidiu Ionita (categoria 45-49), anche lui residente a Foligno, è arrivato quarto nella categoria 45-49 anni ad un minuto e mezzo dal podio, sfiorandolo letteralmente.
"Ma la particolarità è che in gara, tra gli amatori, nella categoria Spartan kids c’era anche sua figlia Sabrina Maria, di 11 anni, che si è fatta onore gareggiando come una piccola leonessa", spiega Patrizia peppoloni sull'edizione umbra del quotidiano La Nazione. “Sabrina si è appassionata allo Spartan Race – spiega papà Ovidiu – perché mi accompagnava spesso alle gare e allora vedendo me è venuta voglia anche a lei di provare. D’altro canto era già una sportiva perchè pratica la ginnastica ritmica. Ad Abu Dhabi devo dire che la prova è stata particolarmente dura perchè, oltre alle difficoltà consuete che questo sport presenta, c’è stato anche il fattore-clima: siamo passati dal freddo di Foligno al caldo torrido degli Emirati e non è stato facile adattarsi e affrontare il deserto. Comunque abbiamo fatto del nostro meglio, io mi sono confrontato con 70 concorrenti nella mia categoria“. Lucia di Rienzo e Ovidiu Ionita hanno corso per chilometri anche passando nell’acqua, attraversando pozze di fango, scavalcando muri, trasportando pesi. Una faticaccia davvero! Lucia è originaria di Tivoli ma vive e lavora a Foligno dove è preparatrice atletica al Circolo Tennis e insegnante di tecnica ad ostacoli: quest’anno con ’Molon Labe’ è stata protagonista della ’Italy National Series 2022’, il campionato italiano di Spartan Race guadagnandosi il ’viaggio’ verso il deserto di Abu Dhabi. “A livello di Federazione – conclude Ovidiu – questo sport non è ancora riconosciuto ma ci si sta lavorando anche perchè i seguaci sono in crescita. In Umbria ci sono diverse associazioni, fatte di uomini e donne che si allenano costantemente e amano scavalcare muri, trasportare oggetti pesanti, attraversare fango, fiumi o laghi, passare sotto il filo spinato o arrampicarsi con la fune“.