Oltre 50 coppie pronte al ricorso contro la legge sul reato universale di Gpa

Lo annuncia l’Associazione Luca Coscioni dopo la notizia che dal 18 novembre la norma sarà in gazzetta Ufficiale e quindi in vigore.

16 novembre 2024
Legge Varchi

Legge Varchi, Associazione Coscioni: "50 coppie pronte a fare ricorso"

“Siamo pronti a difendere tutte le coppie danneggiate da questa legge ingiusta e irragionevole”. Così Marco Cappato e Filomena Gallo, dell’Associazione Luca Coscioni, commentano la notizia della firma del Presidente della Repubblica al disegno di legge –approvatolo scorso 16 ottobre dal Parlamento – sulla gestazione per altri, considerata d’ora in poi reato universale. 

“Porteremo la nostra e la loro battaglia nei tribunali e in ogni sede adeguata – annunciano – con l'obiettivo di ristabilire un'opportunità offerta dalla scienza, che una normativa cieca e brutale pretende di condannare come reato universale. Sono già oltre 50 le coppie che, da tutta Italia, si sono rivolte al team legale dell'Associazione Luca Coscioni preoccupate per le conseguenze che questa legge potrà avere sul loro progetto di famiglia”. La firma del presidente Mattarella sulla legge Varchi “è un atto dovuto, che non sorprende, vista la linea del Presidente di firmare anche atti in palese contrasto con la normativa europea, come nel caso della legge sulla carne coltivata poi annullata dall'UE”, hanno precisato Cappato e l’avvocata Gallo, rispettivamente Tesoriere e segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni.

E in merito alle 50 coppie che già hanno contattato l'associazione preoccupate per l'entrata in vigore della legge spiegano che si tratta di “coppie che hanno appena intrapreso il percorso, che hanno solo firmato il consenso in un centro estero o che hanno già fatto il prelievo di gameti. Coppie che stanno attendendo il parto o che stanno per iniziare il percorso dopo aver scelto il Paese con leggi più chiare”. Nello specifico, anche per frenare quelli che sembrano attacchi diretti alla comunità Lgbtq+ ormai palesi da parte del governo di Giorgia Meloni, Cappato e Gallo precisano: “Sono per lo più ragazzi e ragazze giovani, coppie eterosessuali, con donne affette da gravi patologie che rendono impossibile portare avanti una gravidanza”.

“Ma ci sono anche coppie dello stesso sesso che che vogliono fare famiglia con dei figli – ribadisce l'Associazione all'ANSA –. Precisiamo che se la procedura di gravidanza per altri all'estero prende il via dopo l'entrata in vigore della legge, la coppia o la persona coinvolta sarebbe perseguibile penalmente, ma sarà necessario capire come lo Stato intenderà agire. Se la procedura, invece, fosse già stata avviata, la legge non sarebbe applicabile, in base al principio di irretroattività del diritto penale. Sarà comunque importante analizzare ogni caso specifico. C'è da chiedersi come faranno ad individuare le coppie. Faranno delle indagini? Chiederanno un certificato di parto? In ben 66 Paesi la Gpa è regolamentata e questo renderà difficile l'applicazione in particolare nelle fase di cooperazione di polizia per l'acquisizione di fonti di prova. Subito dopo l'entrata in vigore della legge, potrebbe esserci già il primo caso da portare in Tribunale"