Aumentano gli aborti in Italia. Come facciamo a saperlo? Grazie alla – tanto attesa – Relazione del ministero della Salute sull'attuazione della Legge 194/78 che finalmente è stata resa nota dal Parlamento. Non in Aula o sul sito del ministero stesso o di Camera e Senato, ma su Prochoice.it. Non certo uno spazio neutro o apolitico, ma anzi fortemente schierato.
“Sarebbe innanzitutto utile sapere se la relazione è effettivamente quella ufficiale e perché il ministero non l'ha ancora pubblicata, anche perché la legge stessa prevede all'articolo 16 che entro febbraio di ogni anno il Ministro della sanità presenti al Parlamento una relazione sull'attuazione della legge” afferma Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni. L’avvocata rileva quindi che “come ogni anno, la Relazione continua a presentare dati vecchi e poco utili: quelli appena pubblicati sono infatti risalenti al 2022".
I dati sugli aborti in Italia
Due anni fa, quindi, sono state notificate 65.661 Interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg), con un +3,2% rispetto al 2021 quando sono state notificate 63.653 Ivg. Stando ai dati salgono le Ivg anche tra le minorenni: le under18 che hanno effettuato un aborto sono state 1.861 (il 2,8% di tutti gli interventi praticati in Italia) con un tasso di abortività del 2,2 per 1000, in aumento rispetto al 2,1 rilevato nel 2021 e all'1,9 del 2020. Inversione di trend per i sanitari: scende il numero dei medici obiettori e per la prima volta le Ivg farmacologiche superano gli aborti chirurgici.
Le proteste: “Dati vecchi e poco utili, assurdo pubblicarli così”
I dati, sottolinea Gallo, sono “aggregati per Regione. Non rendendo pubblici i dati delle singole strutture non possiamo sapere davvero com'è applicata la legge 194. Ancora una volta ci troviamo davanti a un quadro incompleto e poco utile rispetto alla reale accessibilità e alle modalità di erogazione dell'Ivg nelle strutture ospedaliere del nostro Paese. La nostra richiesta è: rendere disponibili dati disaggregati e eliminare tutte le barriere che ostacolano l'accesso a un diritto fondamentale come quello alla salute".
"Ma come è possibile che la relazione del Ministero della Salute sull'applicazione della legge 194, inviata il 22 novembre scorso ai presidenti di Camera e Senato, ma non ancora comparsa sul sito del Ministero, risulti invece pubblicata sul sito di Pro-choice? Cosa ne pensa il ministro Schillaci? Cosa è successo? C'è da restare un po' più che sorpresi per la singolare vicenda su cui qualcuno dovrà fare chiarezza. Per questo presenterò una interrogazione al ministro sperando che non resti come tutte le altre senza risposta". Lo dichiara la senatrice del Pd Sandra Zampa.