Aborto libero e sicuro: le donne italiane in piazza per rivendicare il diritto all'autodeterminazione

Da Milano a Catania l'associazione Non una di meno celebra la giornata internazionale facendo sentire la voce di centinaia di "Furios3" che vogliono: "Libertà di decidere sul nostro corpo"

di MARIANNA GRAZI -
28 settembre 2022
PER LA LEGGE 194 FLASH MOB PER L ABORTO LIBERO E SICURO ORGANIZZATO DA NON UNA DI MENO

PER LA LEGGE 194 FLASH MOB PER L ABORTO LIBERO E SICURO ORGANIZZATO DA NON UNA DI MENO

Aborto sicuro. Anzi, "aborto sicuro?". O, ancora, "aborto, sicura?". Perché in Italia, oggi, 28 settembre, in occasione della giornata internazionale dell'aborto sicuro, è più che mai lecito chiedersi se interrompere volontariamente la gravidanza sia una procedura sicura, tutelata oltre che dalla forma - in questo caso una legge, la famosa 194 del 1978 - anche nella pratica. E poi, ancora, noi donne, siamo certe di voler ricorrere alla procedura, proprio in questo momento storico in cui i nostri diritti riproduttivi sembrano - o sono? - messi in discussione, non solo all'estero ma anche in Italia? Sì, lo siamo. Ora più che mai è fondamentale far valere le richieste, le libertà, le scelte delle donne. Perché prima di noi c'è chi ha lottato, pagando anche con la vita, per far sì che noi le ottenessimo. Una vita per una vita: madri, sorelle, nonne, zie che hanno permesso alle loro figlie, alle loro nipoti, di avere la facoltà di autodeterminarsi. Di dire: "Non voglio essere madre" o "Non voglio ancora diventare mamma".

Voci dal passato, grida nel presente, rivendicazioni per il futuro

Non una di meno torna in molte piazze italiane il 28 settembre nella giornata internazionale per l'aborto sicuro, dopo il flash mob per la 194 di alcuni giorni fa a Milano

Voci che arrivano dal passato, voci che risuonano da mesi, spaventate da un'escalation di annunci, di minacce più o meno velate e concrete a un diritto, appunto quello all'interruzione volontaria di gravidanza, voci che grideranno ancora all'unisono dalle piazze italiane questo pomeriggio, guidate dall'associazione Non una di meno. "Siamo furiosə perché in tutto il mondo non è possibile abortire in sicurezza e ciò significa la morte per 22 milioni di persone all'anno. In Italia la legge 194, che disciplina l'accesso all'aborto, permette l'obiezione di coscienza del personale medico, che nel nostro Paese arriva quasi al 70%. I consultori pubblici sono stati progressivamente ridotti, dagli anni 70 ad oggi: sono adesso molto meno di un consultorio ogni 20.000 abitanti. Non si investe sull'educazione sessuale e all'affettività e sulla contraccezione gratuita. Quando decidiamo di abortire, siamo stigmatizzatə e colpevolizzatə e il percorso per acccedere all'IVG diventa più difficile. Rivendichiamo con forza che non ci pentiamo di aver abortito e che continueremo a farlo" scrivono le militanti sui social, invitando la mobilitazione femminile. Perché se incitare alla "guerra santa" dell'utero è dannoso, soprattutto prima di vedere se e come, in caso, le cose cambieranno con il nuovo corso politico, non è giusto nemmeno rimanere in silenzio, ma è necessario rivendicare quello che già ci spetta e che spesso è invece tolto.

Le manifestazioni di Non una di meno

A Roma la manifestazione di Non una di meno si svolgerà alle 17.30 in piazza Esquilino. "Vogliamo quello che ci spetta, vogliamo diritti e garanzie, vogliamo molto più di 194. Vogliamo gli obiettori fuori dai consultori e ospedali pubblici. Vogliamo il diritto alla salute, al welfare e al reddito per l'autodeterminazione" scrivono le militanti che hanno intitolato l'iniziativa "Furios3" per "l'aborto libero, sicuro e gratuito". Le militanti sottolineano: "Non giudichiamo la premier Giorgia Meloni come una vittoria delle donne, il suo curriculum politico parla chiaro, questa è l'ennesima beffa in un Paese che odia le donne e non ne garantisce autodeterminazione e autonomia". "Nella giornata mondiale per l'aborto libero - concludono - Non una di meno torna in piazza, con le sorelle iraniane nel cuore, perché nazionalismo e fondamentalismo hanno la stessa matrice oppressiva e patriarcale. La loro lotta è la nostra lotta!". Intanto già dalla mattinata di fronte ad alcune scuole della periferia romana le studentesse hanno manifestato per rivendicare il diritto "all'aborto sicuro, libero e gratuito", in particolare sono scesi in piazza i collettivi del liceo Argan e dell'Istituto Rossellini con il sostegno dell'Osa (Opposizione studentesca d'Alternativa). "Oggi abbiamo lanciato un grido di rabbia a partire da un tema per noi centrale come il diritto all'aborto sicuro e gratuito - sottolineano - soprattutto per quelle ragazze che non possono permettersi cure mediche private e sono destinate ad una vita di sfruttamento, a partire dalla mancanza di possibilità di indipendenza economica. Contro la destra che avanza e le ipocrisie del centrosinistra - concludono - si alza l'opposizione studentesca". Studentesse, militanti, giovani, donne, ragazze, lesbiche, trangender, etero, non binarie. Storie, esistenze, vite. Chiamate a scendere in piazza in primis per se stess3: "Vogliamo la libertà di decidere sul nostro corpo, vogliamo che l'attenzione alla vita sia attenzione all'autodeterminazione per tutte le persone".