Allatta la figlia in piscina, il bagnino le chiede di allontanarsi per non offendere “persone di altre religioni”

La denuncia di Maria Anna Di Iorio che sabato 27 luglio si è sentita fare questa richiesta dal bagnino della piscina comunale di Piacenza dove si trovava col marito e la piccola Chiara, di un anno: “L'ho fatto in chiesa, l'ho fatto in treno, all'estero e non ho mai avuto problemi”

2 agosto 2024
Samuele Uttini Facebook

Samuele Uttini, Maria Anna Di Iorio e la loro figlia Chiara (Facebook)

Le è stato chiesto di allontanarsi perché, col suo gesto, stava offendendo persone di altre religioni. Nulla di blasfemo, tranquilli. La signora stava semplicemente allattando la sua bimba a bordo piscina. 

È accaduto nei giorni scorsi a Piacenza, al Centro Polisportivo Comunale di Largo Anguissola, a Maria Anna Di Iorio, ‘colpevole’ a detta degli operatori di star compiendo un’azione che avrebbe infastidito altri clienti, di fedi diverse, presenti nell’impianto. La donna, 32 anni, aveva deciso di trascorrere col marito e la figlia di un anno una giornata alla piscina comunale, un momento familiare di relax che si è invece trasformato in qualcosa che ancora la lascia senza parole. 

Di Iorio, per sfuggire alla calura estiva, ha infatti deciso di sedersi a bordo vasca per tenere le gambe al fresco mentre dava una seconda poppata alla figlia, che dava segno di essere ancora affamata: “Ai neonati capita spesso di aver voglia di una poppata, che dura veramente una manciata di secondi – ha raccontato al quotidiano locale –. Così ho deciso di sedermi a bordo vasca, tenendo le gambe in acqua per avere più fresco, e le ho dato il seno per allattarla”.

Passano pochi istanti, poi si vede avvicinare uno degli assistenti bagnanti che le chiede di spostarsi “perché le persone di altre religioni potevano non gradire”, ha aggiunto la 32enne.

Non solo, vedendola stupita da questa richiesta e soprattutto dalla giustificazione date, il bagnino le ha anche suggerito di allattare sua figlia ai tavolini del bar, dove avrebbe trovato una certa riservatezza. come se si trattasse di un gesto osceno, da nascondere o comunque da fare in luoghi più celati al resto delle persone presenti nella struttura. “L'ho fatto in chiesa, l'ho fatto in treno, all'estero e non ho mai avuto problemi”, lamenta ancora la mamma.

I problemi, però, stavolta sono sorti solo da parte del personale visto che nell’impianto non c’è alcun cartello che vieti di allattare, né esiste un regolamento generale che possa vietare di farlo in piscina e tantomeno in pubblico. A quanto sappiamo nessuno si era lamentato nel vedere la donna mentre dava da mangiare alla bambina. E davvero un seno scoperto desta ancora scandalo, quando ogni giorno nel nostro Paese si incitano le donne a fare figli, alla maternità totalizzante? E poi non c’è religione che tenga, quando è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a promuovere e sostenere in ogni modo l’allattamento, tutelando quest’azione da qualsiasi atto che ne ostacoli la gestione e il proseguimento.

Il marito di Di Iorio, Samuele Uttini, si è sfogato su Facebook: “In 35 anni non mi era mai capitato di essere allontanato da un luogo pubblico, mai avrei pensato di esserlo (con esplicita richiesta di appartarci al bar… come se lì non ci fossero altre persone) perché mia moglie Maria Anna Di Iorio stava allattando la nostra piccola Chiara… – racconta arrabbiato – per non parlare dei motivi indicati dal personale (offesa alle persone di altre religioni) che sono ben diversi da quelli dichiarati in pubblico dal gestore (corse e tuffi sul bordo… che sono vietati dal regolamento…)”.