Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto...
quando un bambino si stringono al cuor... I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che
allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella -
Maggie Maurer - che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno
la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di
Schiaparelli, tenutosi a Parigi.
Maggie Maurer, 32 anni, sfilata Schiaparelli Haute Couture primavera estate 2022
La
top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una
clutch - non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto - nell'iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell'Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo. Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a
scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera
gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di
empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per
Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.
L’intimo post su Instagram di Maggie Maurer
Il post su Instagram
Nell’intimo post su Instagram,
Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.
La modella Maggie Maurer in passerella e mentre allatta la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi
Maggie Maurer, musa di Roseberry
Chi conosce lo stilista
Daniel Roseberry dall’inizio del suo mandato da Schiaparelli, sa già che la Maurer è una delle sue muse predilette. La bionda modella newyorkese, che
viene da una famiglia con sei fratelli, è stata protagonista di diverse campagne della storica maison. E Maurer ricambia spesso l’apprezzamento di Roseberry: quando non indossa Schiaparelli, sui suoi canali social elogia la maison e il lavoro del suo direttore creativo: “Questa foto significa tutto per me”, ha scritto a proposito di un’immagine di campagna scattata da Roseberry, “Ti amo con tutto il mio cuore! Sono onorata di far parte del tuo mondo”.
Chi è Maggie Maurer
Il suo nome completo è
Margaret Joy ed è nata nel 1990 nello stato di New York, dove è cresciuta nella città di Potsdam assieme ai suoi sei fratelli. Alta 1,79, è bionda ossigenata e ha gli occhi verdi. Racconta lei stessa il suo approdo al mondo della moda: "Ho un amico,
Tom Newton, che è un fotografo. Ci siamo conosciuti lavorando in un piccolo negozio di alimentari qualche anno fa, a casa, e mi pregava sempre di fare un servizio fotografico con lui, così alla fine l’ho fatto, ed è diventata una cosa normale. Per anni ha detto che avremmo dovuto inviare questi scatti alle agenzie, e poi a dicembre lo ha fatto (a mia insaputa). Ne ha inviati solo alcuni all’agente Elmer Olsen senza altre informazioni o modo per contattarmi. Così hanno usato il buon vecchio Internet per rintracciarmi e scoprire dove stavo lavorando. Avevo preso il telefono per fare un’altra chiamata, non ha nemmeno squillato, e dall’altra parte c’era Elmer... il resto è storia, haha". Già nel 2013 Maggie Maurer ha mosso i primi passi nel mondo della moda sfilando per
Calvin Klein, il suo primo contratto in esclusiva, e poi pe
r Antonio Marras, Missoni, Maison Martin Margiela. Il suo volto espressivo e così originale è piaciuto ai magazine indipendenti e più sperimentali, tanto da apparire in copertina su riviste come
Dansk e Husk Magazine.
In Italia, allattamento alla Camera
In Italia nel novembre scorso è caduto il tabù sull’allattamento alla Camera, grazie all’istituzione di tribuna riservata alle deputate-mamme. Un provvedimento deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, con il plauso di Licia Ronzulli (FdI): “Istituzioni da esempio sulla conciliazione lavoro-famiglia”
Licia Ronzulli con la piccola Vittoria all’Europarlamento nel 2010
Era il lontano 2010, quando l’allora eurodeputata
Licia Ronzulli (PdL), oggi senatrice FdI, portò per la prima volta con sé al
Parlamento Europeo la figlia vittoria. Un bebè avvolto in una fascia vicino al petto. Immagini che avevano fatto il giro del web e in tv scatenando un acceso dibattito in Italia. A distanza di 12 anni, anche le
deputate mamme italiane potranno entrare durante le sedute in Aula alla Camera e partecipare ai lavori parlamentari
con i loro figli e allattarli nell’Emiciclo fino al compimento di un anno. Lo ha deciso la Giunta per il Regolamento di Montecitorio, derogando all’articolo che prevede che “nessuna persona estranea alla Camera può, sotto alcun pretesto, introdursi nell’Aula dove siedono i suoi membri”. Secondo quanto è stato deciso
l’allattamento potrà avvenire “
in apposite postazioni collocate nell’ultima fila superiore dell’Emiciclo ovvero in una tribuna riservata, previamente e appositamente individuata dal Collegio dei Questori”.
Ronzulli (FdI): “Finalmente al passo con Bruxelles”
Tra le prime ad applaudire il grande passo avanti dell’Italia è stata proprio la senatrice Licia Ronzulli (FdI) attraverso un Tweet: “Finalmente! Le deputate italiane potranno allattare in Aula alla Camera senza rinunciare al voto. Bruxelles ha aperto la strada già 12 anni fa e lo chiedo da allora per le colleghe neomamme in Italia. Sulla
conciliazione lavoro-famiglia, le Istituzioni devono essere da esempio”