“Il ragazzo dai pantaloni rosa” sbarca su Netflix. La mamma di Andrea Spezzacatena: “Non ce l’ho fatta a educarlo all’occhio per occhio”

Dal 19 marzo sarà sulla piattaforma streaming il film sulla storia del 15enne di Roma che si tolse la vita nel 2012 dopo aver subito bullismo e cyberbullismo. Teresa Manes dedica un dolce ricordo al figlio

di Redazione Luce!
16 marzo 2025
A sinistra, la locandina del film "Il ragazzo dai pantaloni rosa". A destra, Andrea Spezzacatena con la mamma Teresa Manes

A sinistra, la locandina del film "Il ragazzo dai pantaloni rosa". A destra, Andrea Spezzacatena con la mamma Teresa Manes

“Qualcuno avrebbe definito mio figlio Andrea un "bambinone". La verità lo vedeva invece ben educato. Forse pure troppo, col senno del poi. Ma io non ce l'ho fatta ad educare alla violenza o all'occhio per occhio”. A parlare, via Facebook, è Teresa Manes, la mamma di Andrea Spezzacatena, diventato noto suo malgrado come “il ragazzo dai pantaloni rosa”, che a 15 anni si tolse tragicamente la vita, il 20 novembre 2012, dopo essere stato bullizzato dai suoi coetanei per i suoi pantaloni rosa, appunto, e le unghie colorate.

La sua tragica storia è diventata un film apprezzatissimo, Il ragazzo dai pantaloni rosa, prodotto da Eagle Pictures, diretto da Margherita Ferri con Claudia Pandolfi e Samuele Carrino. È stato il film italiano più visto al cinema con ben 9 milioni di euro di incassi. Presentato alla Festa del cinema di Roma 2024, il film è diventato, proiezione dopo proiezione, un baluardo della lotta al bullismo e al cyberbullismo. Ora, dopo aver commosso gli spettatori in sala e neklle scuole, il film approda in streaming su Netflix il 19 marzo. 

In attesa di questo sbarco, che darà a tutti gli abbonati l’occasione di riflettere sulle conseguenze del blussimo e del cyberbullismo sulle vite di chi li subisce, la mamma Teresa, instancabile testimone, ha dedicato un pensiero al figlio: “Questo non significa che mio figlio uscisse indenne dagli sberleffi. Tant'è che è finita come sapete. Io non sono riuscita a vedere per tempo la sua sofferenza. Sono stata ingannata dalla maschera che lui indossava. Bisogna andare oltre l'apparenza. Questa è la verità”. 

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