Bianca Balti inizia la chemio. Su Instagram mostra la malattia senza veli

La supermodella 40enne ha pubblicato una serie di foto in bianco e nero mostrando il nuovo taglio di capelli e la cicatrice dell’intervento per rimuovere il tumore ovarico. Il messaggio di incoraggiamento “a chi come me sta iniziando la terapia”

di MARIANNA GRAZI -
14 ottobre 2024
Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)

Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)

Tre foto in bianco e nero, nuda di fronte all’obiettivo, i segni della malattia esposti in bella vista e il sorriso a illuminare il momento forse più difficile della sua vita: Bianca Balti ha iniziato la chemioterapia

La supermodella lodigiana, 40 anni, torna a mostrarsi sui social per raccontare, attraverso le foto e le immagini del suo corpo spoglio, il suo percorso di cura contro il cancro, un tumore al terzo stadio alle ovaie che ha scoperto poco più di un mese fa. “One step at the time”, un passo alla volta scrive nel post, accompagnato dall’hashtag #lavitaèbella

Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)
Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)

Non perde il sorriso, Balti, nemmeno oggi, nemmeno quando il suo corpo diventa campo di battaglia contro quel nemico invasivo e tenace. I capelli, quelli sì, ma volutamente: non aspetta che la terapia faccia il suo corso e ci dà letteralmente un taglio, mostrandosi con un look sbarazzino, molto corto. 

Qualche settimana fa, dopo l’intervento di rimozione del tumore, la modella aveva annunciato che il 14 ottobre avrebbe iniziato la chemio e, in occasione della prima seduta, è tornata a esporsi sui suoi account, quasi esorcizzando l’inizio di quel durissimo cammino di cura che sta intraprendendo, dandosi coraggio e cercando di infonderne – come spiega nelle stories di Instagram dove pubblica il backstage degli scatti postati – “a chi come me sta iniziando la terapia”.

Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)
Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)

Manda quindi un pensiero a tutte le donne colpite come lei da tumore ovarico e più in generale a tutte le persone malate, a chi si mette nelle mani dei dottori con fiducia, con speranza di guarigione, con la voglia di giocarsi il tutto per tutto ma anche con la paura di quello che le aspetta, del dolore e perché no, anche della morte. Un messaggio quasi ottimista corredato da un enorme sorriso. Eppure la stessa Bianca stia affrontando mesi difficili: la prova sta in quella lunga cicatrice che le attraversa l’addome, esposta come prova che, seppur ferita, seppur acciaccata, lei è pronta a fare qualsiasi cosa pur di uscire dal tunnel della malattia. E nella piccola sagoma a fior di pelle dove verrà fissata la flebo per la chemio. 

Non c’è vergogna, nel mostrarsi. Bianca è bellissima ma non perché ha un fisico statuario, da top model. È bella nella sua forza d’animo e nella sua fragilità del corpo, come lo sono tutte le donne, gli uomini, le persone che stanno affrontando le cure e non nascondono le ferite, noncuranti dei giudizi, noncuranti del pietismo ancora troppo diffuso nella società. Ed è bella perché non pensa solo a sé ma lancia costantemente messaggi a favore della prevenzione, dell’importanza di sottoporsi a controlli di routine, per aumentare la consapevolezza tra la gente.

Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)
Bianca Balti (Instagram / @morellibrothers)

Il cammino sarà lungo, in salita, pieno di ostacoli, di momenti difficili. Ma è una strada, quella della chemioterapia, necessaria. Che la modella ha intenzione di affrontare “un passo alla volta”, con i tempi necessarie, la solarità che l’ha sempre contraddistinta e l’amore dei suoi cari, famiglia, figlie e amiche, che non l’hanno abbandonata e stanno iniziando con lei a percorrere la strada della cura. Stare meglio si può, ne è convinta Bianca. Lo dichiara con forza in ogni sua apparizione, che serve a lei per sdoganare la malattia, a togliere quel senso di vergogna e serve al suo pubblico per infonderle la forza necessaria, anche solo se virtuale. 

Ma alla fine ciò che conta è non essere sole a percorrere quel cammino, alla fine dei conti è avere un sostegno, qualunque esso sia. E “alla fine del giorno, tutto quello che abbiamo è quello che siamo”.