Bloccanti della pubertà: per la scienza sono uno strumento terapeutico fondamentale per i minori transgender

Dopo la recente sospensione delle prescrizioni nel Regno Unito, la Società Tedesca di Psichiatria e Psicoterapia dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha pubblicato un report che esprime un parere fortemente positivo

di CLARA LATORRACA
18 marzo 2025
Un recente report della Società Tedesca di Psichiatria e Psicoterapia dell’Infanzia e dell’Adolescenza ribadisce l'importanza di questo tipo di farmaci

Un recente report della Società Tedesca di Psichiatria e Psicoterapia dell’Infanzia e dell’Adolescenza ribadisce l'importanza di questo tipo di farmaci

I percorsi di affermazione di genere per i minori transgender che comprendono l'assunzione di bloccanti per la pubertà non sono pericolosi e non esistono motivazioni scientifiche valide per limitarne l’accesso: lo afferma un recente report della Società Tedesca di Psichiatria e Psicoterapia dell’Infanzia e dell’Adolescenza (DGKJP), che ribadisce l'importanza di questo tipo di farmaci nel trattamento della disforia di genere nei minori.

Il parere positivo della comunità scientifica arriva tre mesi dopo la decisione del Regno Unito di sospendere la prescrizione di questo tipo di farmaci al di fuori di studi clinici, citando la necessità di maggiori dati sugli effetti a lungo termine. Tuttavia, sono molti gli esperti che ritengono che questa decisione non rifletta il reale stato della ricerca e che possa privare le giovani persone trans di un trattamento potenzialmente salvavita e aumentare di conseguenza il rischio di disagio psicologico e depressione.

Cosa sono i bloccanti della pubertà e perché sono importanti

I bloccanti della pubertà sono farmaci che interrompono temporaneamente il processo di sviluppo sessuale, impedendo la produzione di ormoni come testosterone ed estrogeni. Questo trattamento è completamente reversibile e viene utilizzato per dare ai giovani con disforia di genere il tempo di esplorare la propria identità senza la pressione dei cambiamenti corporei irreversibili della pubertà, come ad esempio la comparsa del ciclo mestruale. L'obiettivo principale è ridurre il disagio psicologico associato alla disforia di genere, prevenendo l’emergere di caratteristiche fisiche che potrebbero aumentare il senso di incongruenza e sofferenza. Numerosi studi indicano che i bloccanti della pubertà possono migliorare la qualità della vita dei giovani transgender, riducendo il rischio di ansia, depressione e ideazione suicidaria.

Cosa dice il report tedesco

Il documento della DGKJP, frutto di un ampio lavoro multidisciplinare, offre raccomandazioni dettagliate per la diagnosi e la gestione clinica di bambini e adolescenti con incongruenza di genere, sottolineando che l'approccio deve essere basato su evidenze scientifiche e sul benessere del paziente. E secondo il parere delle 26 società mediche che hanno firmato il report, i bloccanti della pubertà rappresentano uno strumento terapeutico fondamentale per molti adolescenti transgender.

Oltre ad affermare che il trattamento con bloccanti della pubertà può aiutare a ridurre la disforia di genere, prevenendo lo sviluppo di caratteristiche sessuali secondarie indesiderate, il documento afferma che gli effettivi rischi legati ai bloccanti della pubertà, come la possibile riduzione della densità ossea, devono essere attentamente monitorati, ma non giustificano un divieto generalizzato dell’utilizzo di questo tipo di farmaci. Il report enfatizza inoltre che l’uso dei bloccanti è reversibile e permette agli adolescenti di esplorare la propria identità di genere senza la pressione imposta dai cambiamenti corporei della pubertà.

Le raccomandazioni del documento tedesco sono in linea con quelle di altre istituzioni internazionali come la World Professional Association for Transgender Health (WPATH) e l’Endocrine Society. Entrambe hanno confermato che i bloccanti della pubertà, se utilizzati sotto stretta supervisione medica, possono migliorare il benessere psicologico dei giovani transgender e ridurre il rischio di ansia, depressione e autolesionismo. Le indicazioni sottolineano l'importanza di un approccio medico basato sulle evidenze, che tenga conto delle esigenze individuali di ogni paziente e garantisca un trattamento sicuro ed efficace. Il messaggio della comunità scientifica è chiaro: la priorità deve essere il benessere delle giovani persone transgender, che devono essere supportate con cure adeguate e rispettose della loro identità.