Camera Usa, bagni donne vietati alle transgender. McBride: “Qui per combattere per i veri problemi”

Lo speaker Mike Johnson ha annunciato il divieto sostenendo: “Tutti i locali divisi per sesso della Camera e degli edifici degli uffici sono riservati ad individui di quel sesso biologico”. La replica modello della prima deputata trans eletta al Congresso

di Redazione Luce!
21 novembre 2024
Mike Johnson e Sarah McBride

Lo spekaer della Camera Johnson vieta l'accesso ai bagni femminili alle donne trans. La replica della deputata McBride

La Camera degli Stati Uniti vieta alle persone transgender di utilizzare i bagni che non corrispondono al loro “sesso biologico”. Lo ha annunciato lo speaker della Camera Mike Johnson: “Le donne meritano spazi riservati solo alle donne”, ha messo in evidenza intervenendo su un tema che sta agitando i repubblicani dopo l'elezione della democratica Sarah McBride, la prima donna transgender in Congresso.

No alle donne transgender nei bagni femminili

La deputata conservatrice Nancy Mace nei giorni scorsi aveva lanciato una pesante accusa proprio nei suoi confronti: “È biologicamente un uomo non c’entra nulla nei bagni delle donne”, ha detto senza mezzi termini parlando della futura collega dem che le ha risposto ricordando che “ogni giorno gli americani vanno al lavoro con persone che hanno storie di vita diverse dalle loro e li trattano con rispetto, spero che i membri del Congresso possano mostrare la stessa gentilezza”. Una richiesta a cui invece ha fatto eco l’assurda dichiarazione della trumpiana di ferro Marjorie Taylor Green, che si è addirittura spinta a paventare un confronto fisico con McBride qualora avesse usato i bagni delle donne.

"Tutti i locali divisi per sesso della Camera e degli edifici degli uffici sono riservati ad individui di quel sesso biologico", si legge nella misura dello speaker Johnson che comunque sottolinea che ogni deputato ha il suo bagno privato e sono disponibili bagni unisex. E replicando alle parole della storica neo eletta ha afferma: “Noi trattiamo tutti con dignità e rispetto”. Ma ha anche voluto essere "inequivocabilmente chiaro: un uomo è un uomo, una donna è una donna e un uomo non può diventare una donna".

Il divieto di Johnson riecheggia quelli adottati da 14 Stati a guida repubblicana e dà la misura della guerra culturale, contro quella che definiscono la cultura woke, che i repubblicani – che da gennaio controlleranno sia Casa Bianca che Congresso – intendono portare a Washington.

La replica di Sarah McBride: “Qui per combattere veri problemi”

La deputata dem, che ha già fatto la storia con la sua elezione ma non si accontenta, ha scelto di replicare non dando adito ad ulteriori polemiche, come a voler lasciare che i conservatori si cuociano nel fuoco lento delle loro battaglie ideologiche mentre lei pensa ad altro.

“Non sono qui per combattere per i bagni, sono qui per combattere per i cittadini del Delaware e per ridurre i costi che le famiglie devono affrontare. Come tutti i membri, seguirò le regole delineate dal Presidente Johnson, anche se non sono d'accordo con loro. Questo tentativo di distrarre dai veri problemi che affliggono questo Paese non mi ha distratto negli ultimi giorni”. 

L’affondo è arrivato dal suo profilo di X. “Servire nel 119° Congresso sarà l'onore di una vita – aggiunge McBride – e non vedo l'ora di conoscere i miei futuri colleghi di entrambe le fazioni: ognuno di noi è stato mandato qui perché gli elettori hanno visto in noi qualcosa che apprezzano. Non vedo l'ora di vedere queste qualità nei miei nuovi colleghi e spero che tutti cercheranno di fare lo stesso con me", ha concluso.