Palermo, cavallo stramazza a terra. L'ira degli animalisti: "È ora di dire basta"

Tra chi chiede di fermare le botticelle abusive e punire i vetturini e chi invece propone di trasformare le licenze, la tradizione delle carrozze per i turisti è ormai passata di moda

di DOMENICO GUARINO -
7 agosto 2023
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Un anno fa Matera, poi Firenze, ora Palermo: un altro cavallo da traino è stramazzato al suolo a causa del gran caldo e della fatica. Il suo lavoro? Quello di arrecare divertimento ai turisti e guadagno al proprietario. Anche a costo della (sua) vita.

La protesta delle associazioni animaliste

L’ultimo episodio si è verificato venerdì nel capoluogo siciliano. A sollevare il caso sono state alcune associazioni animaliste tra cui Ada, Lida, Oipa ed Enpa, con una nota: "In questi giorni, abbiamo segnalato costantemente alla polizia municipale la presenza di carrozze abusive in tutto il centro storico.
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Il grande caldo e lo sforzo estremo a cui è sottoposto l'animale spesso ne mettono a rischio la vita

Tali segnalazioni sono state effettuate sia telefonicamente, alla centrale operativa dei vigili urbani, che in forma scritta allo stesso comando. Proprio ieri abbiamo appreso la convalida degli arresti domiciliari di uno 'gnuri' (si tratta del cocchiere/conducente delle carrozze) piuttosto conosciuto".

Cavallo si accascia a Palermo: i precedenti

A luglio dello scorso anno era toccato ad un cavallo che si era accasciato al suolo mentre trainava una carrozza sulla strada statale 7, a poche decine di metri da uno degli accessi al centro urbano di Matera (via San Vito). L’animale stava facendo una passeggiata privata con il suo cocchiere, quando è caduto al suolo forse a causa del grande caldo. A poche ore di distanza, a Firenze, un altro esemplare adibito al trasporto di turisti è caduto in ginocchio, scatenando una vera e propria bufera sui social. In questo caso l’animale sembrava essere semplicemente scivolato per via della poca aderenza degli zoccoli sulla pavimentazione e non a causa di un malore dovuto dal caldo eccessivo.
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Cavalli crollati sotto il sole a Matera e a Firenze

Caldo estremo e sforzo eccessivo

Quelli che abbiamo elencato sono, per altro, solo gli ultimi casi. Negli anni sono stati decine infatti i cavalli da traino caduti sull’asfalto a causa delle alte temperature e dello sforzo cui sono sottoposti, spesso senza alcun rispetto né ritengo da parte di  chi ha a cuore solo il proprio interesse. Parliamo sia dei vetturini, ovviamente, ma anche dei turisti, che per soddisfare il loro divertimento,  non si fanno scrupoli di montare a bordo di veicoli obsoleti, incuranti della fatica cui vengono sottoposti i poveri cavalli. Anche ammettendo, e non concedendo, che oggi farsi scorrazzare per le strade cittadine da un cavallo abbia un senso, e non sia solo una sciagurata pratica che, scimmiottando fasti del passato, ridicolizza utilità non più attuali a danno di creature viventi, che spesso ne pagano le conseguenze, anche estreme.
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Vetturini di carrozze trainate da cavallo giro turistico a Pisa

“È tempo di superare questa tradizione antiquata e invisa ai più, che ancora va avanti sulla pelle dei cavalli per gli interessi di una manciata di conduttori. La riconversione di tali licenze in quelle per taxi non solo sarebbe opportuna dal punto di vista etico, ma rappresenterebbe un segnale di sensibilità ecologica laddove si passasse alla trazione elettrica” commenta Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa.

Le singole ordinanze non bastano

Malgrado sul territorio nazionale siano state emanate singole ordinanze che vietino l’uscita delle carrozze nelle ore più calde della giornata, i provvedimenti  infatti non bastano anche perché le regole non sempre vengono rispettate. Le associazioni animaliste che hanno denunciato l'ultimo episodio occorso a Palermo "pretendono che venga rispettato il concetto di legalità e soprattutto che vengano puniti gli abusivi con il relativo sequestro delle carrozze ed eventualmente dei cavalli, qualora fossero sprovvisti di codice stalla.
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Carrozze trainate da cavalli in Piazza del Popolo a Roma

Capita infatti che le carrozze abusive e i loro cocchieri inciampino spesso nel mondo delle corse clandestine, e per tale reato è prevista la sospensione della licenza”. Le associazioni chiedono, quindi, maggiori controlli alla polizia municipale, al Questore ed al Prefetto: “Siamo stanchi di vedere cavalli stramazzati al suolo, è anacronistico l’uso del cavallo in città in mezzo a clacson, bus ed auto, sovente sull’asfalto cocente e con orari di lavoro proibitivi e stressanti”.

L'appello di Oipa: "Abolire le carrozze"

L’Oipa da parte sua, si è invece recentemente rivolta direttamente al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, affinché includa l’abolizione le carrozze a trazione animale nella riforma del Codice della strada o nel disegno di legge sulla sicurezza stradale. Recentemente il ministro ha proposto la sospensione o la revoca della patente per chi abbandona animali, una misura d’emergenza per contrastare il fenomeno ancora troppo diffuso. Secondo le associazioni, il modello da seguire è quello della Reggia di Caserta dove, a seguito di un incidente in cui un cavallo era collassato agonizzante, si è deciso di passare a golfcar. Lo stesso avviene anche nello storico sito di Petra, in Giordania, dove i cavalli sono stati sostituiti da auto elettriche.
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Gli ambientalisti propongono di sostituire le licenze dei vetturini con quelle per i taxi o per altre vetture che non provochino danni ai cavalli

In Italia non sembra però essere  così facile. Attualmente, come l’associazione ricorda, i vetturini che posseggono la licenza sono poche decine a Pisa, Firenze, Roma, Palermo come a Messina. Queste non possono essere abolite dall’amministrazione locale senza una riforma nazionale che tuteli anche gli animali. “La vita dei cavalli, al pari di quella dei cani e dei gatti, chiede di essere tutelata e lo Stato deve fare la sua parte per difendere ogni animale in quanto essere senziente. Da ultimo, anche il nuovo articolo 9 della Costituzione sancisce la difesa degli animali e della biodiversità” continua l’Oipa. Vedremo se la battaglia avrà successo o dovremo tristemente continuare a contare i cavalli morti per il nostro divertimento.