Sono stati identificati dai carabinieri i quattro presunti autori dell'aggressione alla coppia gay avvenuta nei giorni scorsi a Roma. Si tratterebbe di tre uomini e una donna, poco più che ventenni e incensurati. I due ragazzi aggrediti, accompagnati dall'avvocato, sarebbero stati risentiti stamattina dai carabinieri e avrebbero riconosciuto dalle foto i quattro. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che tutto sia nato da una lite stradale poi degenerata con calci, pugni, insulti omofobi nei confronti della coppia gay. Violenze immortalate nel video poi diffuso dal Gay Center proprio con l’obiettivo di arrivare all’identificazione.
“L'aggressione dello scorso weekend a Roma testimonia l'incremento di violenza e discriminazioni verso le persone Lgbtqia+ nel nostro paese e le immagini pubblicate, di una crudezza devastante, non mostrano un caso isolato ma la nostra quotidianità, come dimostrano i Centri Antidiscriminazioni. L'Italia è al 36o posto in Europa per tutela dei diritti Lgbtqia+ ed è tra i primi paesi per crimini verso le persone trans. Ne abbiamo abbastanza di un governo che ci ignora, che non riconosce la violenza a cui ci espone, di fatto legittimandola” dichiara Rachele Giuliano, presidente di Arcigay Roma.
"Se lo stato continua a non tutelarci dalla violenza, ormai più che istituzionalizzata, dovremo trovare il modo per proteggerci. Le braccia che hanno dato quelle frustate sono armate anche dalla politica che ci governa e soffoca. Non possiamo permetterci di continuare a subire passivamente e pagare con la nostra pelle. Siamo stanchə e pretendiamo riconoscimento, diritti, tutele. Torneremo ad occupare, con i corpi e anche ogni giorno se sarà necessario, le strade e le piazze delle nostre città. Renderemo sicuri i nostri spazi ad ogni costo” conclude Pietro Turano, vicepresidente di Arcigay Roma.