"Partiamo dal presupposto che è sicuramente colpa mia, perché dovevo farmi i fatti i miei e starmene a casa e invece sono uscita fuori perché è una bella giornata, c'è il sole. Mi serviva un adattatore nuovo perché ho preso il cellulare nuovo e volevo fare un giro”. Comincia così, in chiave un po' ironica, lo sfogo via social di Daisy Osakue, discobola italiana e detentrice del record nazionale nella specialità. "Entro alla Apple, per chi è di Torino sa come è fatta, ha un piano sopra (l'atleta si riferisce al negozio in via Roma, ndr). Vado al piano sopra, prendo l'adattatore e nel frattempo guardo le cover. Intanto con le cuffie stavo ascoltando musica, ero di buon umore", continua.
Poi avviene il fattaccio: “A un certo punto dico di andare giù a vedere le cuffie, vediamo se fare questa pazzia di comprare le cuffie della Apple. Sento qualcuno che si ferma davanti a me, mi blocca e fa: ‘Devi pagare prima di uscire’. Replico: ‘In che senso devo pagare, sto andando giù: dopo che ho guardato quello che guardo pago giù”, spiega. L'atleta è stata fermata da un membro della security del negozio, che ha provato a giustificarsi dicendo di star facendo il suo lavoro. Osakue ha però replicato immediatamente alle parole dell'uomo: “Gli dico: ‘Dai, guardiamoci, hai bloccato me e non hai bloccato altra gente, perché?’”. Sa benissimo che si tratta di una questione di pura apparenza, è ‘colpa’ del colore della sua pelle. È razzismo.
La campionessa racconta di aver estratto dal portafoglio il tesserino Fiamme Gialle, a cui appartiene: “Gli faccio: ‘Hai beccato l'unico militare di colore e lo hai bloccato perché pensavi che stesse rubando’. Non ha più detto niente”. La 28enne dice poi di aver parlato anche con un'altra ragazza del negozio: “Una ragazza, gentilissima, mi ha chiesto se ci fosse qualche problema. Le ho detto: ‘Devo pagare, perché mi è stato detto di dover pagare assolutamente qua sopra prima di scendere’. Lei mi fa: "No no guarda, puoi andare giù e fare quello che vuoi, poi puoi pagare con uno di noi”.
Nei video in cui la discobola racconta quanto accaduto compare una scritta: "Ho un vulcano dentro di irritazione. Sono pazza io?". "La cosa mi ha dato alquanto fastidio perché mi ha fermato, mentre stavo scendendo le scale tra tantissima gente, come se stessi rubando l'intero negozio. Invece avevo in mano un adattatore da 25 euro. Poi la cosa divertente per me è che, se stessi rubando, ce l'avrei in mano?", termina la ragazza, prima di pronunciare un ironico "buona Domenica".