Lo scorso 12 maggio la Svizzera ha vinto la 68esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Il cantante Nemo, nome d’arte di Nemo Mettler, 25enne non binary, ha trionfato con “The Code”, una canzone che celebra l’identità oltre le norme di genere maschile e femminile.
Con questa vittoria la Svizzera ha ottenuto il diritto di ospitare nel 2025 il più grande evento di musica dal vivo del mondo. Le città di Zurigo, Ginevra, Berna e Basilea hanno tutte presentato domanda per essere la esclusiva location dello spettacolo. Ma c’è un ma. I gruppi conservatori elvetici minacciano di impedire al Paese vincitore di accogliere l’Eurovision del prossimo anno affermando che il concorso musicale è un “evento di propaganda” che “celebra il satanismo e l’occultismo”.
Il partito cristiano conservatore dell’Unione democratica federale svizzera (EDU) ha dichiarato infatti che cercherà di utilizzare il sistema di democrazia diretta dello Stato per mettere ai voti le richieste di prestito delle città candidate. “L’Eurovision Song Contest è un’orribile occasione di propaganda”, ha affermato martedì l’EDU con un post sui social. Samuel Kullmann, politico senior, ha detto all’emittente svizzera SRF che il suo partito è stato disturbato dalla crescente “celebrazione, o almeno tolleranza del satanismo e dell’occultismo” dell’evento musicale europeo. "Sempre più artisti presentano messaggi apertamente occultisti e li sottolineano con i rispettivi simboli", ha aggiunto.
Se l’EDU è un partito politico minore, con un solo seggio nel Consiglio nazionale elvetico, è anche vero che le sue richieste di referendum sono state sostenute in alcuni cantoni dal più grande Partito popolare svizzero di destra (SVP) e dall’Associazione svizzera dei contribuenti. L’ala giovanile dell’UDC ha citato l’introduzione del terzo genere e l’“aperto antisemitismo” come motivo per sostenere un referendum. Eventuali voti popolari contro le città svizzere che chiedono di ospitare l’Eurovision non andrebbero necessariamente a favore della destra politica, ma la minaccia di plebisciti introduce incertezza per la pianificazione dell’evento.
Il tempo stringe: non è possibile votare prima di novembre, ma la città che in cui far svolgere l'evento di maggio 2025 dovrebbe essere scelta dalla Società svizzera di radiodiffusione in consultazione con l'Unione europea di radiodiffusione entro la fine di agosto.