Nell'ultima bozza delle conclusioni del G7 che si apre oggi a Borgo Egnazia, in Puglia, è stato tolto il punto in cui i rappresentanti dei Paesi membri sottolineavano l'importanza a garantire “un accesso effettivo e sicuro all'aborto”. Lo si è appreso da fonti europee accreditate e immediatamente la notizia ha scatenato numerose polemiche contro la dirigenza del vertice, alla cui guida c’è il Governo Meloni.
Il punto sul diritto all'aborto era stato inserito nel corso del G7 di Hiroshima e, spiegano le stesse fonti, Francia e Canada in vista del summit in Puglia avevano chiesto di rafforzare il riferimento. Da quanto sembra, invece, si è andati in direzione contraria: “Quale Paese avrà insistito per riportate indietro la Storia? È gravissimo che nell'ultima bozza delle conclusioni del G7 sia stato tolto il punto in cui si sottolineava l'importanza di garantire un accesso effettivo e sicuro all’aborto e che proprio dai cosiddetti Grandi della Terra arrivi questo tradimento delle donne”, evidenzia la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.
“È il G7, non Atreju – le fa eco Alessandro Zan, deputato responsabile Diritti del Pd, facendo riferimento al recente vertice di FdI in Sardegna –. Utilizzare la presidenza italiana del più importante forum intergovernativo per attaccare i diritti delle donne è gravissimo. Questo G7 si apre nel peggiore dei modi per l'Italia e la sua credibilità”.
In serata, dopo le critiche, da fonti della Presidenza del G7 Italia fanno sapere però che “Nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all’aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso. Tutto quello che entrerà nel documento conclusivo sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7”. Insomma se una nota su questo diritto tanto contestato ci sarà o meno lo sapremo solo a cose fatte.
La discrepanza tra scelte del governo ed elettori
Intanto però, a elezioni Europee (e amministrative in Italia) trascorse o quasi, c’è una nota importante da mettere in evidenza, che ben si adatta al contesto che si è venuto a creare anche a margine del G7. Poco importa chi siano stati i vincitori e le vincitrici delle ultime consultazioni, almeno per quanto riguarda questioni particolarmente scottanti come il diritto all’eutanasia o all’aborto. Da un’indagine SWG, infatti, emergono temi che, stranamente, mettono d’accordo tutti e sono quelli dei diritti civili. A commissionare il sondaggio è stata l’Associazione Luca Coscioni, che conferma un sempre più forte sostegno dell’opinione pubblica per il diritto all'autodeterminazione.
“Esiste una discrepanza sul tema dei diritti civili tra le scelte di Governo e le posizioni dei loro stessi elettori – commenta Marco Cappato, dell’Associazione Luca Coscioni -, in particolar modo in tema di eutanasia e aborto. Le libertà si costruiscono in Italia e in Europa anche fuori dal recinto dei partiti, con la partecipazione civica tra un’elezione e l’altra.”
Aborto, eutanasia, Gpa e Pma: anche gli elettori di Destra chiedono maggiori diritti
L’indagine pone quesiti come “L’accesso all’interruzione volontaria della gravidanza è da migliorare (anche per garantire autodeterminazione delle donne)?” Sì, almeno secondo il 62% di chi vota Fratelli d’Italia, il 61% di chi sceglie Lega e il 78% di chi vota Forza Italia. Rispetto all’eutanasia l’83% degli elettori di Fratelli di Italia è a favore della legalizzazione, in linea con il resto della popolazione. Anche da chi vota FI e Lega esiste un forte sostegno. Vediamo nel dettaglio la questione della gestazione per altri: il 65% degli italiani è favorevole alla regolamentazione (la metà apre alla forma “solidale”) e il 46% degli elettori di Forza Italia è contro il ddl Varchi.
“I dati mostrano una vera e propria spaccatura tra gli elettori della maggioranza anche sul tema della gravidanza per altri – spiega l’Associazione Luca Coscioni –: il 46% degli elettori di Forza Italia è contro il ddl Varchi e i ddl collegati che mirano a rendere reato universale la Gpa, anche se effettuata all’estero (la proposta Varchi è sostenuta solo dal 39%, mentre il 15% dichiara di non conoscere il tema). Il punto di congiunzione tra chi vota maggioranza e opposizione si trova sulla necessaria regolamentazione della maternità surrogata in Italia, nella versione solidale (senza commercializzazione, ben vista dal 65% degli italiani e dal 48% dei FDI, 57% dei leghisti, 67% dei forzisti).
Sull’eutanasia – continua l’Associazione – l’attuale esecutivo sollecitato, come i precedenti, dalla Corte costituzionale all’approvazione di una legge in grado di regolamentare il tema della morte volontaria assistita (tecnica già legale, in determinate condizioni, con la sentenza Cappato/Dj Fabo, però senza una norma non può essere applicata in maniera uniforme). Ben l’84% degli italiani risulta a favore di una legge sull’eutanasia, come l’83% degli elettori di Fratelli d’Italia e Forza Italia e il 77% di chi ha votato Lega alle ultime politiche. Pieno appoggio alla legalizzazione dell’eutanasia da parte delle opposizioni, i cui elettori si dichiarano ampiamente sensibili alla tutela di tutti i diritti civili oggetto dell’indagine”.
Infine, sembrerebbe esistere un netto scollamento tra elettori e partiti anche rispetto al tema dell’aborto. Solo il 25% degli italiani non lo ritiene un diritto a livello nazionale (il 36% tra chi vota FDI, 29% Lega, 26% Forza Italia). La legge ultra quarantennale per la maggior parte degli italiani è da modificare: solo per il 12% in senso più restrittivo, per il 69% in modo migliorativo (nonostante i principali partiti di maggioranza e opposizione siano contrari a modificare la legge) in termini di accesso all’interruzione volontaria di gravidanza e tutela al diritto all'autodeterminazione e alla salute (62% FDI, 61% Lega e FI). Nello specifico, tra chi auspica un’evoluzione della legge 194 (il 55% degli italiani) occorre agevolare l’interruzione di gravidanza farmacologica, permettendo l'autosomministrazione del secondo farmaco, il misoprostolo e, dove possibile, a domicilio, come avviene nel resto del mondo. La pensa così anche il 49% del popolo FDI, il 48% di quello Lega, e ben il 65% degli elettori di Forza Italia. Un’area di miglioramento comunemente intesa riguarda anche la gratuità della contraccezione per tutti 35% (43% FDI, 38% Lega, FI 29%) insieme a un migliore accesso alla tecnica, necessario per il 45% degli italiani (FDI 42%, Lega 48%, FI 52%).
“Al centro dell’attualità – sottolinea l’Associazione Coscioni – vi è anche la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, per i fatti di cronaca relativi agli ostruzionismi istituzionali alla trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali. Ma solo il 16% degli intervistati è contro l’accesso della PMA alle donne single: in Forza Italia prevalgono i sì 52% contro il 41%; Lega sostanzialmente a metà (46% no e 45% sì), così pure gli elettori di FDI, con il 41% favorevole e poco maggiore il fronte del no che si assesta sul 49%”.
Sulle coppie dello stesso sesso regna invece l’incertezza: il 47% lascia il libero arbitrio, anche se a prevalere sono il 37% degli intervistati a favore, contro il 16% di contrari. In questo caso la differenza tra opposizione (tutta favore) e maggioranza (tutta contro) è netta.
Più libertà di autodeterminazione
“I risultati dell'ultimo sondaggio rivelano una forte spinta verso maggiori libertà – è il commento finale di Cappato –. La maggioranza delle persone chiede nuove leggi sull’eutanasia, la gravidanza per altri solidale, e un miglioramento delle normative sull'aborto e sulle tecniche di fecondazione assistita. È particolarmente significativo che anche gli elettori di Fratelli d'Italia, della Lega e di Forza Italia, nonostante le posizioni avverse del partito, sostengano queste riforme. Gli italiani vogliono decidere autonomamente su questioni intime e drammatiche, senza proibizioni insensate imposte dallo Stato. A livello europeo, la legislatura che si apre ora rappresenta una straordinaria opportunità per provare a costruire un’Europa delle libertà. L'Associazione Luca Coscioni e Eumans, insieme a partner in tutta Europa, stanno raccogliendo firme per chiedere all’Unione europea di attivarsi per garantire diritti fondamentali a tutte le persone”.
Le sei petizioni al Parlamento europeo
Il “pacchetto” di 6 petizioni al Parlamento europeo promosse da Associazione Luca Coscioni e Eumans ( vale a dire il movimento paneuropeo di cittadini fondato da Marco Cappato) insieme a una rete di ONG di tutta Europa, riguarda temi legati ai diritti civili, come eutanasia, aborto e cannabis, ma anche democrazia e ambiente, allevamenti intensivi, carbon pricing e intelligenza artificiale civica. “È fondamentale non limitarsi a registrare le posizioni ufficiali dei partiti: sia in Italia che in UE le libertà si costruiscono soprattutto tra un’elezione e l’altra, con la partecipazione civica, anche fuori dal recinto di partiti che riescono a portare al voto sempre meno persone”.