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Home » Attualità » Giornata mondiale contro l’AIDS: cos’è Pep, il farmaco d’emergenza contro i rapporti a rischio

Giornata mondiale contro l’AIDS: cos’è Pep, il farmaco d’emergenza contro i rapporti a rischio

Dal 2018 al 2021 sono state infettate dall'Hiv più persone di quante diagnosticate. Per questo è stato lanciato il farmaco PEP capace di evitare il trasmettersi della malattia

Edoardo Martini
1 Dicembre 2022
Giornata Mondiale contro l'Aids

Giornata Mondiale contro l'Aids

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Dal 2018 al 2021 sono aumentate le infezioni dall’Hiv. Un numero che spaventa, riportato nel rapporto che, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, viene fornito dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Nel 2021 sono state riscontrate 106.508 nuove infezioni

Una persona su otto, stima il rapporto, vive con l’Hiv nell’Ue e nello Spazio economico europeo (con anche Norvegia, Islanda e Liechtestein) senza che gli sia stato diagnosticato. Il report evidenzia però anche un netto calo delle nuove diagnosi di Hiv nel 2020, il primo anno del Covid-19.
Nel 2021, invece, ogni giorno sono state effettuate quasi 300 nuove diagnosi di Hiv in 46 dei 53 paesi della regione, di cui 45 ogni giorno provenienti da paesi Ue/See. Questo equivale a 106.508 infezioni di nuova diagnosi nella regione, di cui 16.624 provenienti da paesi dell’Ue/See. Poco più della metà di quelli con nuova diagnosi nel 2021 aveva un numero di cellule CD4 inferiore a 350 per mm3 al momento dell’analisi, indicando che molto probabilmente avevano convissuto con l’Hiv non diagnosticato fino a 8-10 anni.

Cos’è Pep, il farmaco d’emergenza nei rapporti a rischio

Molte persone, in vista della Giornata mondiale contro l’Aids, si sono poste questa domanda: è possibile accedere a terapie d’emergenza nel caso si sia incorsi a rapporti a rischio? La risposta è sì. Se sempre più spesso si sente parlare di PrEP – profilassi pre esposizione contro l’HIV – in questa giornata è un’altro termine a tenere banco, molto simile ma non uguale. Si tratta della PEP – profilassi POST esposizione: un farmaco d’emergenza, che va assunto non oltre le 48 ore dal rapporto sessuale, considerando anche che prima si prende più alte saranno le possibilità di successo. Per accedervi basterà andare – entro due giorni – al pronto soccorso di un ospedale che sia dotato di un reparto di malattie infettive, dichiarando di aver avuto un rapporto a rischio Hiv. A questo punto l’infettivologo di turno prescriverà la PEP per 28 giorni, alla fine dei quali sarà effettuato un test Hiv di conferma, per scongiurare il contagio.

La domanda che sicuramente vi starete facendo è: ‘E sono passati più di 2 giorni?’ Il consiglio è di recarsi comunque per chiedere il farmaco, lasciando all’infettivologo la decisione se prescriverlo o meno. Se sono passati invece più di tre giorni il quadro si complica perché dovrete aspettare un mese per fare il test Hiv. L’esame è anonimo e gratuito, ma è molto importante perché se il risultato fosse positivo bisognerà iniziare subito la terapia che garantirà comunque una buona qualità della vita ma soprattutto renderà l’Hiv non trasmissibile alle altre persone.

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L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
Dal 2018 al 2021 sono aumentate le infezioni dall'Hiv. Un numero che spaventa, riportato nel rapporto che, in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids, viene fornito dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dell'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Nel 2021 sono state riscontrate 106.508 nuove infezioni

Una persona su otto, stima il rapporto, vive con l'Hiv nell'Ue e nello Spazio economico europeo (con anche Norvegia, Islanda e Liechtestein) senza che gli sia stato diagnosticato. Il report evidenzia però anche un netto calo delle nuove diagnosi di Hiv nel 2020, il primo anno del Covid-19. Nel 2021, invece, ogni giorno sono state effettuate quasi 300 nuove diagnosi di Hiv in 46 dei 53 paesi della regione, di cui 45 ogni giorno provenienti da paesi Ue/See. Questo equivale a 106.508 infezioni di nuova diagnosi nella regione, di cui 16.624 provenienti da paesi dell'Ue/See. Poco più della metà di quelli con nuova diagnosi nel 2021 aveva un numero di cellule CD4 inferiore a 350 per mm3 al momento dell'analisi, indicando che molto probabilmente avevano convissuto con l'Hiv non diagnosticato fino a 8-10 anni.

Cos'è Pep, il farmaco d'emergenza nei rapporti a rischio

Molte persone, in vista della Giornata mondiale contro l'Aids, si sono poste questa domanda: è possibile accedere a terapie d'emergenza nel caso si sia incorsi a rapporti a rischio? La risposta è sì. Se sempre più spesso si sente parlare di PrEP - profilassi pre esposizione contro l’HIV – in questa giornata è un'altro termine a tenere banco, molto simile ma non uguale. Si tratta della PEP – profilassi POST esposizione: un farmaco d'emergenza, che va assunto non oltre le 48 ore dal rapporto sessuale, considerando anche che prima si prende più alte saranno le possibilità di successo. Per accedervi basterà andare – entro due giorni – al pronto soccorso di un ospedale che sia dotato di un reparto di malattie infettive, dichiarando di aver avuto un rapporto a rischio Hiv. A questo punto l'infettivologo di turno prescriverà la PEP per 28 giorni, alla fine dei quali sarà effettuato un test Hiv di conferma, per scongiurare il contagio. La domanda che sicuramente vi starete facendo è: 'E sono passati più di 2 giorni?' Il consiglio è di recarsi comunque per chiedere il farmaco, lasciando all'infettivologo la decisione se prescriverlo o meno. Se sono passati invece più di tre giorni il quadro si complica perché dovrete aspettare un mese per fare il test Hiv. L'esame è anonimo e gratuito, ma è molto importante perché se il risultato fosse positivo bisognerà iniziare subito la terapia che garantirà comunque una buona qualità della vita ma soprattutto renderà l'Hiv non trasmissibile alle altre persone.
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