Giornata mondiale dell’infanzia, troppo spesso violata

Matrimoni e quindi gravidanze precoci: in molti Paesi del globo le bambine vengono private della loro infanzia e costrette ancora oggi a sposarsi

di DOMENICO GUARINO
20 novembre 2024
Una protesta organizzata da Amnesty International contro le spose bambine (Afp)

Una protesta organizzata da Amnesty International contro le spose bambine (Afp)

La Giornata Internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra ogni anno il 20 novembre, è stata istituita per ricordare il momento in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) nel 1989. Un’occasione importante per rinnovare l’attenzione verso il rispetto e il riconoscimento della centralità dei diritti di ogni bambino, bambina e adolescente.

Negli anni tanti sforzi sono stati fatti per migliorare le condizioni di vita dei minori, anche in situazioni di grave disagio. Nonostante ciò, la piaga dei matrimoni precoci è lontana dall'essere debellata: sono infatti ancora 640 milioni nel mondo le donne e le ragazze che si sono sposate prima di aver compiuto 18 anni. In pratica, ogni giorno 33 mila bambine sono costrette a contrarre matrimonio prima del tempo.

I dati sui matrimoni infantili

Quasi la metà di loro (il 45%, ovvero 290 milioni) vive nei Paesi dell’Asia meridionale e il 20% (circa 127 milioni) nell’Africa sub-sahariana. Seguono l’Asia orientale e la regione del Pacifico (95 milioni) e quella dell’America Latina (58 milioni).

In particolare i primi cinque Paesi per diffusione dei matrimoni precoci sono: India (15,64 milioni), Bangladesh (4,38 milioni), Nigeria (3,74 milioni), Etiopia (2,27 milioni), Brasile (2,22). Seguono Pakistan, Indonesia, Messico, Repubblica Domenicana del Congo, Filippine.

Secondo un recente rapporto di Unicef sono tuttavia le bambine e le ragazze che vivono nei Paesi dell’Africa sub-sahariana quelle che corrono il rischio più elevato al mondo di matrimonio precoce: una su tre, infatti, si sposa prima dei 18 anni. In particolare in Niger, con il 76% delle ragazze che si sposano prima dei 18 anni, in Repubblica Centrafricana (61%), Ciad (61%), Mali (54%), Burkina Faso (52%).

Una situazione destinata per altro ad aggravarsi ulteriormente in futuro a causa dell’aumento globale della popolazione, che vedrà raddoppiare il numero degli abitanti dei Paesi dell’Africa sub-sahariana entro il 2050.

Le conseguenze più gravi dei matrimoni precoci sono le gravidanze precoci con elevati rischi di mortalità per madre e bambino, l’abbandono scolastico e la mancanza di istruzione, l’isolamento sociale, l’aumento dei casi di violenza e abusi domestici e la mancanza di indipendenza ed emancipazione. 

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Le cause

Ma quali sono i motivi che possono spingere una famiglia a far sposare la propria figlia ancora adolescente? Secondo gli esperti, si va dalla disparità e discriminazioni di genere, determinata da una visione patriarcale della società, alla povertà, al pagamento della dote, alle guerre e alle situazioni di insicurezza.

La cosa incredibile è che anche nei civilissimi Stati Uniti il matrimonio infantile è ancora un problema diffuso, con oltre 300.000 casi documentati tra il 2000 e il 2018, soprattutto giovani di 16 o 17 anni, ma anche matrimoni minori di età inferiore, spesso uniti a partner significativamente più grandi. Oltre ai matrimoni domestici, dal 2007 al 2017 sono state approvate più di 8.500 richieste di visto per unione coniugale che includevano almeno un minore, evidenziando la connessione tra il problema e le normative sull’immigrazione.

Attualmente, negli USA, solo 13 Stati americani vietano il matrimonio per i minori di 18 anni senza eccezioni, mentre 37 lo consentono con condizioni o deroghe. Quattro stati (California, Oklahoma, New Mexico e Mississippi) non hanno stabilito un’età minima, creando ulteriori vulnerabilità per i minori coinvolti.

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Per fortuna a breve, almeno negli States, le cose potrebbero cambiare con una proposta di legge federale introdotta al Congresso degli Stati Uniti con l’obiettivo di affrontare il fenomeno dei matrimoni precoci nel Paese, il Child Marriage Prevention Act 2024, che ha proprio l’obiettivo di uniformare le normative, garantendo protezioni più rigorose a livello nazionale. Tra le misure principali, il disegno di legge prevede la creazione di una Commissione Nazionale per la Lotta ai Matrimoni Precoci, incaricata di analizzare il problema e proporre soluzioni legislative. Inoltre incentiva gli Stati che vietano i matrimoni precoci tramite finanziamenti aggiuntivi legati al Violence Against Women Act (VAWA) e sovvenzioni per gruppi di lavoro locali dedicati alla prevenzione del fenomeno.