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Home » Attualità » Gli abbracci di Mahmood e Blanco: essere “mammoni” non è più una vergogna per gli uomini

Gli abbracci di Mahmood e Blanco: essere “mammoni” non è più una vergogna per gli uomini

Dopo la vittoria a Sanremo 2022, i due artisti hanno festeggiato andando subito ad abbracciare la mamma. Ecco un'altra lezione che abbiamo appreso dal Festival

Luca Marchetti
9 Febbraio 2022
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Chi l’ha detto che è una vergogna essere mammoni? Perché abbracciare la mamma in pubblico, dedicare una canzone alla nonna scomparsa o anche solo piangere non dovrebbe essere qualcosa “da uomini”? Al Festival di Sanremo 2022 l’Italia ha imparato a sdoganare tanti pregiudizi: Blanco e Mahmood con la loro “Brividi“ ci hanno insegnato che l’amore è libero, che non ha senso stare a parlare di eterosessualità e omosessualità (che cosa cambia?); dopo la vittoria, poi, ci hanno insegnato che un abbraccio alla mamma non è qualcosa di cui vergognarsi, che manifestare l’amore verso la propria famiglia è tanto bello quanto naturale, e non qualcosa di imbarazzante. E la stessa lezione, sull’amore per i propri cari, ce l’ha data anche Irama con la sua “Ovunque sarai“, canzone che l’artista ha dedicato alla nonna scomparsa. Sono tante le lezioni che l’Italia ha appreso al Festival di Sanremo 2022 e potremmo qui continuare, ricordando la lezione di Drusilla Foer (perché un uomo non può sentirsi donna?), oppure la lezione di Achille Lauro (per essersi scusato con tutte le donne), o ancora la lezione di Lorena Cesarini sul razzismo. Insomma, ce ne sono tante. Ma qui vogliamo concentrarci su un dettaglio, su una lezione in particolare: essere mammoni non è più una vergogna per gli uomini.

Mahmood abbraccia la mamma: “Non te lo saresti mai immaginato”

Mahmood e mamma Anna, l’abbraccio più bello ❤@AnnafrauAnna @Mahmood_Music pic.twitter.com/JgJCfnEm2m

— Clara (@MariaclaraPra) February 6, 2022

Subito dopo la vittoria del Festival di Sanremo 2022, Mahmood ha rivolto il suo pensiero alla donna che lo ha cresciuto da sola, la mamma Anna Frau. “Voglio salutare la mia mamma ma non sta qua, sta in hotel”, ha detto l’artista sul palco poco dopo la proclamazione del vincitore. Tuttavia, la madre non si trovava all’Ariston per la finale, era in albergo a guardare alla televisione il figlio esibirsi e vincere Sanremo. Ed è proprio in quell’albergo che Mahmood si è fiondato a fine serata. Un video, finito sui social, ha immortalato il loro abbraccio. Mahmood sorride mentre tiene stretta la mamma Anna Frau e a un certo punto le grida: “Ia ti la crediàs crasa” che in sardo significa “Non te lo saresti mai immaginato”. I due, come dimostrano le immagini, sono legatissimi anche perché Anna ha cresciuto da solo Alessandro (Alessandro Mahmoud è il nome vero di Mahmood). Il padre, di origini egiziane, ha lasciato la famiglia quando Mahmood aveva solo cinque anni. “Ero così piccolo – ha ricordato l’artista – I momenti di rabbia sono venuti dopo e li ho superati. Sono cresciuto con mia madre, i vicini di casa erano mia zia, i miei cugini: mia mamma ha dodici fratelli, siamo una grande famiglia”, ha spiegato Mahmood. L’artista, anche dopo il successo di “Soldi”, aveva parlato del legame con il padre e lo aveva così ricordato: “Non posso dire che papà mi sia mancato, perché mia madre mi ha fatto anche da padre, mi ha dato tutto… devo tutto a mamma”.

Blanco abbraccia i genitori dopo la vittoria del Festival di Sanremo 2022

Blanco abbraccia e bacia i genitori: “Da piccolo li facevo dannare”

Anche Blanco, dopo la vittoria del Festival di Sanremo 2022, è corso ad abbracciare i genitori. Il primo pensiero del cantante di 18 anni è stato per la mamma: “Dov’è? È qui, vado da lei”, aveva detto dopo la proclamazione. E infatti, per qualche minuto, il cantante è corso verso la platea per andare ad abbracciare mamma e papà. A fine serata, l’artista ha poi spiegato il motivo del caloroso abbraccio: “Da piccolo li facevo dannare, vederli piangere e abbracciarli è stato bellissimo: sono stati loro a spingermi a venire a Sanremo con questa canzone”. Così ha spiegato l’artista nella conferenza stampa subito dopo la finale, nella quale poi Blanco ha voluto anche mandare un saluto speciale al suo paesino d’origine: Calvagese della Riviera, Brescia.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Chi l'ha detto che è una vergogna essere mammoni? Perché abbracciare la mamma in pubblico, dedicare una canzone alla nonna scomparsa o anche solo piangere non dovrebbe essere qualcosa "da uomini"? Al Festival di Sanremo 2022 l'Italia ha imparato a sdoganare tanti pregiudizi: Blanco e Mahmood con la loro "Brividi" ci hanno insegnato che l'amore è libero, che non ha senso stare a parlare di eterosessualità e omosessualità (che cosa cambia?); dopo la vittoria, poi, ci hanno insegnato che un abbraccio alla mamma non è qualcosa di cui vergognarsi, che manifestare l'amore verso la propria famiglia è tanto bello quanto naturale, e non qualcosa di imbarazzante. E la stessa lezione, sull'amore per i propri cari, ce l'ha data anche Irama con la sua "Ovunque sarai", canzone che l'artista ha dedicato alla nonna scomparsa. Sono tante le lezioni che l'Italia ha appreso al Festival di Sanremo 2022 e potremmo qui continuare, ricordando la lezione di Drusilla Foer (perché un uomo non può sentirsi donna?), oppure la lezione di Achille Lauro (per essersi scusato con tutte le donne), o ancora la lezione di Lorena Cesarini sul razzismo. Insomma, ce ne sono tante. Ma qui vogliamo concentrarci su un dettaglio, su una lezione in particolare: essere mammoni non è più una vergogna per gli uomini.

Mahmood abbraccia la mamma: "Non te lo saresti mai immaginato"

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Subito dopo la vittoria del Festival di Sanremo 2022, Mahmood ha rivolto il suo pensiero alla donna che lo ha cresciuto da sola, la mamma Anna Frau. "Voglio salutare la mia mamma ma non sta qua, sta in hotel", ha detto l'artista sul palco poco dopo la proclamazione del vincitore. Tuttavia, la madre non si trovava all'Ariston per la finale, era in albergo a guardare alla televisione il figlio esibirsi e vincere Sanremo. Ed è proprio in quell'albergo che Mahmood si è fiondato a fine serata. Un video, finito sui social, ha immortalato il loro abbraccio. Mahmood sorride mentre tiene stretta la mamma Anna Frau e a un certo punto le grida: "Ia ti la crediàs crasa" che in sardo significa "Non te lo saresti mai immaginato". I due, come dimostrano le immagini, sono legatissimi anche perché Anna ha cresciuto da solo Alessandro (Alessandro Mahmoud è il nome vero di Mahmood). Il padre, di origini egiziane, ha lasciato la famiglia quando Mahmood aveva solo cinque anni. "Ero così piccolo - ha ricordato l'artista - I momenti di rabbia sono venuti dopo e li ho superati. Sono cresciuto con mia madre, i vicini di casa erano mia zia, i miei cugini: mia mamma ha dodici fratelli, siamo una grande famiglia", ha spiegato Mahmood. L'artista, anche dopo il successo di "Soldi", aveva parlato del legame con il padre e lo aveva così ricordato: "Non posso dire che papà mi sia mancato, perché mia madre mi ha fatto anche da padre, mi ha dato tutto... devo tutto a mamma".
Blanco abbraccia i genitori dopo la vittoria del Festival di Sanremo 2022

Blanco abbraccia e bacia i genitori: "Da piccolo li facevo dannare"

Anche Blanco, dopo la vittoria del Festival di Sanremo 2022, è corso ad abbracciare i genitori. Il primo pensiero del cantante di 18 anni è stato per la mamma: "Dov'è? È qui, vado da lei", aveva detto dopo la proclamazione. E infatti, per qualche minuto, il cantante è corso verso la platea per andare ad abbracciare mamma e papà. A fine serata, l'artista ha poi spiegato il motivo del caloroso abbraccio: "Da piccolo li facevo dannare, vederli piangere e abbracciarli è stato bellissimo: sono stati loro a spingermi a venire a Sanremo con questa canzone". Così ha spiegato l'artista nella conferenza stampa subito dopo la finale, nella quale poi Blanco ha voluto anche mandare un saluto speciale al suo paesino d'origine: Calvagese della Riviera, Brescia.
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