Alessia Piperno è libera. Giovedì 10 novembre il governo italiano ha annunciato che le autorità iraniane hanno liberato l'italiana che era stata arrestata a Teheran, in Iran, il 28 settembre scorso. "Dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia", scrivono in una nota. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a far sì che la 30enne riabbracci i familiari, ha informato i suoi genitori con una telefonata. "Il segretario generale Stoltenberg mi perdonerà se faccio una cosa irrituale. Come avrete saputo Alessia Piperno sta tornano a casa. Volevo ringraziare i nostri servizi di Intelligence, il sottosegretario Mantovano, e il ministero degli Esteri per il lavoro straordinario, silenzioso per riportare a casa questa ragazza" ha detto la premier, concludendo le dichiarazioni dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "I'm sorry", ha aggiunto Meloni rivolgendosi al politico norvegese.
Le tappe della vicenda
"Rilasciata. Ti aspettiamo Ale". Questo uno dei primi messaggi pubblicati su Instagram dagli amici della Piperno, appena appresa la notizia della sua liberazione. La travel blogger originaria di Roma era arrivata in Iran a luglio dopo aver viaggiato per circa sette anni tra in Pakistan, Marocco, Honduras, Messico, Panama, Islanda e Sri Lanka. Era stata arrestata a fine settembre, dopo avere festeggiato il proprio compleanno con alcuni amici a Teheran. A darne notizia era stato il papà Alberto, il quale ha spiegato che proprio da quel giorno non si avevano più tracce della figlia. subito nei confronti della famiglia era scattata la macchina della solidarietà, oltre ad essersi subito attivati i servizi diplomatici della Farnesina.
infuocata situazione in cui si trovava (e si trova) il Paese a seguito della morte della 22enne Mahsa Amini, uccisa dalla polizia morale per aver messo male il velo, "ma perché anche io ora sono parte di tutto questo". Nel giorno del suo trentesimo compleanno, poi, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con il sogno di ricostruire un villaggio. Sogno infranto dalle autorità iraniane che l'avevano arrestata. "Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso", sosteneva il padre ai microfoni dell'Ansa. L'Ambasciata d'Italia a Teheran, in stretto raccordo con la Farnesina, ha seguito la vicenda dell'arresto, trattando con le istituzioni iraniane per il suo rilascio. Fino ad oggi.
In uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall'Iran, Alessia faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la "decisione più saggia sarebbe quella di lasciare il Paese ma - scrive - non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai". "E non lo faccio per sfidare la sorte" continuava riferendosi all'