Luis Rubiales si dimette. Il bacio senza consenso? "Ho fiducia nella verità"

Dopo settimane di polemiche e la strenua 'resistenza' alle accuse, l'ormai ex presidente della federazione calcistica spagnola alza bandiera bianca

di EDOARDO MARTINI
11 settembre 2023
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Luis Rubiales annuncia le sue dimissioni. Dopo le polemiche per il bacio sulla bocca (senza consenso) alla giocatrice Jenni Hermoso, il presidente – già sospeso – della Federazione di calcio spagnola alza bandiera bianca. "Dimissioni? Sì, devo farlo perché non posso continuare il mio lavoro. Prendo questa decisione dopo essermi assicurato che la mia partenza contribuirà alla stabilità che ci permetterà di portare i Mondiali 2030 nel nostro Paese", dichiara. Rubiales rinuncia anche al ruolo di vicepresidente del Comitato Esecutivo dell'Uefa.
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L'ex presidente della Federcalcio spagnola si è dimesso anche da vicepresidente della Uefa

Il bacio senza consenso a Jenni Hermoso

Sono state settimane di bufera, quelle successive alla prima vittoria della nazionale femminile della Spagna a un Mondiale di calcio, lo scorso 20 agosto. Quella che doveva essere una festa, in realtà, si è trasformata in un caso mediatico, ma anche politico e giudiziario. Un gesto di euforia, quello del presidente della Rfef, che in realtà è stato vissuto e interpretato – giustamente – come un abuso nei confronti della calciatrice Jenni Hermoso, che è stata baciata senza il suo consenso sulla bocca durante la premiazione della finale della Coppa del Mondo, vinta per 1-0 sull’Inghilterra.
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Il bacio sulla bocca alla calciatrice durante la premiazione alla Coppa del Mondo di Calcio lo scorso 20 agosto

Da qui, dalle immagini immediatamente circolate in rete, era scattata la scintilla che ha infiammato il mondo sportivo e non solo. Sospeso dalla carica viste anche le mancate scuse – ha sempre sostenuto che "il bacio era consensuale" – contro di lui si era schierato anche il governo iberico e perfino l'Onu. La Procura del Tribunale Nazionale spagnolo ha poi aperto un procedimento per violenza sessuale e alla fine è arrivata anche la denuncia della campionessa, depositata appena 5 giorni fa.

Rubiales annuncia le dimissioni

Nonostante la resistenza, Luis Rubiales si è quindi arreso. Alla luce della denuncia della calciatrice, della sospensione per 3 mesi dalla Fifa e della richiesta di aprire un'inchiesta per "aggressione sessuale e coercizione" nei suoi confronti, nella serata di domenica 10 settembre si è dimesso. E lo ha fatto annunciandolo durante una intervista al giornalista inglese Piers Morgan.

Sui social annuncia: "Difenderò la mia innocenza"

In serata, però, l'ormai ex presidente della federcalcio spagnola ha voluto ribadire la sua posizione, in un post sui suoi profili social con una lettera nella quale parla di "una campagna sproporzionata" nei suoi confronti. Nessun cenno, invece, al gesto compiuto.
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La Fifa aveva già sospeso il presidente della Federcalcio spagnola per 3 mesi e la procura ha avviato un procedimento penale contro di lui per violenza sessuale

"Oggi alle 21 e 30 ho trasmesso al presidente ad interim Pedro Rocha le mie dimissioni dalla carica di presidente della RFEF. L'ho anche informato che ho fatto lo stesso con la mia posizione alla UEFA, quindi che posso essere sostituito alla vicepresidenza - scrive il 46enne -. Dopo la rapida sospensione operata dalla FIFA, oltre al resto delle procedure aperte contro di me, è evidente che non potrò tornare al mio posto. Insistere nell'aspettare e aggrapparmi non porterà alcun contributo positivo né alla Federazione né al calcio spagnolo. Tra l'altro perché ci sono poteri di fatto che impediranno il mio ritorno – prosegue –. C'è la gestione della mia squadra e, soprattutto, la felicità che provo per l'enorme privilegio di questi più di 5 anni alla guida della RFEF". È per questo che, scrive, "Non voglio che il calcio spagnolo venga danneggiato da tutta questa campagna sproporzionata e, soprattutto, prendo questa decisione dopo essermi assicurato che la mia partenza contribuirà alla stabilità che permetterà sia all'Europa che all'Africa di rimanere unite nel sogno del 2030, che permetterà di portare nel nostro Paese il più grande evento al mondo". (Spagna, Portogallo e Marocco lavorano a una candidatura congiunta per il mondiale di calcio del 2030, ndr), "Devo guardare avanti, guardare al futuro. Ora c'è qualcosa che mi impegna saldamente. Ho fiducia nella verità e farò tutto ciò che è in mio potere affinché prevalga" ribadisce Rubiales. Che poi conclude: "Le mie figlie, la mia famiglia e le persone che mi amano hanno subito gli effetti di un'eccessiva persecuzione, oltre a tante falsità, ma è anche vero che in strada, ogni giorno sempre di più, prevale la verità".