“Il lavoro minorile ruba il futuro ai giovani”. Parola del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Reggio Emilia per celebrare il Primo Maggio, “la festa della Repubblica fondata sul lavoro” scandisce.
Il capo dello Stato, nella giornata del 29 aprile, ha scelto il distretto della meccatronica di Reggio Emilia, in particolare gli stabilimenti Landi Renzo e Walvoil Interpump Group a Corte Tegge di Cavriago, per anticipare la Festa dei lavoratori e richiamare l’attenzione su vari aspetti legati al mondo del lavoro.
“Celebriamo il valore della giornata del 1° maggio con necessario anticipo, nel cuore del distretto della meccatronica, qui a Reggio Emilia” dice l’inquilino del Quirinale nel suo discorso davanti agli operai.
“Ampliare la base del lavoro e la sua qualità, deve essere assillo costante a ogni livello, a partire dalle istituzioni” è il monito del presidente che tornerà in Emilia Romagna il 2 maggio per una visita a Cesena in un altro distretto produttivo di spicco, quello agricolo, in occasione dell’anteprima della 40esima edizione di Macfrut, il salone internazionale dedicato all’ortofrutta che si aprirà il 3 maggio alla Fiera di Rimini.
Il discorso del capo dello Stato
“Dopo l’anno scorso, a Udine, anticipiamo anche questa volta la celebrazione della Festa in un luogo di lavoro che guarda all’innovazione” dice Sergio Mattarella.
“Una realtà che ribadisce il valore costituzionale del lavoro e che sottolinea, al contempo, come esso si confermi il motore della crescita e della coesione sociale della Repubblica” aggiunge.
Il capo dello Stato prosegue: “È il lavoro che ci mette di fronte alle sfide nuove, alle necessità e a bisogni emergenti, per chiederci come rilanciare il nostro Paese in Europa e nel mondo”.
Quindi Mattarella ricorda che “l’attività lavorativa è stata lo strumento che ha permesso e favorito la mobilità sociale” ed è ciò che “mette ogni cittadino nella condizione di scegliere il proprio posto nella vita della comunità”.
E, allora, mentre “si riaffaccia la tentazione di arrendersi all’idea che possa esistere il lavoro povero, la cui remunerazione non permette di condurre una esistenza decente, è necessario affermare con forza il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto” sostiene.
Lo sfruttamento minorile
Sergio Mattarella ricorda, poi, che un recente rapporto ha messo in evidenza come l’occupazione minorile sfruttata sia ancora una piaga presente.
“Lo sfruttamento ai danni dei minori costituisce un grave furto di futuro, sottraendo questi ragazzi alla scuola e spingendoli verso la marginalità” è il monito del capo dello Stato. “E’ un tema che riguarda anche la condizione di molti lavoratori immigrati” aggiunge.
Occupazione e sicurezza
Altro aspetto da porre in primo piano è quello degli infortuni in ambito lavorativo. Questi “distruggono vite, gettano nella disperazione famiglie, provocano danni irreversibili, con costi umani inaccettabili” ricorda il capo dello Stato.
“Sappiamo bene che le battaglie del movimento sindacale dei lavoratori hanno contribuito in modo significativo a raggiungere traguardi di progresso sociale evidenti e che l’Italia, nella sua trasformazione, ha compiuto giganteschi passi di crescita e di progresso. Ma le contraddizioni tendono sovente a riprodursi, come in ogni vicenda umana” aggiunge.
La precarietà
Le imprese cercano personale qualificato e formato. “La precarietà come sistema stride con le finalità di crescita e di sviluppo” dice ancora il presidente.
E continua: “Se le cifre sono preoccupanti e note, e denunciano in Italia un alto tasso di inattività rispetto ai parametri europei, una risposta adeguata può venire soltanto da un concreto impegno di mobilitazione collettiva che sappia valorizzare il grande patrimonio di competenze presente nel nostro Paese”.
“C’è amarezza in chi constata che la piena occupazione, specie per i giovani e le donne, è di là da venire. Così come nel Mezzogiorno” sono ancora le parole del capo dello Stato.
Parità di genere
Nel lungo discorso del Capo dello Stato c’è spazio anche per la parità in ambito occupazionale. L’impiego deve essere inteso “come antidoto, come strumento efficace per combattere in modo proficuo discriminazioni e illegalità diffuse” richiama la più alta carica dello Stato.
“L’attività lavorativa è parametro che permette di misurare l’effettivo livello di parità, sul terreno della occupazione e dei salari, tra donne e uomini. Al fine di verificare il rispetto di quanto disposto dall’articolo 37 della nostra Costituzione” dice prima di recitare lo stesso articolo.
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione” ricorda l’inquilino del Quirinale.