Maturità, la studentessa: "Bocciatemi, ho troppa ansia per gli esami"

Natalie di Reggio Emilia ha deciso di salvaguardare la propria salute mentale. Come lei, 7 giovani su 10 hanno pensato almeno una volta di lasciare la scuola

di EDOARDO MARTINI
22 giugno 2023

Natalie, la studentessa che ha chiesto di essere bocciata a causa dello stress e degli attacchi di panico per l'esame di stato (Instagram)

Chiedere di non essere ammessa all'esame di maturità a causa di ansia e di attacchi di panico. E' la storia di Natalie, una studentessa di Reggio Emilia, che l'anno scorso a tre settimane dalla fine della scuola ha chiesto di farsi bocciare perché non riusciva più a sostenere la pressione delle verifiche e dell'esame di stato in arrivo.
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La confessione della ragazza: "Sono arrivata ad un certo punto dove il mio corpo e la mia testa mi dicevano basta" (Instagram)

Maturità, stress e attacchi di panico

La studentessa, in un'intervista realizzata da ScuolaZoo, ha ripercorso l'anno scolastico che l'ha portata a salvaguardare la propria salute mentale per poi arrivare alla maturità di oggi molto più serena e tranquilla. "L'anno scorso facevo il quinto anno, ma ci sono sono stati diversi intoppi, quindi eccomi qua di nuovo", comincia così a parlare Natali mettendo poi in evidenza quanto è stato difficile ripartire dopo 2 anni e mezzo di DAD. "Ho sottovaluto l'anno 2021-2022 perché dopo 2 anni e mezzo di pandemia, con le videolezioni a casa, tornare in presenza è stato un pochino più difficile". Poi il momento più buio: "Sono arrivata ad un certo punto dove il mio corpo e la mia testa mi dicevano basta. Verso la metà di aprile ho iniziato ad avere attacchi di panico mai avuti prima. Mi sentivo mancare il respiro. Mi dicevo 'non ce la faccio più, ma sono io o sono gli altri? E per gli altri intendo la scuola, il sistema scolastico'". E ancora: "Con la DAD all'inizio mi sono trovata bene. Anzi con gli altri ci scherzavamo sopra. Però poi nelle realtà dei fatti si è dimostrato che molti non hanno un metodo di studio. Io l'anno scorso mi sono ritrovata a dover studiare due materie insieme, anche se non centravano niente l'una con l'altra". "E allora ho detto: 'Cosa mi conviene fare? Ci provo fino all'ultimo, rischiando di non essere ammessa all'esame o essere ammessa però con il corrispettivo stress arrivando a fare delle brutte prove scritte, un brutto orale e rischiando di essere bocciata?. Quest'ultima sarebbe stata l'opzione più brutta per cui ho preso la decisione di smettere". "Cioè continuavo ad andare a scuola ma ho chiesto alla coordinatrice di classe di non voler essere ammessa all'esame, cosa che pochi studenti avrebbero fatto. Ho scelto di fare così perché, per come sono fatto io, ho sempre cercato di mettere davanti la salute rispetto alle altre cose", le sue parole.

"Le potenzialità ce l'aveva, ma nella vita ci sono anche dei fattori esterni"

Poi sono arrivate le parole di una sua cara amica: "Le potenzialità per finire l'anno lei ce le aveva, ma nella vita dipende anche da fattori esterni. Le ho detto 'continua, provaci fino alla fine', però la vedevo stanca e quindi ci sta di staccare la spina da tutto, anche dal percorso scolastico per prendersi un attimo di riflessione per se stessi". "Un po' questa cosa ti fa riflettere. Perché anche se lei vive la sua vita, da spettatore esterno, qualche domanda te la fai visto che io l'ho vissuta in maniera diversa. Ti fermi e rifletti che forse c'è qualcosa che non va. Ti fai tante domande fino a che non arrivi al punto di staccare", conclude l'amica.
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La 19enne da questa situazione ha capito una cosa: fregarsene del giudizio degli altri (Instagram)

Il monito della studentessa: "Fregatevene del giudizio degli altri"

Natalie ha voluto anche parlare dell'aiuto ricevuto da figure professionali: "Al di fuori della scuola non ho ricevuto nessuno aiuto, perché non volevo creare altri problemi non sapendo come avrebbero reagito i miei genitori". Alla domanda su come è l'umore verso lo psicologo scolastico, la studentessa non ha dubbi: "E' tutto l'anno che stiamo lavorando per dare maggiore accesso e maggior confort a tutti i ragazzi che devono far richiesta, ma che non se la sentano per poter usufruire dello sportello psicologico". "La difficoltà maggiore nel chiedere aiuto è sicuramente l'esporsi. Magari quelli più sfacciati dicono 'non mi interessa del giudizio degli altri', ma ci sono alcuni dove nelle loro teste si innesca un meccanismo. Quello che se vai dallo psicologo sembri uno sfigato o ho dei problemi in famiglia" prosegue la studentessa. Infine, un messaggio verso tutti gli studenti che si trovano nella sua stessa situazione: "Io sono fiera della decisione che ho preso perché era una cosa che sentivo dentro. Me ne sono fregata del giudizio degli altri. Al di là di questo, ogni tanto è meglio pensare un pochino di più a se stessi perché la vita è fatta di alti e bassi".
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Il 74% degli studenti ha considerato di abbandonare gli studi dopo la scuola dell'obbligo (Instagram)

Secondo un sondaggio realizzato da ScuolaZoo, il 92% degli studenti si ritiene poco o per nulla soddisfatto del sistema scolastico attuale, mentre il 74% ha considerato di abbandonare gli studi dopo la scuola dell'obbligo. Il motivo principale è sempre lo stesso: stress eccessivo causato da compiti e interrogazioni. Dati che fanno riflettere.