Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Maura ed Emanuele convolano a nozze: il matrimonio dopo la doppia transizione

Maura ed Emanuele convolano a nozze: il matrimonio dopo la doppia transizione

Lei era un maschio, lui una femmina: hanno completato il cambio di sesso e ora, a Recanati, saranno protagonisti di un matrimonio d'eccezione

Marianna Grazi
11 Agosto 2022
Emanuele Loati e Maura Nardi

Emanuele Loati e Maura Nardi

Share on FacebookShare on Twitter

Sui colli tanto cari a Leopardi andrà presto in scena un matrimonio mai visto prima, almeno a Recanati. Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25, sono prima di tutto “una coppia e stiamo pensando alla nostra unione e al nostro futuro. Per noi è una cosa naturale, ma sappiamo che per molti non è così”. Perché, in secondo luogo, oltre ad essere innamorati, i due sono giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d’amore con le nozze.

L’odissea verso la nuova identità e il matrimonio

transgender
Tre anni fa Emanuele e Maura si sono conosciuti durante il loro percorso di transizione

Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati. Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia di uno Stato che ha fatto di tutto per mettere loro i bastoni tra le ruote. Ma dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l’ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità (processo già di per sé molto lungo, che per anni limita la libertà di scelta di tantissime persone). Era l’ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Maura, prima transgender non vedente a completare la transizione

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. La (quasi) 41enne ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Già, perché come lei stessa racconta a Quotidiano Nazionale, soffre da quando ha 19 anni di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina. Ma aggiunge anche che “è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere”. “Con l’identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po’, ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c’è la tua vita”.

bandiera trans*
Maura, non vedente dal 2019, sostiene che: “Con l’identità di genere non si può scendere a patti”

Sei anni fa, per prima cosa, si è rivolta a uno psicologo privato, poi al Movimento identità transessuale di Bologna e, infine, ha iniziato la terapia ormonale.  “Certi percorsi si fanno per autentica necessità – afferma, citando con riconoscenza chi le è stato sempre accanto -. Rapportarmi con i miei familiari e con dei professionisti mi ha aiutato a prendere veramente coscienza dei miei bisogni”. “Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Dentro di me però sapevo che era l’unica cosa da fare per stare bene”, ci tiene a ribadire, anche perché invece gli amici non sono stati così comprensivi. Alcuni si sono allontanati o hanno smesso di salutarla, fingendo di non conoscerla. Ma alla domanda se si sia mai pentita delle sue scelte non ha dubbi: “Oggi so che rifarei tutto perché quello che ho perso è niente rispetto a quello che ho guadagnato – ribadisce Maura -. Quando ho fatto coming out, qualche amico si è allontanato. Ne ho trovati altri e ho riscoperto quelli che sono rimasti. La ciliegina sulla torta è stata l’arrivo del mio compagno – conclude con affetto parlando del “suo” Emanuele -. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella”.

E a Recanati la notizia si è velocemente sparsa tra colleghi e conoscenti, tutti entusiasti per il lieto evento. “Abbiamo tutti accolto con piacere questa decisione, non ci sono stati pregiudizi – spiega Antonio Bravi, sindaco di Recanati, al Messaggero-. Se decideranno di celebrare le nozze in Comune lì sposerò io con immenso piacere. Siamo una comunità aperta a tutte le situazioni. Una città di cultura che va di paro passo con i cambiamenti”.

Potrebbe interessarti anche

Michelle Yeoh nel film "Everything Everywhere All at Once"
Spettacolo

Everything Everywhere All at Once, l’attrice Michelle Yeoh è la prima donna asiatica candidata agli Oscar

28 Gennaio 2023
Il 54% delle donne con carcinoma mammario non ha utilizzato una o più terapie integrate
Lifestyle

Tumore al seno, le terapie integrate aiutano ma solo una donna su due le conosce

29 Gennaio 2023
Maggie Maurer, il suo nome completo è Margaret Joy ed è nata nel 1990 nello stato di New York
Lifestyle

Maggie Maurer e il post mentre allatta la figlia nel backstage dello show couture di Schiaparelli

27 Gennaio 2023

Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Sui colli tanto cari a Leopardi andrà presto in scena un matrimonio mai visto prima, almeno a Recanati. Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25, sono prima di tutto "una coppia e stiamo pensando alla nostra unione e al nostro futuro. Per noi è una cosa naturale, ma sappiamo che per molti non è così". Perché, in secondo luogo, oltre ad essere innamorati, i due sono giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d'amore con le nozze.

L'odissea verso la nuova identità e il matrimonio

transgender
Tre anni fa Emanuele e Maura si sono conosciuti durante il loro percorso di transizione
Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati. Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia di uno Stato che ha fatto di tutto per mettere loro i bastoni tra le ruote. Ma dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l'ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità (processo già di per sé molto lungo, che per anni limita la libertà di scelta di tantissime persone). Era l'ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Maura, prima transgender non vedente a completare la transizione

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. La (quasi) 41enne ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Già, perché come lei stessa racconta a Quotidiano Nazionale, soffre da quando ha 19 anni di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina. Ma aggiunge anche che "è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere". "Con l'identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po', ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c'è la tua vita".
bandiera trans*
Maura, non vedente dal 2019, sostiene che: "Con l'identità di genere non si può scendere a patti"
Sei anni fa, per prima cosa, si è rivolta a uno psicologo privato, poi al Movimento identità transessuale di Bologna e, infine, ha iniziato la terapia ormonale.  "Certi percorsi si fanno per autentica necessità - afferma, citando con riconoscenza chi le è stato sempre accanto -. Rapportarmi con i miei familiari e con dei professionisti mi ha aiutato a prendere veramente coscienza dei miei bisogni". "Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Dentro di me però sapevo che era l'unica cosa da fare per stare bene", ci tiene a ribadire, anche perché invece gli amici non sono stati così comprensivi. Alcuni si sono allontanati o hanno smesso di salutarla, fingendo di non conoscerla. Ma alla domanda se si sia mai pentita delle sue scelte non ha dubbi: "Oggi so che rifarei tutto perché quello che ho perso è niente rispetto a quello che ho guadagnato - ribadisce Maura -. Quando ho fatto coming out, qualche amico si è allontanato. Ne ho trovati altri e ho riscoperto quelli che sono rimasti. La ciliegina sulla torta è stata l'arrivo del mio compagno - conclude con affetto parlando del "suo" Emanuele -. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella". E a Recanati la notizia si è velocemente sparsa tra colleghi e conoscenti, tutti entusiasti per il lieto evento. "Abbiamo tutti accolto con piacere questa decisione, non ci sono stati pregiudizi - spiega Antonio Bravi, sindaco di Recanati, al Messaggero-. Se decideranno di celebrare le nozze in Comune lì sposerò io con immenso piacere. Siamo una comunità aperta a tutte le situazioni. Una città di cultura che va di paro passo con i cambiamenti".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto