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Maura ed Emanuele convolano a nozze: il matrimonio dopo la doppia transizione

Lei era un maschio, lui una femmina: hanno completato il cambio di sesso e ora, a Recanati, saranno protagonisti di un matrimonio d'eccezione

di MARIANNA GRAZI -
11 agosto 2022
Emanuele Loati e Maura Nardi

Emanuele Loati e Maura Nardi

Sui colli tanto cari a Leopardi andrà presto in scena un matrimonio mai visto prima, almeno a Recanati. Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 35, sono prima di tutto "una coppia e stiamo pensando alla nostra unione e al nostro futuro. Per noi è una cosa naturale, ma sappiamo che per molti non è così". Perché, in secondo luogo, oltre ad essere innamorati, i due sono giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d'amore con le nozze.

L'odissea verso la nuova identità e il matrimonio

transgender

Tre anni fa Emanuele e Maura si sono conosciuti durante il loro percorso di transizione

Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati. Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia di uno Stato che ha fatto di tutto per mettere loro i bastoni tra le ruote. Ma dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l'ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità (processo già di per sé molto lungo, che per anni limita la libertà di scelta di tantissime persone). Era l'ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Maura, prima transgender non vedente a completare la transizione

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. La (quasi) 41enne ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Già, perché come lei stessa racconta a Quotidiano Nazionale, soffre da quando ha 19 anni di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina. Ma aggiunge anche che "è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere". "Con l'identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po', ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c'è la tua vita".
bandiera trans*

Maura, non vedente dal 2019, sostiene che: "Con l'identità di genere non si può scendere a patti"

Sei anni fa, per prima cosa, si è rivolta a uno psicologo privato, poi al Movimento identità transessuale di Bologna e, infine, ha iniziato la terapia ormonale.  "Certi percorsi si fanno per autentica necessità - afferma, citando con riconoscenza chi le è stato sempre accanto -. Rapportarmi con i miei familiari e con dei professionisti mi ha aiutato a prendere veramente coscienza dei miei bisogni". "Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Dentro di me però sapevo che era l'unica cosa da fare per stare bene", ci tiene a ribadire, anche perché invece gli amici non sono stati così comprensivi. Alcuni si sono allontanati o hanno smesso di salutarla, fingendo di non conoscerla. Ma alla domanda se si sia mai pentita delle sue scelte non ha dubbi: "Oggi so che rifarei tutto perché quello che ho perso è niente rispetto a quello che ho guadagnato - ribadisce Maura -. Quando ho fatto coming out, qualche amico si è allontanato. Ne ho trovati altri e ho riscoperto quelli che sono rimasti. La ciliegina sulla torta è stata l'arrivo del mio compagno - conclude con affetto parlando del "suo" Emanuele -. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella". E a Recanati la notizia si è velocemente sparsa tra colleghi e conoscenti, tutti entusiasti per il lieto evento. "Abbiamo tutti accolto con piacere questa decisione, non ci sono stati pregiudizi - spiega Antonio Bravi, sindaco di Recanati, al Messaggero-. Se decideranno di celebrare le nozze in Comune lì sposerò io con immenso piacere. Siamo una comunità aperta a tutte le situazioni. Una città di cultura che va di paro passo con i cambiamenti".