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Milano, rimosso il murale "The Cut" con Marge Simpson che si taglia i capelli per le iraniane

L'opera di street art di aleXsandro Palombo davanti al Consolato dell’Iran è stato oscurata. "Gesto vile, di codardia. Qui siamo in democrazia"

di MARIANNA GRAZI -
7 ottobre 2022
murale

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Neanche il tempo di diventare virale e rimbalzare sugli schermi di tutto il mondo, sui social e nei siti di informazione, che il murale con Marge Simpson che si taglia i capelli di aleXsandro Palombo è stato rimosso. L'opera era davanti al consolato dell'Iran a Milano ed era nata per celebrare Mahsa Amini e il coraggio delle donne iraniane.
 
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"Censurare un'opera realizzata in solidarietà a Mahsa Amini e a tutte le donne iraniane che lottano per la loro libertà - ha dichiarato lo street artist - è un atto vile, un gesto di codardia. Il fatto che sia avvenuto in un Paese democratico come l'Italia è di una gravità assoluta, indica la voglia di soffocare il suo più profondo significato. Non ci faremo intimidire da questo spregevole gesto". Palombo, che è milanese d'adozione, è un artista contemporaneo e attivista riconosciuto in tutto il mondo per le sue opere satiriche, riflessive e irriverenti, che si concentrano sulla cultura pop, in particolare facendo luce sulle disuguaglianze, l’inclusione e la diversità, l’etica e i diritti umani. Come in passato, con la sua serie del 2013 "Principesse Disney Disabili" o quella intitolata "Just Because I Am a Woman" apparsa sui muri di Milano nel 2019, o ancora "The Simpsons black, I Can't Breath" sul razzismo in America e “Break the Silence” con le celebrità come Kim Kardashian e Angelina Jolie vittime di abusi, protagoniste del suo lavoro di sensibilizzazione sono figure riconosciute, che mirano a suscitare importanti dibattiti e riflessioni attraverso la denuncia mediata dall'opera. Il suo segno è sempre un invito all’azione. E lo è stato anche in questo caso.
Murale Marge Simpson Rimosso Consolato Iran

Il murale "The Cut" con protagonista Marge Simpson che si taglia i capelli, apparso davanti al Consolato dell'Iran a Milano, è stato oscurato. "Gesto vile" secondo l'artista Palombo

Marge Simpson, tra i protagonisti della serie americana omonima, si taglia famosissimi capelli blu in protesta contro il regime di Teheran. Un modo per celebrare il coraggio delle donne iraniane e omaggiare la 22enne picchiata a morte dalla polizia morale perché indossava male l’hijab, lasciando che una ciocca fuoriuscisse. L'obbligo del velo è stato imposto in Iran dall’Ayatollah Khomeini e risale alla Rivoluzione islamica del 1979. Da allora le libertà sociali e politiche sono molto limitate e la violazione dei diritti umani e la repressione sono diffuse: basta vedere il pugno di ferro usato per respingere le grida di protesta, le richieste di libertà, di tutela dei propri diritti delle cittadine che in queste settimane, dalla morte di Amini, sfidano le autorità della Repubblica Islamica, mettendo a rischio la vita. Dal 2012 il governo iraniano ha vietato la commercializzazione e diffusione dei Simpson nel Paese perché, secondo il regime, "corrodono la morale della gioventù iraniana". "Se Marge Simpson ha il divieto di entrare in Iran nulla le impedisce di manifestare il suo dissenso al regime davanti al consolato iraniano, qui siamo in democrazia, quel valore universale di diritto alla libertà per cui lotta a costo della vita il coraggioso popolo iraniano" aveva dichiarato aleXsandro Palombo. Peccato che la lunga mano della censura sia arrivata fino in Italia, nel cuore delle democrazie europee. E questo fa paura.