Il più popolare dei concorsi di bellezza è maschilista? Sì, almeno secondo il sindaco di Corato, piccolo comune in provincia di Bari, che non ha concesso il patrocino alla tappa locale di Miss Italia 2022. Lo spettacolo si è svolto domenica 26 giugno, con un discreto successo di pubblico e con una madrina d'eccezione come Manila Nazzaro, la foggiana vincitrice del concorso nel 1999, ora conduttrice radio e tv e concorrente della sesta edizione del Grande Fratello Vip. La selezione provinciale di Miss Italia si è conclusa con l’incoronazione di Miss Corato: Isabella Lapenna, 21enne di Palo del Colle, studentessa di Mediazione linguistica ed internazionale.
concorso di bellezza non si sono ancora spenti, anzi, la stessa kermesse è diventata un caso politico da essere trattato in sede di consiglio comunale. Motivo? Il mancato patrocinio morale da parte del Comune di Corato a tale manifestazione, benché fosse stato richiesto. Diversamente dagli altri anni, nella giuria, non era presente alcun rappresentante istituzionale né componenti dell’amministrazione comunale. Secondo il primo cittadino di centrosinistra Nicola De Benedittis il concorso è "maschilista" e ispirato a una concezione "consumistica" della bellezza femminile. A fronte di esplicita richiesta di spiegazioni da parte del consigliere di opposizione Vito Bovino, il sindaco, come riporta Coratolive.it, risponde: "Il Comune ha garantito tutti i servizi, ha garantito tutto il supporto per il corretto buon svolgimento della manifestazione. Non ha patrocinato semplicemente". La manifestazione da quando esiste, cioè dal 1939, ha contribuito ad avviare carriere illustri di donne bellissime ma pure talentuose e capaci di inviare nobili messaggi di emancipazione femminile: da Sophia Loren a Martina Colombari, da Anna Valle a Francesca Chillemi e Miriam Leone. Il sindaco di Corato, però, la pensa diversamente. La "riflessione" che l'amministrazione sostiene di aver fatto è basata "sul corpo delle donne e sul concetto di bellezza. Cosa è la bellezza? E in che misura si declina in relazione al corpo delle donne?". Domande legittime che sono sfociate in questa decisione: "Si ritiene che quella idea di bellezza propinata dal concorso Miss Italia sia molto discutibile, molto relativa e che anzi sia molto riduttiva perché innanzitutto ogni uomo e ogni donna esprime la sua bellezza e quei canoni sono alquanto riconducibili a una visione maschilista e consumistica della bellezza e del corpo delle donne e vale lo stesso per il corpo degli uomini" sostiene il politico. Ma l'attacco al concorso non finisce qui. "Sappiamo che dentro il sistema economico, consumistico in cui ci troviamo, la declinazione maschilista sui corpi delle donne prevale e noi a questo con fermezza e serenità diciamo di no" sono ancora le parole del sindaco.
Ma i riflettori del noto