La Mostra del cinema di Venezia, come spesso accade in certe manifestazioni, non è solo cinema. Sul red carpet, sabato 2 settembre, hanno sfilato decine di persone in un flashmob per ricordare Mahsa Amini e tutte le vittime del regime iraniano. "Iran, Iran, libertà" e "Donne, Vita, Libertà", questi gli slogan gridati dal Lido, dov'è in corso l'80esima edizione del Festival internazionale, per accendere un faro e sensibilizzare i media, i governi e le organizzazioni umanitarie mondiali sulla situazione di quel popolo.
Il flashmob sul red carpet a Venezia
Sul tappeto rosso presente anche la giuria della Mostra, da Damien Chazelle a Jane Campion, il direttore artistico Alberto Barbera, la madrina Caterina Murino visibilmente emozionata e un numeroso gruppo di donne e uomini con in mano tanti cartelli inneggianti alla libertà e alla vita delle donne e dell'Iran.Alcuni indossavano maschere, altri t-shirt bianche con scritte rosse, in Inglese e in arabo, per ricordare a tutti i presenti e al pubblico a casa che non è ancora arrivato il momento di cessare la lotta per tutte le donne, ma soprattutto non dobbiamo dimenticarci di loro. Non dobbiamo dimenticare la 22enne uccisa dalla polizia morale dopo tre giorni di detenzione (e inaudite torture) Mahsa Amini, soltanto perché un ciuffo di capelli le usciva dal velo. Né tutte le altre che, dopo la sua morte, hanno avviato una rivolta contro il tirannico regime, togliendosi l'hijab e gridando nelle piazze per rivendicare libertà e diritti negati.#BiennaleCinema2023 From #JaneCampion to #CaterinaMurino, from #DamienChazelle to #LauraPoitras: many protagonists of #Venezia80, together on the Red Carpet, showed solidarity with the Iranian people and the filmmakers and artists arrested or imprisoned. pic.twitter.com/rQeusJlh40
— La Biennale di Venezia (@la_Biennale) September 2, 2023