La storia di
Zahra Amir Ebrahimi è un’incredibile storia di
riscatto al femminile: è scappata dal suo Paese, l’Iran, dove la sua
carriera di attrice e la sua stessa vita sono state messe a repentaglio da un
video intimo pubblicato online senza il suo consenso per il quale ha rischiato
la lapidazione e le frustate. Ma ha trovato la forza di fuggire e ricominciare una nuova vita fino alla
consacrazione, la Palma d’Oro come miglior attrice al Festival di Cannes per il ruolo di Rahimi, giornalista senza paura:
un omaggio alla forza delle donne iraniane.
L'attrice e regista iraniana Zahra Amir Ebrahimi (Instagram)
Zahra Amir Ebrahimi (42 anni) è una
regista e attrice iraniana residente in Francia. E da qui sta sostenendo pubblicamente le
proteste guidate dalle
donne iraniane in seguito alla morte di
Mahsa Amini. Nel 2022 è apparsa nella lista delle
100 donne della Bbc come una delle donne più stimolanti e influenti dell’anno e sempre nel 2022 è diventata la
prima donna iraniana a vincere il “Prix d’interprétation féminine” al
Festival di Cannes per la sua interpretazione in “
Holy Spider”, film che arriva nelle sale italiane il
16 febbraio.
Il film “Holy Spider”
Il film, diretto dal regista
Ali Abbasi, è ispirato al serial killer iraniano Saeed Hanaei, noto anche come Said Hanai, responsabile tra il 2000 e il 2001 dell'uccisione per strangolamento di
16 prostitute. La pellicola, infatti, è ambientata in Iran nel 2001 e racconta la storia di un uomo di nome Saeed (l’attore Mehdi Bajestani), un padre di famiglia alle prese con la propria ricerca religiosa. Saeed è intenzionato a compiere una
sacra missione: purificare la città santa di Mashhad, cercando di sradicare del tutto la
prostituzione, simbolo di
immoralità e corruzione. Il modo che sceglie per portare a termine questa impresa è l'eliminazione fisica delle donne. Dopo aver mietuto già qualche vittima, Saeed si ritrova però in preda alla disperazione, perché le persone non sembrano interessate affatto alla sua missione divina. Nel frattempo
una giornalista di Teheran, Rahimi (interpretata da Zar Amir Ebrahimi), giunge in città per
indagare sullo spietato serial killer, rendendosi conto che le autorità locali non sembrano avere fretta di trovare il colpevole.
Il riscatto di Zahra Amir Ebrahimi
La vittoria della
Palma d’oro a Cannes è una sorta di
riscatto per le difficoltà incontrate nella vita. L’attrice e regista, infatti, ha dovuto lasciare l’Iran per evitare
persecuzioni e procedimenti giudiziari, quando è stato diffuso un
video intimo al quale è seguito una campagna diffamatoria sulla sua vita privata. Così nel 2008 si è trasferita a Parigi, ha fondato la sua società di produzione “Alambic Production” e ha continuato a costruire una carriera impressionante sia davanti che dietro la macchina da presa. Oltre al film “Holy Spider”, al momento è
la protagonista di “Shadya” della regista Noora Niasari, presentato nei giorni scorsi al “
Sundance Film Festival 2023”.
La locandina del film "Holy Spider" (Instagram)
La carriera di Zahra Amir Ebrahimi
Zahra Amir Ebrahimi, dopo aver studiato teatro all’Università di Azad, ha iniziato la sua carriera realizzando cortometraggi. La sua prima regia è del corto “
Khat” (2000), quando aveva solo diciotto anni. Un anno dopo ha fatto il suo debutto cinematografico in “
Waiting” diretto da Mohammad Nourizad. Dal grande schermo, poi, è passata al piccolo schermo recitando in varie serie tv. Nel 2006 è entrata nel cast della serie di successo “
Nargess” diretta da Sirous Moghaddam e questo le ha dato
grande popolarità oltre a farle vincere l’Hafez Award. Lo stesso anno, Amir Ebrahimi ha recitato nel film drammatico acclamato dalla critica “
Trip to Hidalou” diretto da Mojtaba Raie, pellicola presentata in anteprima al 34esimo Fajr Film Festival dove ha vinto il premio “Best Art & Experience Film”.
Zahra Amir Ebrahimi
Mesi dopo la trasmissione dell'episodio finale di “Nargess”, Amir Ebrahimi si è ritrovata al centro di uno
scandalo nazionale: è stato, infatti, divulgato su Internet un
sex tape fatto in casa dove appare insieme a un uomo. A causa dello scandalo, le è stato vietato di apparire nei film e nella televisione iraniani per 10 anni. E anche il film “Trip to Hidalou” è stato bandito. Lei è stata
condannata al carcere e a novantanove frustate. Così è fuggita in Francia, a Parigi, dove vive in esilio dal 2008. In Francia ha ripreso in mano la sua vita ripartendo dalla commedia di Mohamad Rezaierad Silent “
Taheregan's Dream” insieme a Shabnam Tolouei. Ha fatto poi teatro, documentari e corti. Il ruolo importante è arrivato nel 2016: ha interpretato
Vida Irandoost nel film drammatico svedese “
Bride Price vs. Democracy” (2016) diretto da Reza Rahimi, ruolo che le ha permesso di ottenere il premio come migliore attrice protagonista in un film in lingua straniera al "Nice International Film Festival" 2018.