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Panchina inclusiva
Cosa si fa con uno spazio vuoto, che separa qualcosa? Lo si riempie! E se quello spazio vuoto diventa un modo per includere qualcuno che prima invece veniva lasciato in disparte allora tanto meglio. A Napoli è nata così la prima panchina per persone con disabilità, all'insegna dell'inclusione, dove ai lati ci sono le classiche sedute e al centro uno vuoto pronto ad essere riempito con la sedia rotelle. Un'iniziativa che, a Capodimonte, segue il modello di altre panchine simili sparse per l'Italia, come quella a Macerata, chiamata simbolicamente "Libera… mi" e piazzata a febbraio scorso.
Un progetto inclusivo ma anche sociale, quello partenopeo, visto che il vecchio arredo urbano, all'altezza del civico 210 in Corso Amedeo di Savoia, era rotto e abbandonato da tempo. Così in modo assolutamente spontaneo, i cittadini del quartiere hanno deciso di dare nuova vita alla panchina e a tutta l'area degradata e vandalizzata intorno: "Abbiamo presentato molte richieste al Comune per riqualificare quella panchina ma dall'amministrazione nessuno ci ha mai risposto. Finalmente, qualcuno nel quartiere si è dato da fare e lo ringraziamo", ha dichiarato Carlo Restaino, consigliere della III Municipalità Stella-San Carlo all'Arena a Fanpage.
La nuova panchina inclusiva
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A Napoli una panchina rotta e abbandonata è stata ristrutturata e diventa uno spazio di inclusione per persone con disabilità